23 febbraio 2010

pomeriggio antiproibizionista a roma

Si è svolto il 21 febbraio a Roma il pomeriggio antiproibizionista annunciato dall’ @.r.a..
Grazie all’ ospitalità di Paola Cossu e di Maurizio Angeloni, conduttori degli spazi alla Domus Talenti, nel centro di Roma, il dibattito è stato aperto e partecipato, con interventi dal palco e discussione pubblica; la concomitanza con la raccolta di firme per la Lista Bonino Pannella ha indotto molti firmatari a fermarsi un po’ con noi, e due candidati nelle liste di Roma, Sergio Rovasio segretario di Certi Diritti e Antonio Stango dirigente radicale sono intervenuti allargando il tema antiproibizionista sulla cannabis, che era il focus, all’ antiproibizionismo come strategia di governo per i diritti civili delle coppie di fatto l’ uno e per tutto il variegato mondo della prostituzione l’altro.
Ho voluto iniziare la giornata con due video musicali, Bob Marley No woman no cry e Pink Floyd I wish you were here; il cult reggae l’ ha postato Rudra Branzino la sera prima su facebook, e mi è sembrato perfetto per introdurre, in un focus sulla cannabis, accanto alle categorie abusate di terapeutica e ludica, anche quella cosiddetta mistica o spirituale o magica, che molto influisce sugli opposti integralismi in tema di cannabis ( cannabis velenosa e tossica / cannabis santa ).
Con altri video iniziali abbiamo ripercorso la strada che ha portato all’ ordine del giorno votato recentemente al Senato, dove il Governo si impegna a favorire la produzione di un farmaco italiano agevolando il trasferimento dal Centro Industriale di sperimentazione agricola e canapicoltura di Rovigo, che produce farmaci cannabinoidi per la ricerca ed è poi costretto all’ incenerimento, al Centro Farmaceutico Militare di Firenze, autorizzato alla produzione di farmaci non solo per le Forze Armate. Questo progetto è anche nel programma elettorale della Toscana, se mai ci saranno elezioni regolari.
Giancarlo Cecconi, rappresentante dell’ unione di gruppi antiproibizionisti in rete, www.legalizziamolacanapa.org , oltre ad essere uno dei due unici assolti in Italia con motivazione di uso spirituale, è coautore e coproduttore di un bel lavoro informativo sulla canapa, La canapa: una pianta! , che intende portare all’attenzione di tutti i parlamentari italiani; ci ha portato la sua testimonianza e il racconto dei motivi che hanno fatto tramutare un fatto personale in un fatto politico.
Questo coincide con l’altro aspetto della cannabis che era nei titoli del dibattito, cioè l’essere canapa, una pianta, e di come il nostro rapporto con le droghe coinvolga il nostro rapporto con le piante, dalla coltivazione domestica di piante psicotrope locali, che data da millenni, alle moderne coltivazioni clandestine ma protette, gestite come si dice da persone senza scrupoli che agiscono con il puro scopo di lucro senza alcun controllo su pesticidi, fertilizzanti, forzature, sperimentazioni genetiche ecc.
Tanto più che oltre ad essere una pianta la canapa risulta particolarmente legata alla razza umana dall’ esistenza di endocannabinoidi, cioè di cannabinoidi prodotti dal corpo umano, e di recettori cannabinoidi, presenti soprattutto nell’ encefalo e nel sistema immunitario. Paolo Pesel, chimico farmaceutico, esperto di terapia del dolore, sostanze d'abuso e neuroscienze, ha approfondito le implicazioni degli studi sugli endocannabinoidi e sulla sclerosi multipla e laterale amiotrofica.
Paolo Pesel ci ha parlato pure della leggera euforia che viene descritta come un effetto collaterale di qualche cannabinoide, e considerata irrazionalmente come un effetto negativo, da eliminare con farmaci di sintesi, mentre rappresenta un aiuto e un sostegno nell’ affrontare la malattia, dal punto di vista del malato.
Ho voluto spiegare i motivi dell’ accostamento tra cannabis terapeutica e test antidroga; sono le estreme derive del proibizionismo, laddove sconfina invadendo non solo i diritti al libero comportamento privato ma persino quelli dei malati all’ accesso ai farmaci cannabinoidi; impone un accertamento sul corpo della persona anche in assenza di comportamenti rischiosi, nel caso dei test. Ben diverso è infatti il caso di un test eseguito su chi guida come un pazzo e su chi se ne torna tranquillamente a casa; e i test sono una modalità invasiva sul corpo stesso, sulla persona fisica, che non per caso è la prima ad esser tutelata.
Sulla libera coltivazione domestica un contributo è venuto dal seminario di coltivazione indoor che si è svolto a Milano il 13 febbraio, con Marco Cappato, candidato governatore in Lombardia, se mai ci saranno elezioni democratiche, e Luca Merola, del Canapaio Ducale. Sergio Rovasio aveva già richiamato le disobbedienze civili dei radicali sulla coltivazione domestica, abbiamo richiamato anche le iniziative radicali referendarie, parlamentari, di giurisprudenza, oltre che le spinte transnazionali in USA, nei paesi latinoamericani, e in alcuni paesi d’Europa.
In chiusura, la lettura di un comunicato stampa da Fiumicino, che riporta alla triste realtà italiana. Azione Giovani “Giovane Italia” plaude alla proposta del PD “affinché vengano effettutati i test antidroga nelle scuole medie inferiori e superiori del nostro comune”, e rivendica una azione del 2001 vantandosi di aver occupato e impedito un servizio pubblico di SERT perché secondo loro la riduzione del danno, che pure sta nelle convenzioni di tutto il mondo come pilastro delle politiche antidroga, è la cultura della morte. Il comunicato naturalmente fa ampio riferimento alla candidatura di Emma Bonino per la Presidenza del Lazio, se mai ci saranno libere elezioni.