Istituzionalmente parlando, oggi è il primo giorno del nuovo sciopero della fame, non ad oltranza per ora, che ho ritenuto di onorare con un articoletto sulle comunità di recupero, partendo dal caso di Don Pietro detto Pierino Gelmini, che a forza di pane mortadella e mele ( nessun intento di dileggio, se lo dice da sè! ) si è piazzato a capo di una holding del proibizionismo. E chissà che ci sta a fare anche in Thailandia e Bolivia. Il primo giorno ormai passa come per incanto, non importa neanche pensare a chi non può scegliere se mangiare o no, venerdì abbiamo avuto una riunione sulla moratoria nella quale mi sono miseramente accortocciata nelle mie parole producendo un intervento che non esito a definire di merda e che sono comunque riuscita a portare in fondo nonostante il vuoto pneumatico nel quale il mio cervellino di gallina è sprofondato mentre pannella mi guardava con i suoi begli occhi azzurri.
La moratoria secondo me è messa male, male malino. Io poi non se ne parla.
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