ROBA DA PAZZI / Una tranquilla giornata di sciopero della fame
di Claudia Sterzi
Il lunedì mattina mi faccio svegliare dalla Voce: l’insieme di due delle voci maschili da me preferite impastate con l’odore di nicotina che arriva dalla radio ha la magica facoltà di cullarmi nella notte accompagnandomi nei sogni e parimenti di ridestarmi incitata all’azione la mattina presto.
Il primo pensiero non può essere altro che il fatto di essere in digiuno: è una condizione che non sfugge al corpo che per pochi attimi. Da due settimane.
Da oggi di nuovo a oltranza; inutile affannarsi a spiegare che cosa vuole e che cosa non vuole dire l’oltranza. Fatto sta che non si mangia uguale; il digiuno si può anche affrontare con un sorriso e con la gioia di fare una azione reale, quello che con il sorriso non si può affrontare è la nidiata di serpenti che si aggroviglia tutto intorno alla moratoria, con il palese scopo di strangolarla in culla.
Prima l’ eurotauro, cioè la burocrazia europea che non ha ad oggi rivali in lentezza e scarso rendimento effettivo; poi l’ esasperante elefantiasi di tutti coloro che vogliono metterci il cappello sopra e la firma sotto; la Polonia con i suoi simpatici richiami all’eutanasia e all’aborto, che mi ricordano tanto i paralleli tra coppie di fatto e pedofilia, tra aborto e terrorismo; il Portogallo che si impadronisce del “testo che non c’è” e se lo sbertuccia a modo suo. Un manicomio.
Al centro del dibattito politico, secondo il tg3, l’”antipolitica di Beppe Grillo”; “un’ottima idea”, dice Di Pietro, e che altro dovrebbe dire, da bravo poliziotto?
Sul forum radicale inserire notizie sulla moratoria provoca immancabilmente l’intervento dell’ Arpia che scacazza su tutto fuorché su Capezzone.
Certamente una realtà aliena, un forum parolaccia, un luogo dove si sfogano i rancori di tutti coloro che sbagliarono il Partito con la famiglia e viceversa, un manicomio senza pari. C’è addirittura un topic intero sull’interpretazione autentica di che cosa vuol dire Pannella quando invita a rispettare Capezzone conoscendo ciò che fa; proposizione etimologicamente più che corretta, di una chiarezza, più che patente, lampante.
Una realtà aliena, ma non più aliena di quella che vivo, impegnata nel quotidiano sulla moratoria senza che ne parli nessuno se non io.
Sul forum trovo però anche una bella notizia dal compagno Benedetto che da oggi inizia un digiuno indiano purificatorio, in appoggio anche a noi di nuovo oltranzisti; io trovo che se ne sentiva il bisogno e lo ringrazio.
La vita radicale toscana,vista attraverso la mailing list aperta, è a dir poco vivace. Sulla cionesca vicenda dei lavavetri, che solo il Cioni si poteva inventare, in toscana abbiamo avuto ben due iniziative radicali: troppa grazia! Una disubbidienza civile radicale classica sulla legittimità del provvedimento, attuata da Donatella, Brava!, Poretti, e una lettera al Sindaco di Firenze, soprannominato Venerdì e diventato Domenica ( capisco che qui c’è un po’ di ermetismo, ma il pezzetto di cronaca locale è per addetti ). Non ricordo più chi ha dato il via al dibattito, ma i Tamburini dicono che a lavare i vetri non ci sono andati perché non li avevano invitati; di fronte alle garbate frecciatine di Donvito Bau, baciamo le mani, si è sentito inclinato ad intervenire anche il nostro inviato all’ Onu, delegato per il governo della toscana radicale, Sua Reverendissima Grazia e Giustizia Matteo Mecacci, baciamo le mani pure a lui.
Maledetta toscana! Patrimonio dell’ Unesco e di tutti fuorché dei toscani, espressione di eccellenza sia nel bene che nel male; veramente maledetta con il suo governo inamovibile e conseguente blocco globale, con i suoi splendori terminali; con le sue relativamente numerose e floride associazioni radicali, ognuna per se stessa, tutte contro tutte.
Ci mancava solo decideretoscana.net, potevamo farne senza?
Intanto, mi immagino, gli addetti ai “lavori” di apertura dell’ Assemblea Onu, fra pranzi di affari e cene di incontro si stanno mangiando le risorse che noi radicali non abbiamo; stanno bellamente facendo passare tempo, perdendolo, forse solo perché non hanno niente da perdere. O perché pensano che è giusto che la pena di morte ci sia, ma non hanno neanche il coraggio di dirlo e sostenerlo. O perché sono pagati dai produttori di seggiole elettriche. O tutte queste cose insieme, con in più la possibilità che sia anche perché sono proprio ignoranti, e non hanno idea delle procedure necessarie per proporre una risoluzione all’Onu.
Che cosa possiamo fare? Oltre a limitarci a digiunare, autofinanziarci e dialogare con le amministrazioni locali perché firmino appelli e illuminino monumenti.
Che cosa possiamo fare perché i cittadini italiani godano del loro diritto ad una informazione libera e corretta? Non è bastato neanche che sei radicali guastatori occupassero la sede Rai per giorni e notti; forse non dovevano più uscire perché delle belle promesse c’era poco da fidarsi. Forse noi oltranzisti non dovevamo sospendere lo sciopero e morire di fame nel silenzio generale, magari per ferragosto! Anche se ci mettessimo accampati in sciopero della fame permanente davanti ai palazzi del governo si troverebbe il modo di cancellarci.
In tutto questo manicomio globale perché non rallegrarsi delle notizie dalla Cina? Che sia per via delle Olimpiadi, che sia per la necessità di tenere aperto un dialogo con il resto del mondo, il Partito comunista cinese ha dato una svolta formale in direzione contraria alle esecuzioni capitali. Stessa cosa, anche se con altre modalità, in Texas dove pure il governatore si era tanto agitato sul suo diritto di ammazzare chi gli pareva a casa sua.
Alla fine i nemici della moratoria, oltre ai paesi islamici fondamentalisti e produttori di petrolio, sono proprio le resistenze interne al gruppo proponente e sponsor. La moratoria delle esecuzioni capitali è così bella che tutti vogliono poter dire: è figlia mia! E, come nella parabola del re Salomone, sono disposti a farla a pezzi: meglio morta che di un altro!
Per me, la risoluzione può presentarla il Portogallo, il Ruanda, il comune che so? di Radicondoli, può presentarla chi vuole: ma che sia in grado di presentarla all’apertura, come da impegni presi. Non ha forse preso l’impegno il Governo italiano di fronte al suo Parlamento? E il Governo europeo non si è forse impegnato con il suo Parlamento? Che cosa stanno combinando a spese nostre?
La sera i telegiornali scorrono senza lasciare traccia: nel mondo, a sentir loro, non accade nulla. Prodi è sveglio come un grillo, Madonna ha adottato un’ altra bimba e la Seredova è incinta.
Penso ai solitari radicali che digiunano ognuno a casa sua, molti sperduti nelle province italiane, con lo sguardo saldo alla meta della moratoria. A tutti quelli che per la moratoria stanno lavorando in tutto il mondo. Mi appaiono, scusate la retorica, come punti di luce.
di Claudia Sterzi
Il lunedì mattina mi faccio svegliare dalla Voce: l’insieme di due delle voci maschili da me preferite impastate con l’odore di nicotina che arriva dalla radio ha la magica facoltà di cullarmi nella notte accompagnandomi nei sogni e parimenti di ridestarmi incitata all’azione la mattina presto.
Il primo pensiero non può essere altro che il fatto di essere in digiuno: è una condizione che non sfugge al corpo che per pochi attimi. Da due settimane.
Da oggi di nuovo a oltranza; inutile affannarsi a spiegare che cosa vuole e che cosa non vuole dire l’oltranza. Fatto sta che non si mangia uguale; il digiuno si può anche affrontare con un sorriso e con la gioia di fare una azione reale, quello che con il sorriso non si può affrontare è la nidiata di serpenti che si aggroviglia tutto intorno alla moratoria, con il palese scopo di strangolarla in culla.
Prima l’ eurotauro, cioè la burocrazia europea che non ha ad oggi rivali in lentezza e scarso rendimento effettivo; poi l’ esasperante elefantiasi di tutti coloro che vogliono metterci il cappello sopra e la firma sotto; la Polonia con i suoi simpatici richiami all’eutanasia e all’aborto, che mi ricordano tanto i paralleli tra coppie di fatto e pedofilia, tra aborto e terrorismo; il Portogallo che si impadronisce del “testo che non c’è” e se lo sbertuccia a modo suo. Un manicomio.
Al centro del dibattito politico, secondo il tg3, l’”antipolitica di Beppe Grillo”; “un’ottima idea”, dice Di Pietro, e che altro dovrebbe dire, da bravo poliziotto?
Sul forum radicale inserire notizie sulla moratoria provoca immancabilmente l’intervento dell’ Arpia che scacazza su tutto fuorché su Capezzone.
Certamente una realtà aliena, un forum parolaccia, un luogo dove si sfogano i rancori di tutti coloro che sbagliarono il Partito con la famiglia e viceversa, un manicomio senza pari. C’è addirittura un topic intero sull’interpretazione autentica di che cosa vuol dire Pannella quando invita a rispettare Capezzone conoscendo ciò che fa; proposizione etimologicamente più che corretta, di una chiarezza, più che patente, lampante.
Una realtà aliena, ma non più aliena di quella che vivo, impegnata nel quotidiano sulla moratoria senza che ne parli nessuno se non io.
Sul forum trovo però anche una bella notizia dal compagno Benedetto che da oggi inizia un digiuno indiano purificatorio, in appoggio anche a noi di nuovo oltranzisti; io trovo che se ne sentiva il bisogno e lo ringrazio.
La vita radicale toscana,vista attraverso la mailing list aperta, è a dir poco vivace. Sulla cionesca vicenda dei lavavetri, che solo il Cioni si poteva inventare, in toscana abbiamo avuto ben due iniziative radicali: troppa grazia! Una disubbidienza civile radicale classica sulla legittimità del provvedimento, attuata da Donatella, Brava!, Poretti, e una lettera al Sindaco di Firenze, soprannominato Venerdì e diventato Domenica ( capisco che qui c’è un po’ di ermetismo, ma il pezzetto di cronaca locale è per addetti ). Non ricordo più chi ha dato il via al dibattito, ma i Tamburini dicono che a lavare i vetri non ci sono andati perché non li avevano invitati; di fronte alle garbate frecciatine di Donvito Bau, baciamo le mani, si è sentito inclinato ad intervenire anche il nostro inviato all’ Onu, delegato per il governo della toscana radicale, Sua Reverendissima Grazia e Giustizia Matteo Mecacci, baciamo le mani pure a lui.
Maledetta toscana! Patrimonio dell’ Unesco e di tutti fuorché dei toscani, espressione di eccellenza sia nel bene che nel male; veramente maledetta con il suo governo inamovibile e conseguente blocco globale, con i suoi splendori terminali; con le sue relativamente numerose e floride associazioni radicali, ognuna per se stessa, tutte contro tutte.
Ci mancava solo decideretoscana.net, potevamo farne senza?
Intanto, mi immagino, gli addetti ai “lavori” di apertura dell’ Assemblea Onu, fra pranzi di affari e cene di incontro si stanno mangiando le risorse che noi radicali non abbiamo; stanno bellamente facendo passare tempo, perdendolo, forse solo perché non hanno niente da perdere. O perché pensano che è giusto che la pena di morte ci sia, ma non hanno neanche il coraggio di dirlo e sostenerlo. O perché sono pagati dai produttori di seggiole elettriche. O tutte queste cose insieme, con in più la possibilità che sia anche perché sono proprio ignoranti, e non hanno idea delle procedure necessarie per proporre una risoluzione all’Onu.
Che cosa possiamo fare? Oltre a limitarci a digiunare, autofinanziarci e dialogare con le amministrazioni locali perché firmino appelli e illuminino monumenti.
Che cosa possiamo fare perché i cittadini italiani godano del loro diritto ad una informazione libera e corretta? Non è bastato neanche che sei radicali guastatori occupassero la sede Rai per giorni e notti; forse non dovevano più uscire perché delle belle promesse c’era poco da fidarsi. Forse noi oltranzisti non dovevamo sospendere lo sciopero e morire di fame nel silenzio generale, magari per ferragosto! Anche se ci mettessimo accampati in sciopero della fame permanente davanti ai palazzi del governo si troverebbe il modo di cancellarci.
In tutto questo manicomio globale perché non rallegrarsi delle notizie dalla Cina? Che sia per via delle Olimpiadi, che sia per la necessità di tenere aperto un dialogo con il resto del mondo, il Partito comunista cinese ha dato una svolta formale in direzione contraria alle esecuzioni capitali. Stessa cosa, anche se con altre modalità, in Texas dove pure il governatore si era tanto agitato sul suo diritto di ammazzare chi gli pareva a casa sua.
Alla fine i nemici della moratoria, oltre ai paesi islamici fondamentalisti e produttori di petrolio, sono proprio le resistenze interne al gruppo proponente e sponsor. La moratoria delle esecuzioni capitali è così bella che tutti vogliono poter dire: è figlia mia! E, come nella parabola del re Salomone, sono disposti a farla a pezzi: meglio morta che di un altro!
Per me, la risoluzione può presentarla il Portogallo, il Ruanda, il comune che so? di Radicondoli, può presentarla chi vuole: ma che sia in grado di presentarla all’apertura, come da impegni presi. Non ha forse preso l’impegno il Governo italiano di fronte al suo Parlamento? E il Governo europeo non si è forse impegnato con il suo Parlamento? Che cosa stanno combinando a spese nostre?
La sera i telegiornali scorrono senza lasciare traccia: nel mondo, a sentir loro, non accade nulla. Prodi è sveglio come un grillo, Madonna ha adottato un’ altra bimba e la Seredova è incinta.
Penso ai solitari radicali che digiunano ognuno a casa sua, molti sperduti nelle province italiane, con lo sguardo saldo alla meta della moratoria. A tutti quelli che per la moratoria stanno lavorando in tutto il mondo. Mi appaiono, scusate la retorica, come punti di luce.
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