26 agosto 2008

Test antidroga per prendere la patente: quale utilità e chi paga




CONFERENZA STAMPA A PERUGIA, 26 AGOSTO 2008

Per prima cosa desidero sgombrare il campo da ogni possibile equivoco: se mi si dimostrasse che i test antidroga effettuati al momento della richiesta o del rinnovo della patente servono a garantire un significativo aumento della sicurezza stradale, sarei la prima ad essere d’accordo. Quello che io voglio mettere in dubbio è l’utilità di tali test e la scelta di destinare risorse pubbliche al suo acquisto massiccio invece che impiegarlo in altro modo. E’ un vizio italiano quello di strillare anatemi che diventano presupposti a leggi emergenziali invece di affrontare l’insieme complesso e differenziato delle concause. Lo schema è noto: si prende un fatto di cronaca particolarmente drammatico e lo si usa, generalizzandolo, per creare capri espiatori e cacce alle streghe.
Così il barbaro omicidio della signora Reggiani scatenò una compagna contro i romeni, rumeni e rom, confusi tutti nello stesso calderone; così, oggi, la tragica morte di una giovane donna incinta diventa il motivo per il quale Giovanardi può dare il via ad una offensiva su diversi fronti: lotta ai rave e alle smart drugs, ausilio medico per i test antidroga sulle strade, test antidroga per alcune categorie di lavoratori, test antidroga per chi vuole prendere o rinnovare la patente.
Questa conferenza stampa è convocata specificamente su questo ultimo aspetto, cioè sulla sperimentazione che parte a breve, fra le altre città, qui a Perugia.
Il test che verrà eseguito nel corso della visita medica per l’ottenimento e il rinnovo di patente e patentino è quello che vedete nella documentazione distribuita, cioè TEST ANTIDROGA ISCREEN OFD, il Test Antidroga che rileva tramite saliva la presenza delle seguenti droghe: Cocaina, Anfetamine, Oppiacei, Marijuana, Penciclidine, Metanfetamine, come pubblicizzato nel sito della casa produttrice Comifar, che ne vanta l’esclusiva.
Come si vede dalle tabelle pubblicate dalla stessa casa produttrice del test, la permanenza nella saliva delle tracce di droga varia da un minimo di 6-12 ore per il THC, principio attivo della canapa fino a 1-3 giorni per le altre 5 droghe ricercate, anfetamina, cocaina, metanfetamina, oppiacei, penciclidine.
Questo già costituisce un grosso limite per il test, bastando al massimo tre giorni di astinenza per superarlo a testa alta; c’è poi un esperto americano che si è divertito a cercare in internet tutti gli antidoti, le scappatoie, e ne ha trovati 800! non si capisce poi come mai il Giovanardi abbia invocato l’inaffidabilità dei test eseguiti dalle Forze dell’Ordine sulla saliva come motivazione per affiancargli unità sanitarie, questo a partire da venerdì 29 agosto, dove poter eseguire test meglio approfonditi, e pensi poi di affidare agli stessi test la concessione o meno della patente.
Comunque, proseguendo, anche se l’esaminato non bara e supera il test onestamente non è detto che non faccia uso di droghe in seguito, né che si metta alla guida quando le usa. D’altra parte, il ragazzo alla visita per la patente non ci arriva certo guidando, e il consumo occasionale è cosa diversa dal consumo abituale.
L’operazione quindi rientra non certo nella prevenzione per la sicurezza stradale, casomai rientra nella cosiddetta guerra alle droghe di stampo proibizionista che Giovanardi ha sposato, senza considerare i segnali che arrivano da ben più autorevoli testimoni. Per esempio, in Inghilterra, Julian Critchley, collaboratore dell'ex zar antidroghe laburista Keith Hellawell, ha dichiarato recentemente: “E' inutile la politica "dura" contro le droghe; la legalizzazione è il modo migliore per ridurne la pericolosita' sociale.”
Nella stessa direzione le dichiarazioni di Jonh Carnevale, che ha trascorso quasi 15 anni nell'ufficio presidenziale americano in quanto esperto della lotta nazionale alle droghe, lavorando sul budget, sulle strategie e verificandone l'efficacia. Il funzionario dichiara: “fin dagli anni '90 abbiamo capito che le politiche dell’interdizione non diminuiscono il consumo . . . e soprattutto sono costose.”
C’è poi l'ultimo rapporto della UK Drug Commission, secondo il quale la guerra alla droga fa sprecare miliardi di sterline. Sotto accusa sono in particolare i tradizionali metodi di lotta al crimine, che non funzionano mentre nel 2005-2006 il Governo ha fatto spendere 380 milioni di sterline, a questo scopo, e il salasso per la spesa pubblica in relazione al sistema giudiziario è più di 4 miliardi di sterline.
Il peso economico della sperimentazione che partirà a Perugia ( il prezzo del singolo test, al pubblico, è di 36 euro ) verrà addossato ai cittadini e contribuenti, mentre contemporaneamente si diminuiscono i fondi destinati alle forze dell’ordine, rendendo ancora più rari i controlli ordinari su strada riguardo ai comportamenti alla guida, a cominciare dalla velocità, che resta la causa prima degli incidenti stradali.
Non ci si preoccupa di sensibilizzare i giovani ai rischi che corrono, di informarli sulle conseguenze dell’uso di sostanze psicotrope sulla guida; non ci si preoccupa delle spinte mediatiche all’acquisto di macchine che vanno ben oltre i limiti di velocità di legge, da una parte, e di alcoolici dall’altra. Non si sanzionano se non in minima parte gli eccessi di velocità, se non con il proliferare di indiscriminati autovelox che spingono alla furbizia piuttosto che alla prudenza. E se anni fa all’automobilista stanco si consigliava una sosta e un sonnellino oggi gli si offre, a cura della società autostrade, un caffè: cioè una droga legale, tanto droga che la caffeina veniva considerata, ed era usata, come doping fino a pochi anni fa.
L’offensiva proibizionista messa in atto da Giovanardi e dai suoi collaboratori, che aggrava la legge da lui scritta e non sta portando alcun frutto positivo se non il consistente aumento dei finanziamenti alle comunità e ai produttori di test, deve subire uno stop deciso. Non si può sottoporre a controllo preventivo, e criminalizzare, una intera generazione con la scusa della sicurezza stradale. Le ultime dichiarazioni di ieri di Giovanardi sono poi davvero stupefacenti perché afferma di essere contrario anche al guidatore designato, che è il ragazzo che a turno si impegna a non fare uso né di alcool né di droga e si mette alla guida; questo tipo di soluzione è in uso già da decenni nel nord europa, ed esiste anche la figura del guidatore designato a pagamento, cioè un ragazzo che si fa dare qualche decina di euro da ciascuno e rimanendo sobrio accompagna tutti per discoteche e poi a casa. Ma a Giovanardi non va bene neanche questo, perché, dice, comunque le 4 mattina sono l’ora meno adatta a mettersi alla guida. Che cosa vuole Giovanardi? Coprifuoco e tutti a letto con le galline? Si controlla non solo chi non mette in atto comportamenti non corretti alla guida, ma anche chi non guida, incrinando ulteriormente il già fragilissimo rapporto di fiducia che dovrebbe legare il cittadino e le istituzioni. Come antiproibizionista radicale mi auguro che da Perugia parta un movimento d’opinione capace di produrre un ripensamento su questa pioggia di provvedimenti inutili, inefficaci e costosi.
In conclusione, una osservazione: se l’indignazione per la morte della signora Reggiani ha prodotto una sollevazione contro i romeni, se la morte della ragazza incinta a Anzio ha scatenato una rivolta contro i drogati alla guida, come mai, per esempio, il migliaio di morti sul lavoro non producono una sollevazione contro i datori di lavoro che non rispettano le norme di sicurezza e le innumerevoli morti per tumori da inquinamento non scatenano una rivolta contro gli amministratori che tali inquinamenti hanno permesso?
E dopo questa annotazione vi ringrazio per l’attenzione

Claudia Sterzi,
segretaria dell’Associazione Radicale Antiproibizionisti
antiproibizionistiradicali@gmail.com
3381007330

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