28 agosto 2008

STATE AVVERTITI / etilometro, test antidroga

Attenzione, nella notte tra venerdì e sabato 29 e 30 agosto potreste incappare nella fitta rete di controlli predisposti da Carlo Giovanardi.
Anche se avete le cinture allacciate, non parlate al telefonino e state guidando a meno di 50 all'ora, potete essere fermati e:

sottoposti alla prova dell'etilometro, che risulterà positivo anche se avete bevuto una più che modica quantità;

sottoposti al test antidroga sulla saliva; se vi siete fatti un tirino di coca nei tre giorni precedenti, o una canna nelle 14 ore precedenti il test risulterà positivo.

Scatterà il sequestro del veicolo, sarete "accompagnati" in ospedale a completare i test ( e qui, con l'analisi di urine e sangue, si vedranno tracce anche molto più lontane nel tempo ), sarete quindi arrestati, segnalati come tossicodipendenti o alcoolisti, costretti a seguire un programma di recupero e a pagare un avvocato. Praticamente rovinati.

Invece se superate i limiti di velocità vi faranno una semplice multa e nei casi più gravi (ma ce ne vuole! ) vi toglieranno la patente.

Questa la morale del Giovanardi, meglio sfrecciare sobri a velocità fuori dai limiti che farsi una canna e andare piano. Nonostante che la causa prima di incidenti sia la velocità. Bene bravo due meno.

26 agosto 2008

Test antidroga per prendere la patente: quale utilità e chi paga




CONFERENZA STAMPA A PERUGIA, 26 AGOSTO 2008

Per prima cosa desidero sgombrare il campo da ogni possibile equivoco: se mi si dimostrasse che i test antidroga effettuati al momento della richiesta o del rinnovo della patente servono a garantire un significativo aumento della sicurezza stradale, sarei la prima ad essere d’accordo. Quello che io voglio mettere in dubbio è l’utilità di tali test e la scelta di destinare risorse pubbliche al suo acquisto massiccio invece che impiegarlo in altro modo. E’ un vizio italiano quello di strillare anatemi che diventano presupposti a leggi emergenziali invece di affrontare l’insieme complesso e differenziato delle concause. Lo schema è noto: si prende un fatto di cronaca particolarmente drammatico e lo si usa, generalizzandolo, per creare capri espiatori e cacce alle streghe.
Così il barbaro omicidio della signora Reggiani scatenò una compagna contro i romeni, rumeni e rom, confusi tutti nello stesso calderone; così, oggi, la tragica morte di una giovane donna incinta diventa il motivo per il quale Giovanardi può dare il via ad una offensiva su diversi fronti: lotta ai rave e alle smart drugs, ausilio medico per i test antidroga sulle strade, test antidroga per alcune categorie di lavoratori, test antidroga per chi vuole prendere o rinnovare la patente.
Questa conferenza stampa è convocata specificamente su questo ultimo aspetto, cioè sulla sperimentazione che parte a breve, fra le altre città, qui a Perugia.
Il test che verrà eseguito nel corso della visita medica per l’ottenimento e il rinnovo di patente e patentino è quello che vedete nella documentazione distribuita, cioè TEST ANTIDROGA ISCREEN OFD, il Test Antidroga che rileva tramite saliva la presenza delle seguenti droghe: Cocaina, Anfetamine, Oppiacei, Marijuana, Penciclidine, Metanfetamine, come pubblicizzato nel sito della casa produttrice Comifar, che ne vanta l’esclusiva.
Come si vede dalle tabelle pubblicate dalla stessa casa produttrice del test, la permanenza nella saliva delle tracce di droga varia da un minimo di 6-12 ore per il THC, principio attivo della canapa fino a 1-3 giorni per le altre 5 droghe ricercate, anfetamina, cocaina, metanfetamina, oppiacei, penciclidine.
Questo già costituisce un grosso limite per il test, bastando al massimo tre giorni di astinenza per superarlo a testa alta; c’è poi un esperto americano che si è divertito a cercare in internet tutti gli antidoti, le scappatoie, e ne ha trovati 800! non si capisce poi come mai il Giovanardi abbia invocato l’inaffidabilità dei test eseguiti dalle Forze dell’Ordine sulla saliva come motivazione per affiancargli unità sanitarie, questo a partire da venerdì 29 agosto, dove poter eseguire test meglio approfonditi, e pensi poi di affidare agli stessi test la concessione o meno della patente.
Comunque, proseguendo, anche se l’esaminato non bara e supera il test onestamente non è detto che non faccia uso di droghe in seguito, né che si metta alla guida quando le usa. D’altra parte, il ragazzo alla visita per la patente non ci arriva certo guidando, e il consumo occasionale è cosa diversa dal consumo abituale.
L’operazione quindi rientra non certo nella prevenzione per la sicurezza stradale, casomai rientra nella cosiddetta guerra alle droghe di stampo proibizionista che Giovanardi ha sposato, senza considerare i segnali che arrivano da ben più autorevoli testimoni. Per esempio, in Inghilterra, Julian Critchley, collaboratore dell'ex zar antidroghe laburista Keith Hellawell, ha dichiarato recentemente: “E' inutile la politica "dura" contro le droghe; la legalizzazione è il modo migliore per ridurne la pericolosita' sociale.”
Nella stessa direzione le dichiarazioni di Jonh Carnevale, che ha trascorso quasi 15 anni nell'ufficio presidenziale americano in quanto esperto della lotta nazionale alle droghe, lavorando sul budget, sulle strategie e verificandone l'efficacia. Il funzionario dichiara: “fin dagli anni '90 abbiamo capito che le politiche dell’interdizione non diminuiscono il consumo . . . e soprattutto sono costose.”
C’è poi l'ultimo rapporto della UK Drug Commission, secondo il quale la guerra alla droga fa sprecare miliardi di sterline. Sotto accusa sono in particolare i tradizionali metodi di lotta al crimine, che non funzionano mentre nel 2005-2006 il Governo ha fatto spendere 380 milioni di sterline, a questo scopo, e il salasso per la spesa pubblica in relazione al sistema giudiziario è più di 4 miliardi di sterline.
Il peso economico della sperimentazione che partirà a Perugia ( il prezzo del singolo test, al pubblico, è di 36 euro ) verrà addossato ai cittadini e contribuenti, mentre contemporaneamente si diminuiscono i fondi destinati alle forze dell’ordine, rendendo ancora più rari i controlli ordinari su strada riguardo ai comportamenti alla guida, a cominciare dalla velocità, che resta la causa prima degli incidenti stradali.
Non ci si preoccupa di sensibilizzare i giovani ai rischi che corrono, di informarli sulle conseguenze dell’uso di sostanze psicotrope sulla guida; non ci si preoccupa delle spinte mediatiche all’acquisto di macchine che vanno ben oltre i limiti di velocità di legge, da una parte, e di alcoolici dall’altra. Non si sanzionano se non in minima parte gli eccessi di velocità, se non con il proliferare di indiscriminati autovelox che spingono alla furbizia piuttosto che alla prudenza. E se anni fa all’automobilista stanco si consigliava una sosta e un sonnellino oggi gli si offre, a cura della società autostrade, un caffè: cioè una droga legale, tanto droga che la caffeina veniva considerata, ed era usata, come doping fino a pochi anni fa.
L’offensiva proibizionista messa in atto da Giovanardi e dai suoi collaboratori, che aggrava la legge da lui scritta e non sta portando alcun frutto positivo se non il consistente aumento dei finanziamenti alle comunità e ai produttori di test, deve subire uno stop deciso. Non si può sottoporre a controllo preventivo, e criminalizzare, una intera generazione con la scusa della sicurezza stradale. Le ultime dichiarazioni di ieri di Giovanardi sono poi davvero stupefacenti perché afferma di essere contrario anche al guidatore designato, che è il ragazzo che a turno si impegna a non fare uso né di alcool né di droga e si mette alla guida; questo tipo di soluzione è in uso già da decenni nel nord europa, ed esiste anche la figura del guidatore designato a pagamento, cioè un ragazzo che si fa dare qualche decina di euro da ciascuno e rimanendo sobrio accompagna tutti per discoteche e poi a casa. Ma a Giovanardi non va bene neanche questo, perché, dice, comunque le 4 mattina sono l’ora meno adatta a mettersi alla guida. Che cosa vuole Giovanardi? Coprifuoco e tutti a letto con le galline? Si controlla non solo chi non mette in atto comportamenti non corretti alla guida, ma anche chi non guida, incrinando ulteriormente il già fragilissimo rapporto di fiducia che dovrebbe legare il cittadino e le istituzioni. Come antiproibizionista radicale mi auguro che da Perugia parta un movimento d’opinione capace di produrre un ripensamento su questa pioggia di provvedimenti inutili, inefficaci e costosi.
In conclusione, una osservazione: se l’indignazione per la morte della signora Reggiani ha prodotto una sollevazione contro i romeni, se la morte della ragazza incinta a Anzio ha scatenato una rivolta contro i drogati alla guida, come mai, per esempio, il migliaio di morti sul lavoro non producono una sollevazione contro i datori di lavoro che non rispettano le norme di sicurezza e le innumerevoli morti per tumori da inquinamento non scatenano una rivolta contro gli amministratori che tali inquinamenti hanno permesso?
E dopo questa annotazione vi ringrazio per l’attenzione

Claudia Sterzi,
segretaria dell’Associazione Radicale Antiproibizionisti
antiproibizionistiradicali@gmail.com
3381007330

rifiuto del test antidroga, rifiuto dell'etilometro, proibito rifiutare


22 agosto 2008

Conferenza stampa a Perugia

"Test antidroga per prendere la patente: quale utilità e chi paga?"

Martedì 26 agosto, alle ore 11, presso la sala delle conferenze dell' Hotel La Rosetta, corso Vannucci, Perugia, è convocata una conferenza stampa dal titolo: "Test antidroga per prendere la patente: quale utilità e chi paga?".

La conferenza, promossa dall' Associazione Radicale Antiproibizionisti, @.r.a., introdotta da Andrea Maori, della direzione dell' @.r.a., vedrà la partecipazione dell’ On. Donatella Poretti, senatrice del gruppo radicale nel PD, Claudia Sterzi, segretaria dell' @.r.a., Giampiero Proietti, responsabile nazionale dell’ UNASCA ( Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica ), Pierfrancesco Pellegrino dell’ Associazione Radicaliperugia.
La sperimentazione del test antidroga è stata annunciata da Carlo Giovanardi, da settembre, e riguarda 4 città: Perugia, Verona, Foggia e Cagliari. Si tratta di una delle ennesime risposte al problema della sicurezza che non costituiscono una soluzione anzi rappresentano un vero spreco di soldi pubblici e privati.
Anche senza entrare nel merito della evidente illiberalità del metodo, la validità del test viene inficiata dai relativamente brevi tempi di permanenza delle tracce sia di alcool, che di sostanze stupefacenti. Basterà all' aspirante patentato osservare qualche giorno di astinenza e il gioco è fatto.
A farsi carico di questa inutile novità saranno i cittadini che si vedranno chiedere il costo, intorno ai 100 euro, del test; elementare è fare il conto dei soldi che entreranno nelle tasca della Comifar, la società produttrice di tutti i test usati dalle aziende sanitarie, dalle Forze dell'Ordine, oltre che dei test che l'amministrazione del Comune di Milano ha voluto comprare e distribuire alle famiglie con figli adolescenti lo scorso anno, ritirati, dopo 20 giorni, da 30 famiglie su 3800.

Non sono questi provvedimenti che possono garantire maggiore sicurezza stradale, è piuttosto interessante capire, come scrivono i senatori del gruppo radicale nel PD On. Donatella Poretti e On. Marco Perduca nella interrogazione parlamentare presentata lo scorso luglio,
"quale normativa europea o italiana autorizza il sottosegretario Carlo Giovanardi ad imporre esami alcolemici e tossicologici quale presupposto per il conseguimento della patente di guida, e cosa intenda fare il Governo per raggiungere la media europea per proporzione fra controlli stradali con etilometro ed altri esami tossicologici dei conducenti".


14 agosto 2008

in galera a ferragosto

Radicali Italiani ha promosso per domani, venerdì 15 agosto, in tutta Italia, una giornata di mobilitazione all'interno delle carceri italiane che vedrà coinvolti dirigenti, parlamentari e militanti radicali, insieme a deputati e consiglieri regionali del Pd e del Pdl .
A Firenze la senatrice Donatella Poretti, Radicali – Partito Democratico, accompagnata dalla segretaria dell'Associazione radicale antiproibizionisti, Claudia Sterzi, e dal segretario dell'Associazione per l'iniziativa radicale fiorentina Andrea Tamburi, Antonio Bacchi, visiteranno il carcere di Sollicciano.
All'uscita, prevista per le ore 12, saranno a disposizione della stampa per dare le informazioni sulle condizioni di detenzione dei carcerati.Tra le altre carceri che verranno visitate: Torino, Alessandria, Cuneo, Cremona, Bolzano, Bologna, Perugia, Roma, Viterbo, Lecce, Catania, Sassari, Napoli, Palermo, San Gimignano, Milano.


nella foto il carcere di Sollicciano, Firenze.