28 maggio 2011

Personal Without Honour and Humanity (solo per patafisici)


"Battles Without Honour and Humanity"; uno pensa a Quentin, cioè, uno, uno che abbia un po' a cuore cinema e colonne sonore - invece no, perchè l'arte è fatta anche di citazioni e controcitazioni, ed ecco che prima di Quentin viene Fukasaku, Kinji. E si parte dalla nascita della Yakuza, per poi, da lì, estendere il pensiero a tante trame e tante sottotrame.
Senza onore e senza umanità, cioè disonorevoli e disumane, una tendenza che sta tornando di gran moda, dopo qualche secolo di pensiero positivo che ha visto lievitare concetti come democrazia e nonviolenza non per sentimentalismo né per barbara illusione, ma come strade maestre per un migliore benessere per tutti.
Se il punto di vista rimane limitato, se ci si fa portare dalla piena e dalla giornata presente, il cuore si spaura e l'agitazione prende il sopravvento; ci si inginocchia di fronte a chi non è all'altezza, si soffrono le pene troglodite della gelosia e della mancanza, non si vede una via di uscita e accade anche che la morte appaia come una liberazione da catene troppo pesanti da portare.
La liberazione, invece, ed ancora, arriva da un gesto elevato, da un raggio di luce, dall'osservazione di se stessi in relazione agli altri, del presente in relazione al passato, dalla memoria e dalla contemplazione; non è un fatto di volontà, bensì di amore, nel suo primitivo significato di energia cosmica che tutto tiene. Dalle nuvole si osserva la vita umana scorrere e si ride mentre l'angoscia di ieri sbiadisce; un grande miracolo che può essere ripetuto ogni giorno.

1 maggio 2011

Elezioni comunali a Caserta - Comunicato n. 6 - Resoconto del pomeriggio antiproibizionista.

Caserta, 30 aprile 2011

Si è svolto oggi l’incontro pubblico “Legalizzare il mercato, limitare i danni”, presso la sede della Lista Caserta No-Caste; una Lista laica, ambientalista, antiproibizionista.
I candidati della Lista Caserta No-Caste hanno discusso di farmaci cannabinoidi, test antidroga, libera coltivazione domestica, con approfondimenti sulle politiche di altri paesi, sulla assoluta urgenza di una apertura culturale che contrasti il clima terroristico instaurato dall’attuale Dipartimento Politiche Antidroga, sulle strette connessioni tra proibizionismo e la corruzione politica, corruzione delle forze dell’ordine, criminalità organizzata, narcotraffico.
Claudia Sterzi, segretaria della Associazione Radicale Antiproibizionisti (@.r.a.), ha affermato: “Il proibizionismo è un marketing; il giro di denaro che il proibizionismo sulle droghe fattura grava sulle spalle di ragazzi morti, famiglie rovinate e genera delinquenza e forte disagio sociale. Proprio quello che i sostenitori della lotta dura alla droga imputano ai loro oppositori. Questo appare di tutta evidenza a livello mondiale, dal Messico all’ Afghanistan; con più forza nelle zone più povere, dove i legami tra criminalità organizzata e classe politica sono evidenti alla luce del sole”.
Luca Bove ha portato una proposta di recupero del Macrico che ha tra i suoi punti una coltivazione di canapa per uso terapeutico; attività redditizia oltre che di forte rispetto ambientale, che porterebbe soldi nelle casse invece che prenderne. L’iniziativa passa attraverso la pressione necessaria sulla Regione Campania per arrivare a una definizione delle leggi sui farmaci cannabinoidi e cannabis terapeutica. Il Comune, ha dettoGianroberto Zampella, ha la possibilità di introdurre elementi di riduzione del danno attraverso strutture per il consumo consapevole , così che una malattia, la tossicodipendenza, venga trattata come tale e non come un reato. Domenico Letizia ha ricordato l’assurdo filosofico del proibizionismo ed ha concluso con una frase di Lysander Spooner: "Affermare che un vizio sia un crimine e punirlo come tale è, da parte di un governo, un tentativo di falsare la stessa natura delle cose. È tanto assurdo quanto lo sarebbe affermare che la verità è falsità, o che la falsità è verità" (da “I vizi non sono un crimine”).
Sono intervenuti anche Luigi Mazzotta, Francesco Tramontano e Rodolfo Viviani, di “Per la grande Napoli”, e Francesco Giaquinto.
Anche questa volta la stampa non ha ritenuto di onorarci della sua presenza, con l’eccezione di Teleluna; questo non fa che mettere in risalto la nostra differenza dai soliti noti candidati big.