8 dicembre 2010

“Alchimie contemporanee”, un percorso d’arte tra arcaicismo e attualità.

“Alchimie contemporanee”, un percorso d’arte tra arcaicismo e attualità.

Una mostra, due artiste; dal 7 al 12 dicembre, in Via del Pellegrino 79, a Roma, sono in mostra le opere di due artiste, Anna Cardone e Lucia Nicolai, una pittrice e una scultrice.

L’allestimento mescola le opere dando risalto a ciò che in comune hanno queste due donne: una sensibilità spiccata per i temi naturali, una manualità eccellente, un ritorno ad argomenti cari alle avanguardie degli anni ’60, quale l’uso di materiali poveri, l’arte del riciclo, l’assemblaggio.

Anna Cardone lavora su tela, curando anche le cornici, in legno riciclato e lavorato da lei stessa; colpiscono le belle rappresentazioni del corpo femminile, dove il movimento e il colore creano passi di danza e fissano momenti di un percorso di genere che spazia dal primitivo alla raffinatezza, dimostrando sensibilità e un multiforme ingegno di artista. In altre opere si coglie un richiamo alla pop art con l’uso di materiali di recupero inseriti a vario titolo nelle tele, dando loro risalto e volume.

Lucia Nicolai opera principalmente con Siporex, ciò che lei chiama “pezzi di muro”, frutto di una ricerca sui materiali avanzati all’edilizia; questo cemento soffiato, recuperato nei cantieri, leggero e poroso, simile alla pomice, si presta ad una lavorazione morbida e carica di energia; con il Siporex Lucia crea figure arcaiche, misteriose, archetipi umani armoniosi e significativi, che trasmettono tranquillità e una certa pienezza di vita interiore che traspare nei volumi.

Non è cosa facile accostare artisti diversi, ma l’operazione è in questo caso ben riuscita, e le tele e le sculture si completano l’una con l’altra in un allestimento ben curato nei particolari e ben accolto nella “cave” del locale in Via del Pellegrino.

In tempi nei quali sentiamo dire che “l’arte non si mangia” è un sollievo vedere persone che dedicano il loro tempo e investono le loro energie in un discorso sull’arte che va al di là della semplice espressione personale, ma tenta un discorso più allargato sui pregi e sui difetti della modernità.

Un ringraziamento particolare va a Isabella Antonelli, curatrice della mostra, dal titolo azzeccato, “Alchimie contemporanee”. Il suo sensibile lavoro di costruzione dell’evento ha dato come risultato una serata inaugurativa piacevole e per niente superficiale, cosa rara di questi tempi.

In queste giornate invernali, tra una corsa e un giro di shopping, vale certamente la pena andare a dare un’occhiata alla mostra, una vera oasi di arte e di profondità.

Claudia Sterzi

5 dicembre 2010

I quotidiani scandali del proibizionismo / Agenda Coscioni di dicembre 2010

Wilma Montesi


di Claudia Sterzi




1975, Italia: le droghe diffuse sono fumo marocchino o indiano, erba, eroina, LSD, anfetamine, cocaina; per la legge italiana, che risale al 1954 e al caso Montesi ( una ragazza morta durante un festino sesso droga e rock and roll al quale partecipavano giovani uomini politici D.C. ), non c'è differenza tra droghe leggere e pesanti, né tra spacciatore e consumatore.

Questa legge, superficiale e proibizionista, nel 1975 ha già prodotto centinaia di morti e migliaia di crimini, ed è in modo chiaro tra i fattori che facilitano lo strepitoso successo commerciale dell'eroina dai ceti alti ai bassi, dalle città ai paesi, fino a diventare la "piaga sociale" che conosceremo negli anni seguenti.



Analizziamo qualche dato, anche se molti dei dati, trattando di fenomeni illegali quindi clandestini, sono in realtà stime; una relazione del Ministero degli Interni, che considera gli anni dal 1990 al 2006, ci dà il numero di 500.000 circa tossicodipendenti segnalati, o persone segnalate come tossicodipendenti. Il 1990 è l’anno di emanazione della Iervolino Vassalli, legge proibizionista che distingue tra droghe e cannabis e tra consumatore e spacciatore, ma che, nel titolo dedicato alla repressione delle sostanze illecite, inizia con le parole: “È vietato l'uso personale di sostanze stupefacenti o psicotrope” ( comma 1, poi abrogato, per referendum radicale, vinto nel 1993 ). Dal 1990 al 2006, la progressione è in netta ascesa, non solo nel numero dei segnalati, ma anche delle sanzioni erogate. Dopo 15 anni di proibizionismo, il numero dei segnalati si è triplicato (12000 nel 1990, 37000 nel 2006), il numero delle sanzioni è quasi decuplicato (850 nel 1990 7200 nel 2006); fra le tendenze degli ultimi anni, che sono tendenze non solo italiane, ma europee e internazionali, si confermano la diminuzione dell’età di approccio, l’aumento del consumo di cocaina e del consumo di droghe sintetiche, il poliuso, cioè l’uso contemporaneo di sostanze diverse, legali ed illegali.



L’Osservatorio europeo stima in 4,5 milioni il numero di adulti che, in Europa, ha consumato cocaina nel 2008; la cocaina attualmente si contende il secondo posto fra le droghe più diffuse in Europa, dopo la canapa e alla pari con le droghe sintetiche. Il meccanismo attraverso il quale l’uso di cocaina è stato incentivato da parte dei distributori è lo stesso già collaudato più volte, quello che permise una rapida ascesa del consumo di eroina negli anni ’70. D’improvviso vengono a mancare gli altri tipi di droga in commercio e viene proposto un nuovo prodotto a prezzo promozionale; in realtà il mercato delle droghe illegali è saldamente organizzato a livello mondiale e ben poco sfugge ad un ferreo controllo centralizzato.

Non stupiscono quindi i recenti sequestri di psicofarmaci contrabbandati illegalmente ed usati insieme all’alcool; infatti la differenza tra psicofarmaco e sostanza psicoattiva non c’è, psicofarmaci, droghe e doping sono sfaccettature di uno stesso mercato, quello chimico-farmaceutico; le prime droghe di sintesi furono inventate nei laboratori delle industrie farmaceutiche e sarebbe assai ingenuo non ipotizzare uno scambio di informazioni tra industria legale e industria illegale.

Le distinzioni classiche tra droghe leggere e pesanti, tra spacciatore e consumatore, tra droga doping psicofarmaci sono fuorvianti; distraggono.

La distinzione tra uso e abuso non viene sottolineata, mentre è fondamentale; non si può parlare di tossicodipendenza in presenza di un uso saltuario di farmaci o di droghe.



La legge che oggi, nel 2010, ci portiamo sulle spalle, modificata nel 2006 dal decreto Fini Giovanardi (vedi Box) non è molto migliore, anzi. Reintroducendo la confusione tra droghe leggere e pesanti ha prodotto disinformazione, vicinanza dei mercati, oltre ad essere di incentivo per la vendita di droghe pesanti, più leggere e comode da trasportare e più redditizie a parità di rischio. La distinzione tra consumatore e spacciatore resta legata ad una quantità troppo ridotta di sostanza, o di principio attivo, e facilmente il semplice consumatore di cannabis viene etichettato come tossicodipendente.






Policemen Escorting the Montesi Family


Didascalia originale: Escorted by police, the family of Wilma Montesi leaves Rome's Palace of Justice after being interrogated in her death, which set off Italy's "scandal of the century." Despite charges that Miss Montesi died after a drug sex party, in which many notables allegedly participated, the Montesi family maintains that her death was accidental. Left to right are: a policeman; Manda, 21; brother, Sergio; her pretty sister, Wanda, 21; her mother, Mrs. Maria Montesi; her father Rodolfo (half hidden); and another policeman.

IMMAGINE:

© Bettmann/CORBIS



DATA DELLO SCATTO

4 ottobre 1954



LUOGO

Rome, Italy



COLLEZIONE

Bettmann