24 dicembre 2011

La morte di Giuseppe Uva, un caso di vendetta tribale, a spese nostre.

Notte di giugno, 2008, Giuseppe Uva e Alberto Biggiogero, un po’ sbronzi, si accaniscono su delle transenne in una strada di Varese, spostandole; non si fa, direte, no, certo, ma mica è un delitto grave. Si ferma una macchina dei carabinieri, e da qui ci si deve affidare alla testimonianza resa da Alberto, perché quella di Giuseppe non la possiamo più avere, dato che Giuseppe Uva muore, nel giro di poche ore. Alberto, che queste testimonianze le ha date presentando due denunce, non è stato mai ascoltato e continua a ricevere minacce di morte, per sms, oltre ad una visita di “ladri” che gli hanno devastato l’abitazione.
Uno dei due carabinieri grida:  “Uva! Proprio te cercavo stanotte! Questa non te la faccio passare liscia, questa te la faccio pagare!". Le botte iniziano a fioccare subito, a tutti e due, poi vengono caricati su macchine diverse (altre due macchine, della Polizia di Stato, sono sopraggiunte subito dopo), e portati nella Caserma dei Carabinieri.
Alberto, rinchiuso in una cella da solo, sente grida spaventose e urla di dolore nella stanza accanto, e chiama il 118, chiedendo l’intervento di un ambulanza, perché “stanno praticamente massacrando un ragazzo”; l’addetto del 118 fa una telefonata di controllo in caserma e gli viene risposto “No guarda, sono due ubriachi che abbiamo qui in caserma, adesso gli tolgono il cellulare”.
All’ alba sono i carabinieri stessi a chiedere un TSO per Giuseppe Uva, “uno molto agitato, violento, che minaccia tutti”; alle 8.25 viene ricoverato, alle 10.30 cessa di vivere, per cause da stabilirsi. Il Comandante del posto fisso della Polizia di Stato all' interno dell' ospedale rileva le varie ferite e i vari lividi, segni di bruciature di sigarette in faccia, bozzi e sangue posto dietro il collo, corpo tumefatto ovunque, e "si soggiunge che non c'è traccia degli slip, indumento neppure consegnato ai parenti ( perchè probabilmente intrisi di sangue ) e tuttavia non si può sottacere il riscontro obiettivo di pseudomacchie ematiche riscontrate a tergo sui pantaloni poi posti sotto sequestro con gli altri vestiti”.
La sorella, Lucia, chiamata a vedere la salma, la fotografa, nota i lividi, il pannolone, il sangue, le tumefazioni e inizia una battaglia legale cocciuta e determinata, che conduce fino ad una nuova perizia sugli indumenti, nell’ottobre del 2011, e alla riesumazione della salma, pochi giorni fa; nei pantaloni, intrisi di sangue nella zona del cavallo, tracce di "materiale biologico", non suo.
Questi i fatti, il motivo del risentimento, che ha portato alla pena di violenza, tortura e morte, sarebbe “una questione di donne”; si sa, la mente umana è un abisso, e ci sta che uomini o donne, più spesso uomini, possano desiderare di tirare due puntoni al/alla rivale, per quel famoso onore mal risposto. Da qui ad usare una caserma, sei agenti, più tutta la solita sfilza di funzionari e impiegati conniventi a vario titolo, a spese nostre, per portare a termine una vendetta spietata e miserabile, ce ne corre, ed è cosa che dovrebbe interessare tutte le autorità, a cominciare dai ministri competenti, ma anche tutti noi cittadini.

4 novembre 2011

personal senza infamia e senza lode

ok, taxi, 8.30, tieni 10, prendi un caffè, quale differenza. i barboni dormono sulle soglie, nella strada, non visti. 10 euro tra me e loro. e tu. che non esisti, o non esisto io, a scelta, e voi, idem. taxi, portami a casa, una casa che non c'è, una vita che non esiste, compagni che se fosse per loro ti farebbero morire nel silenzio e nell'inedia, amori senza contrabbando e senza amore, in superficie, come se. come se. come se. hai voglia a lacrime, ne si possono versare quintalitri, mentre intorno i cani combattono per il controllo del territorio - i barboni si stringono ai marciapiedi, dentro coperte di plastica, a decine, per la strada, proprio come se non esistessero. taxi, vai giù fino alla piazza della quale non si conosce il nome, guardiamo i barboni dai vetri, misuriamo dieci euro di distanza, fra me e te, fra me e loro, fra noi e voi. una realtà in fiamme, una realtà separata. ci stringiamo nelle strade, di notte, in faccia ai carabinieri, ci arrampichiamo per scale che non finiscono mai, dieci euro, la vita di un barbone

29 settembre 2011

Morto di canapa e di carcere; un caso rappresentativo della giustizia italiana.

Mercoledì, 28 settembre, si è svolta la terza udienza del processo contro un agente penitenziario accusato di omissione di soccorso e falsificazione di registro, in merito alla morte in carcere di Aldo Bianzino, arrestato per coltivazione domestica di canapa e morto nelle 48 ore dopo l'arresto. Il principale processo, per omicidio colposo a carico di ignoti, è stato archiviato alla faccia dell'evidenza.
L' imputazione che ha portato in carcere Bianzino, come un criminale, il trattamento che ha subito, la vergognosa vicenda giudiziaria, che sfida il diritto e la democrazia, ne fanno un caso rappresentativo della realtà giudiziaria italiana. Il processo principale è stato archiviato, resta in piedi questo, prossima udienza il 18 novembre.
In questo caso si parla spesso e giustamente della barbarie esercitata su tutta la famiglia di Aldo Bianzino; ma se anche non avessero lasciato Rudra quattordicenne solo con la nonna di 92 anni, portandosi via tutti e due i genitori, per delle piante di canapa, se anche avessero annunciato la morte di Bianzino alla moglie in maniera diversa da come l'hanno fatto, e più civile, ci voleva poco, "Signora, suo marito lo può vedere martedì, dopo l'autopsia", se anche la moglie non fosse morta l'anno dopo di tumore e di strazio, e finanche se gli altri detenuti non avessero sentito i lamenti e le richieste di aiuto fino dalla mezzanotte, e non avessero sentito l'agente rispondere "Non rompere, il dottore domattina", resterebbe il fatto che un uomo di 44 anni è entrato in carcere, in buona salute, perchè aveva nel campo delle piante di canapa, ed è uscito cadavere straziato nel giro di 48 ore (con i consueti referti delle morti naturali in carcere, dove per rianimarti ti rompono quattro costole e ti fanno scoppiare fegato e cervello); e che i rimaneggiamenti processuali, simili a tanti altri in simili processi che vedono imputate le istituzioni, sono incompatibili con la giustizia uguale per tutti che, se non sbaglio, in Italia così si definisce.
Due giorni prima dell'udienza, ma se ne è data notizia a udienza teminata, ci sono state minacce, intimidazione ed aggressione nei confronti dell' avvocato della famiglia di Aldo Bianzino, e della sua segretaria; le "cause naturali" della morte nel carcere di Capanne sono così naturali che, non bastando la falsificazione dei registri, e la non ammissione di tabulati e video completi, si va a disegnar croci negli uffici degli avvocati.
L' udienza ha visto la latitanza dei medici legali, una sfilza infinita di "non so, non ricordo, sono passati quattro anni, non ero in servizio, non mi riguarda", un imputato che spesso si è girato a ridacchiare in faccia alle vittime, un cappellano che se ne è lavato le mani peggio di Pilato; tentare di intimidire un avvocato è segno di grande debolezza, quel registro contraffatto e quelle testimonianze di omissione di socccorso, rese da detenuti coraggiosi, fanno forse paura a qualche delinquente travestito da tutore dell'ordine?
Il nesso causale, nella falsificazione di registro, pare evidente; a causa di che cosa è stato falsificato il registro? E perchè il giudice del processo principale non ha accettato di acquisire i tabulati completi, non solo del telefono fisso dell' istituto, anche dei cellulari, né di richiedere le riprese video complete, al posto della rielaborazione fornita dalla stessa amministrazione penitenziaria? Nonostante le testimonianze sull' omissione di soccorso, nonostante i forti dubbi sui risultati delle autopsie, nonostante una pagina di registro ufficiale ufficialmente manipolata, della quale è stato detto che è normale che sia così, che le verbalizzazioni vengono fatte in modo distratto ... Le registrazioni video della notte in cui Aldo Bianzino è morto le ha prelevate la stessa polizia penitenziaria; un po' come se io mi perquisissi casa da me, se tutto questo non basta a uscirne puliti, si procede con le minacce. "Bianzino - e una croce - STOP - un' altra croce", è la scritta lasciata nell' ufficio dell' avvocato. 
A Perugia, come ad Arezzo per Gabriele Sandri, come in tante Procure e Prefetture italiane, ci sono troppe cose che non tornano, non solo in senso procedurale, anche in senso costituzionale.
Sono fatti.

17 agosto 2011

Agli amici e compagni antiproibizionisti

Nota del Quirinale:
17 agosto 2011

"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto in una telefonata a Marco Pannella esprimere la sua vicinanza e il suo apprezzamento al leader radicale e a tutti i partecipanti alla giornata di mobilitazione sul tema del sovraffollamento delle carceri e dei diritti umani dei detenuti. Questo straordinario impegno è valso a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica, pur dominata in queste settimane dai problemi della crisi finanziaria, su drammatiche questioni come quelle sollevate anche dal Presidente della Repubblica in occasione del recente convegno sulla giustizia e a sollecitare un intervento del Parlamento in tempi ravvicinati".

Anche se il mondo politico italiano fa finta di non sentire, questa dichiarazione di Napolitano è chiara e diretta, e merita considerazione, anche se una comunicazione alle Camere sarebbe stata più consona. Una nota che richiama direttamente le "drammatiche questioni come quelle sollevate anche dal Presidente della Repubblica in occasione del recente convegno sulla giustizia", fra le quali, appunto, e in primo piano, quelle depenalizzazioni dei reati senza vittima che sono obiettivo della mia azione. Per rispetto istituzionale verso il Presidente della Repubblica, quel rispetto che il Parlamento non sta ancora dimostrando, decreto immediatamente una sospensione di 48 ore dallo sciopero della fame, iniziato il 31 luglio, 48 ore che mi serviranno anche per prevedere e decidere come continuare la mia, e la nostra battaglia.

Claudia Sterzi

25 luglio 2011

2 Piccoli personal di avanzo

- In pratica sto assistendo alla realizzazione, da parte non di avversari, ma di compagni in teoria, di una idea mia originale, inviata per posta con tanto di allegati, accettata, presa, acquisita, senza che io ne venga neanche in minima parte coinvolta; né nella realizzazione né nella spartizione dei benefici e se non ne sorrido lietamente viene detto che ho un cattivo carattere. Allora, dirò, non sanno quanto può essere cattivo un carattere come il mio.


 - Tutti gli uomini dei quali mi sono innamorata (e quantifico, non più di una mezza dozzina) hanno alcune caratteristiche che li accomunano. Ma non si studia per 40 anni sociologia e psicologia senza dover sapere che a questa osservazione, di per sé banale, se ne accompagna un'altra: le stesse caratteristiche, più o meno esplicitate, fanno parte di me ... e questo mi fa girare altamente le palle che, per mia fortuna, non detengo.

22 luglio 2011

Personale in Piazza Esedra

Oggi santesedra
anime mie
era come la plaza de toros
anche se il tempo
batteva la strada
i piccioni erano dopati
e la servitù era proprio come quella di un tempo


quattro desideri
due e mezzo
sono andati
bruciati


se avessi, vi metterei la foto, se fossi, cancellerei tutto

la nonviolenza non solo mi convince, addirittura mi appassiona, ma le mani mi bruciavano ancora degli schiaffi che ierisera non ho tirato a quel sapientone che mi ha battuto in faccia una cosa sbagliata in un momento sbagliato in un modo sbagliato - quindi stamani bel bella ho bruciato fra me e me un desiderio, come se gli dei sapessero apprezzare i sacrifici degli umani, e mi sono seduta ad un suntuoso bar di piazza esedra - ho pure un testimone, che mi ha visto ma è stato così gentile da non disturbarmi durante la cerimonia

ieri, 21 luglio 2011, roma

28 maggio 2011

Personal Without Honour and Humanity (solo per patafisici)


"Battles Without Honour and Humanity"; uno pensa a Quentin, cioè, uno, uno che abbia un po' a cuore cinema e colonne sonore - invece no, perchè l'arte è fatta anche di citazioni e controcitazioni, ed ecco che prima di Quentin viene Fukasaku, Kinji. E si parte dalla nascita della Yakuza, per poi, da lì, estendere il pensiero a tante trame e tante sottotrame.
Senza onore e senza umanità, cioè disonorevoli e disumane, una tendenza che sta tornando di gran moda, dopo qualche secolo di pensiero positivo che ha visto lievitare concetti come democrazia e nonviolenza non per sentimentalismo né per barbara illusione, ma come strade maestre per un migliore benessere per tutti.
Se il punto di vista rimane limitato, se ci si fa portare dalla piena e dalla giornata presente, il cuore si spaura e l'agitazione prende il sopravvento; ci si inginocchia di fronte a chi non è all'altezza, si soffrono le pene troglodite della gelosia e della mancanza, non si vede una via di uscita e accade anche che la morte appaia come una liberazione da catene troppo pesanti da portare.
La liberazione, invece, ed ancora, arriva da un gesto elevato, da un raggio di luce, dall'osservazione di se stessi in relazione agli altri, del presente in relazione al passato, dalla memoria e dalla contemplazione; non è un fatto di volontà, bensì di amore, nel suo primitivo significato di energia cosmica che tutto tiene. Dalle nuvole si osserva la vita umana scorrere e si ride mentre l'angoscia di ieri sbiadisce; un grande miracolo che può essere ripetuto ogni giorno.

1 maggio 2011

Elezioni comunali a Caserta - Comunicato n. 6 - Resoconto del pomeriggio antiproibizionista.

Caserta, 30 aprile 2011

Si è svolto oggi l’incontro pubblico “Legalizzare il mercato, limitare i danni”, presso la sede della Lista Caserta No-Caste; una Lista laica, ambientalista, antiproibizionista.
I candidati della Lista Caserta No-Caste hanno discusso di farmaci cannabinoidi, test antidroga, libera coltivazione domestica, con approfondimenti sulle politiche di altri paesi, sulla assoluta urgenza di una apertura culturale che contrasti il clima terroristico instaurato dall’attuale Dipartimento Politiche Antidroga, sulle strette connessioni tra proibizionismo e la corruzione politica, corruzione delle forze dell’ordine, criminalità organizzata, narcotraffico.
Claudia Sterzi, segretaria della Associazione Radicale Antiproibizionisti (@.r.a.), ha affermato: “Il proibizionismo è un marketing; il giro di denaro che il proibizionismo sulle droghe fattura grava sulle spalle di ragazzi morti, famiglie rovinate e genera delinquenza e forte disagio sociale. Proprio quello che i sostenitori della lotta dura alla droga imputano ai loro oppositori. Questo appare di tutta evidenza a livello mondiale, dal Messico all’ Afghanistan; con più forza nelle zone più povere, dove i legami tra criminalità organizzata e classe politica sono evidenti alla luce del sole”.
Luca Bove ha portato una proposta di recupero del Macrico che ha tra i suoi punti una coltivazione di canapa per uso terapeutico; attività redditizia oltre che di forte rispetto ambientale, che porterebbe soldi nelle casse invece che prenderne. L’iniziativa passa attraverso la pressione necessaria sulla Regione Campania per arrivare a una definizione delle leggi sui farmaci cannabinoidi e cannabis terapeutica. Il Comune, ha dettoGianroberto Zampella, ha la possibilità di introdurre elementi di riduzione del danno attraverso strutture per il consumo consapevole , così che una malattia, la tossicodipendenza, venga trattata come tale e non come un reato. Domenico Letizia ha ricordato l’assurdo filosofico del proibizionismo ed ha concluso con una frase di Lysander Spooner: "Affermare che un vizio sia un crimine e punirlo come tale è, da parte di un governo, un tentativo di falsare la stessa natura delle cose. È tanto assurdo quanto lo sarebbe affermare che la verità è falsità, o che la falsità è verità" (da “I vizi non sono un crimine”).
Sono intervenuti anche Luigi Mazzotta, Francesco Tramontano e Rodolfo Viviani, di “Per la grande Napoli”, e Francesco Giaquinto.
Anche questa volta la stampa non ha ritenuto di onorarci della sua presenza, con l’eccezione di Teleluna; questo non fa che mettere in risalto la nostra differenza dai soliti noti candidati big.

27 aprile 2011

Lista Caserta No-Caste, una lista orgogliosa di essere laica, antiproibizionista e ambientalista.

LEGALIZZARE IL LEGALIZZABILE, SALVARE IL SALVABILE!


Caserta 27 aprile 2011
In campagna elettorale, ci pare più utile sottolineare i buoni requisiti della nostra lista e del nostro programma che non attaccare gli altri; così non la pensa Luigi Cangiano, della lista cosiddetta Stop Camorra, che dalle pagine del Mattino ci attacca senza nominarci. L'onorato Cangiano invita a "non sprecare il proprio voto per liste dannose per il territorio ... che vorrebbero la legalizzazione delle droghe leggere, ossia, che vorrebbero che ogni singolo cittadino fosse libero di andare sotto casa ad acquistare questo genere di droghe".
Sì, siamo noi quelli della legalizzazione delle droghe, e cogliamo volentieri l’occasione per spiegare in sintesi la nostra posizione, che verrà più ampiamente trattata sabato 30 aprile nell’incontro pubblico “Legalizzare il mercato, limitare i danni”, presso la nostra sede in Via Cesare Battisti 69, II piano, alle ore 17.00.

La droga è già, oggi, in vendita sotto casa, senza alcun controllo e senza alcuna informazione corretta; con grande vantaggio delle mafie che dal narcotraffico traggono gran parte del loro fatturato. La guerra dura alla droga, a livello mondiale, è stata portata avanti da Bush per più di un decennio, oggi anche enti sovranazionali, scienziati e ex capi di stato e di polizia di tutto il mondo riconoscono che il proibizionismo è fallito e che bisogna tentare un approccio diverso, iniziando dalla legalizzazione dell’uso personale ( cosa diversa sono abuso e dipendenza, che sono malattie e come tali vanno curate, nelle strutture sanitarie e non in carcere ). Esperimenti sono stati già compiuti in molti paesi ed hanno dato buoni risultati, con diminuzione della criminalità e delle morti correlate principalmente alle droghe pesanti. Solo in Italia queste cose non si sanno, grazie alla disinformazione che Giovanardi porta avanti.

L'antiproibizionismo è una strategia di governo dei fenomeni sociali, come la battaglia contro l'aborto clandestino, quando ci accusavano di voler mandare tutte le donne ad abortire; invece da quando è stato legalizzato l'aborto è diminuito e se fosse stata data più informazione, come da legge, sarebbe diminuito ancora di più.

Legalizzare il mercato vuol dire dare un colpo alla malavita organizzata, a chi giovano le leggi esistenti, proibizioniste e superate in molta parte del mondo? Solamente a chi dal narcotraffico trae grandi guadagni che poi usa, anche, per corrompere la politica.

Pensiamo che i cittadini di Caserta, che hanno sotto gli occhi gli effetti devastanti delle leggi vigenti, possano in buona parte, se non essere d’accordo al 100% con noi, essere interessati a dibatterne senza pregiudizi e senza altro interesse che il miglioramento dell’esistente. Legalizzare il legalizzabile, salvare il salvabile! Vi aspettiamo sabato 30 aprile all’incontro pubblico “Legalizzare il mercato, limitare i danni”, presso la nostra sede in Via Cesare Battisti 69, II piano, alle ore 17.00.

Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-Caste e segretaria dell’ Associazione radicale antiproibizionisti

Legalizziamo il legalizzabile ... salviamo il salvabile :)

Sabato 30 aprile · 17.00 - 20.00

Sede della Lista Caserta No-Caste

Cesare Battisti 69, II° piano

Caserta, Italy



 

 

 "Legalizzare il mercato, limitare i danni" - pomeriggio antiproibizionista di dibattito pubblico, distribuzione materiale informativo, condivisione di esperienze e progetti.




25 aprile 2011

GRATTA GRATTA, SOTTO LA FEDE CI SI TROVA LA ROBA (Ernesto Rossi)

Caserta, elezioni comunali 2011: domenica delle palme, nella chiesa della frazione di Falciano, il parroco don Elio Rossi invita esplicitamente i fedeli presenti alla messa a votare per il candidato del Mpa, Massimiliano Marzo, fratello dell’ex consigliere comunale Paolo Marzo; don Claudio Nutrito, parroco della Chiesa di Sant’Antonio, ospita Luigi Falco, candidato a Sindaco di Caserta, per la sua kermesse, proprio nell'auditorium parrocchiale, ed esprime la sua fiducia verso quest’ultimo, spendendo per il candidato parole di elogio - riferisce Il Mattino, ha detto chiaro e tondo che lui voterà Falco e farà votare Falco .

Non per caso la Lista Caserta No-Caste ha nel suo simbolo, come primo attributo, Lista laica, prima ancora che antiproibizionista e ambientalista; non abbiamo niente contro chiese e parroci ma pensiamo che il loro compito sia occuparsi delle anime dei credenti e non confondere le cose dello spirito con quelle della carne, la religione con la politica, il bene con i beni.

“Con le mie parole – si difende il parroco Don Nutrito - ho solo voluto augurare il meglio alla città, non ho voluto fornire indicazioni di voto, ma ho soltanto affermato la mia fiducia verso un candidato, cosa che non esclude la mia stima anche verso gli altri candidati”; e, prosegue “A chiunque sarà il futuro sindaco di Caserta offro la mia disponibilità a collaborare: compito della Chiesa deve essere sempre quello di fasciare le piaghe della società”.

Come le piaghe della società casertana possano essere curate da un sindaco già condannato, nel 2009, dalla Corte dei Conti, a restituire alla città di Caserta oltre un milione di euro per il metodo con il quale ha gestito le risorse finanziarie pubbliche per nove anni producendo, con il contributo della successiva giunta, un pesantissimo debito di centinaia di milioni, rimane un mistero, se doloroso o gaudioso, e per chi, decidetelo voi; a noi sembra evidente che le vere piaghe sono tutti coloro che hanno amministrato Caserta fino ad adesso, da destra a sinistra, e chi li ha sostenuti.

Olga Caterina Corse, candidata a Sindaco con la Lista Caserta No-Caste
Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-Caste

22 aprile 2011

Campagna elettorale a Caserta - Comunicato n. 4

Caserta 22 aprile 2011


La Lista Caserta No-Caste, lista laica, antiproibizionista e ambientalista, si è presentata nel corso di una conferenza stampa presso la sua sede, Via Cesare Battisti 69, II° piano.

La candidata a Sindaco della lista ha aperto richiamando la unicità della sua candidatura al femminile e rivendicando la capacità di governo delle donne: imprenditrice, impegnata coraggiosamente nel sociale, animalista, Olga Caterina Corse rappresenta una prospettiva veramente nuova nel panorama elettorale casertano, dominato da una classe dirigente, di destra e di sinistra, troppo spesso collusa in una gestione come minimo non trasparente se non delinquenziale.

Domenico Letizia, Gianroberto Zampella, Luca Bove e Elio De Rosa, candidati a consiglieri comunali, hanno espresso il loro desiderio di poter contribuire a rendere Caserta più libera, più vivibile, più sana, con una particolare attenzione all’autogoverno dei cittadini, alla urbanistica razionale, alla trasparenza degli atti e dei bilanci comunali. Ieri è stata presentata una richiesta di accesso agli atti che aiuti a far luce sulle irregolarità avvenute sabato mattina scorso durante la presentazione delle liste; dopo la prima denuncia presentata in Procura, per l’aggressione a Luca Bove, un secondo esposto si occuperà di denunciare l’impossibilità di raccogliere le firme regolarmente, su liste che hanno subito rimaneggiamenti e cambiamenti dell’ultima ora.

La capolista Claudia Sterzi, segretaria dell’ associazione radicale antiproibizionisti, ha voluto ricordare lo sciopero della fame che Marco Pannella sta conducendo per denunciare la deriva antidemocratica delle istituzioni; questo non è un paese democratico, queste non sono elezioni regolari. La connivenza dei partiti nel disporre a loro vantaggio dei diritti e dei beni dei cittadini, oltre che dei soldi pubblici, è cosa che appare al sud Italia in modo ancora più chiaro che nel resto del territorio, e gli effetti di tali politiche si leggono in dati come quelli che assegnano a Caserta l’ultimo posto per l’occupazione femminile.

Sono intervenuti anche i candidati Luigi Mazzotta, segretario dell’ Associazione Per La Grande Napoli, e Francesco Tramontano.
La stampa locale non ha ritenuto di accettare l’invito che la Lista Caserta No-Caste aveva rivolto; di questo, ci dispiace per loro.
Per la settimana prossima sono previsti degli incontri con i cittadini; il primo, martedì 26, dedicato alle donne, ai servizi sociali, all’occupazione, asili nido, formazione – ore 18.00 Via Cesare Battisti 69, II° piano.

Olga Caterina Corse, candidata a Sindaco con la Lista Caserta No-Caste
Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-Caste

20 aprile 2011

Campagna elettorale a Caserta - Comunicato n.3

Caserta, 20 aprile 2011





In vista delle elezioni comunali a Caserta e nei Comuni della provincia, Confindustria Caserta ha presentato un “Patto di responsabilità” e lo ha sottoposto ai candidati Sindaci. Il patto è da sottoscrivere in ogni sua parte: quale candidato, infatti, potrebbe essere contrario a una politica economica che sostenga le medie e piccole imprese presenti sul territorio? In particolare, la Lista Caserta No-Caste si ritrova pienamente concorde su alcuni punti.

La legalità, e la sicurezza che dalla legalità deriva, vede noi radicali da sempre in prima linea; si può dire che l’unica speranza che hanno i cittadini di Caserta di vedere applicata la legalità, in primo luogo delle e nelle istituzioni pubbliche, è nella presenza in Comune di eletti nella nostra Lista; per noi la legalità è al primo posto, in tutti i programmi e in tutte le iniziative politiche che da decenni portiamo avanti, non è solo una parola di cui riempirsi la bocca; ugualmente la semplificazione delle procedure amministrative è cosa della quale ci occupiamo da tempo, notando però come la semplificazione debba andare di pari passo con la legalità, appunto, e la trasparenza pubblica di tutti gli atti pubblici, senza le quali la semplificazione apre le porte soltanto a ulteriori leggerezze e facilonerie.

Certamente è tra i punti del nostro programma, e molto ci sta a cuore, la riqualificazione urbana e l’importanza del rilancio culturale di Caserta. Riqualificazione urbana, rilancio culturale e attenzione all’ambiente e alla salute pubblica sono tutte istanze collegate tra loro, prerequisiti a una crescita economica, turistica e imprenditoriale. Molto c’è da fare su questo, e anche qui la legalità e la trasparenza dovranno guidare tutte le iniziative per far sì che non siano solo di copertura a operazioni guidate da oscuri interessi privati.

Ovviamente il sostegno alle imprese, la diminuzione del carico fiscale, le infrastrutture e la definizione degli strumenti urbanistici sono cosa buona e giusta; ma gli investimenti devono passare da un preventivo risanamento del bilancio comunale, che mostra molti punti deboli e assolutamente né chiari né trasparenti. Più ancora che rigorosa, la gestione delle risorse finanziarie deve essere resa pubblica e sottoposta al vaglio e al controllo dei cittadini; il Comune appartiene a loro, e non viceversa.

Dispiace, infine, la mancanza di un richiamo, nel patto proposto da Confindustria Caserta, al sostegno all’imprenditoria e alla formazione e occupazione femminile, in una città che risulta ultima in Italia in tale campo.



Olga Corse, candidata a Sindaco con la Lista Caserta No-Caste

Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-caste

19 aprile 2011

Comunicato n.2

Caserta 19 aprile 2011


La campagna elettorale a Caserta è iniziata, con tutto il suo contorno di cartelloni, manifesti, passerelle e grande dispendio di denaro. In una città che vanta il secondo posto per tasso di disoccupazione in Italia e l’ultimo per la disoccupazione femminile, una novità assoluta si manifesta nella Lista Caserta No-Caste, con una donna candidata sindaco, Olga Caterina Corse, e una donna capolista, Claudia Sterzi. Riteniamo che la politica comunale debba consistere anche, se non soprattutto, nell’attenzione ai problemi più gravi, quelli che condizionano fortemente il tessuto sociale. A Caserta risultano occupate, dagli ultimi dati ISTAT, il 23% delle donne, e la quasi totale assenza di servizi sociali fa sì che il lavoro familiare pesi quasi esclusivamente sulle loro spalle. Gli asili nido presenti, per esempio, possono accogliere solo il 10 % dei bambini da 0 e 2 anni. L’amministrazione comunale può fare molto per rendere alle donne la parità di accesso al mondo del lavoro, per esempio attraverso la formazione, i servizi di assistenza agli anziani, l’incremento dei posti disponibili negli asili nido, e in questa direzione ci impegniamo ad agire.



Olga Corse, candidata a Sindaco della Lista Caserta No-Caste

Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-Caste

18 aprile 2011

Il Dottor Serpelloni mi scrive ...


Dott.ssa Claudia Sterzi Associazione Radicale Antiproibizionisti (A.R.A.) 


(Oggetto: sue dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa del 22 marzo 2011)

Gentile Dottoressa, sono venuto a conoscenza delle dichiarazioni da lei rilasciate in conferenza stampa di cui all' oggetto, alla presenza delle maggiori agenzie del paese e successivamente diffuse, a mezzo stampa, internet e radio. Risulta allo scrivente che è stato da lei affermato testualmente:"ci stanno bombardando di studi sulla pericolosità della marijuana, ma spesso gli studi se li inventano o manipolano i dati".
Purtroppo ritengo tali affermazioni francamente diffamatorie e lesive dell' immagine e della reputazione personale e professionale, in quanto mi si accusa di inventare e quindi fornire dati falsi o addirittura alterare, mediante manipolazione volontaria e consapevole, dati già esistenti.
Nel rigettare, quindi, il fatto che mi vengano da lei attribuiti comportamenti di falsificazione e manipolazione di dati scientifici, in quanto non corrispondente al vero, dandole ampia facoltà di provare le sue affermazioni,prima di procedere con le appropriate forme di tutela nelle opportune sedi, le chiedo, cortesemente, di circostanziare le sue affermazioni con dati e fatti concreti e reali che provino e supportino le sue gravi affermazioni.
Le chiedo inoltre di smentire immediatamente e contestualmente tali sue dichiarazioni, attraverso le stesse vie mediatiche, paritetiche per diffusione e rilevanza, utilizzate alla loro prima diffusione.
Le comunico inoltre che il sottoscritto non ha fatto altro che riportare, come potrà facilmente visionare e verificare, articoli derivanti dalla letteratura scientifica accreditata e da una serie di ricerche altamente professionali.
Infine, tengo a precisare che sono disponibile ad un eventuale incontro presso la nostra sede Dipartimentale per qualsiasi confronto e chiarimento in merito alle vostre proposte relative alla coltivazione domestica della cannabis, anche se personalmente non le condivido. Tutto questo però all'interno di una discussione che non valichi mai i confini del rispetto della persona, delle proprie idee e della buona educazione oltre ad escludere l'uso dellla diffamazione gratuita per sminuire i propri avversari.
In attesa di un suo cortese e formale riscontro, anche se negativo e nei termini previsti dalla legge, porgo cordiali saluti Giovanni Serpelloni

Caserta - Comunicato n.1

Caserta, 18 aprile 2011

La Lista Caserta No-Caste (candidata sindaco Olga Caterina Corse), Lista Laica, Antiproibizionista e Ambientalista, sarà presente alle elezioni comunali di Caserta; dopo le irregolarità e l’aggressione subita dal nostro candidato Luca Bove sabato scorso, all’ interno dei locali del Comune, in sede di presentazione delle liste, iniziamo la campagna elettorale ponendo un forte accento sulla legalità e sui diritti dei cittadini. Le irregolarità e l’aggressione sono state da noi denunciate alla Procura e nei prossimi giorni faremo una richiesta di accesso agli atti per verificare il rispetto delle modalità di raccolta delle firme; pare impossibile infatti, visti i numerosi articoli dei giornali che riportano di aggiustamenti, esclusioni e cambi di lista fino all’ultimo momento, che le firme siano state raccolte, come indicato dalla legge e come noi della Lista Caserta No-Caste abbiamo fatto, in modo regolare e su liste complete. Un primo passo, questo, nel tentativo di riportare al centro del dibattito la necessità del rispetto della legge, uguale per tutti, nella formazione di un buon governo.

Claudia Sterzi, capolista della Lista Caserta No-Caste

23 gennaio 2011

Galeoni pirati e balle di canapa

"22 gennaio 2011, c.s.o.a. Forte Prenestino e Cannapioneri Uniti presentano la 4^ coppa Italia antiproibizionista".
L' invito che mi è arrivato, ad intervenire in una pubblica discussione intorno alla canapa, in nome della Associazione per la sensibilizzazione sulla canapa in Italia autoprodotta (ASCIA), alla quale ho aderito e partecipato alla fondazione, è stato, per l' Associazione radicale antiproibizionista (@.r.a.), che rappresento, un bel momento di aggregazione politica. Da tempo una voce radicale non si sentiva in questi ambienti e il dialogo è stato reso possibile anche dal fatto che i coltivatori di canapa rappresentano la fascia più nonviolenta della sinistra estrema.


 Nel corso della serata si sono conosciute decine di persone interessate alla canapa sotto diversi aspetti: terapeutico, ludico, spirituale, industriale, artigianale, ambientale, economico, artistico, proponendo e considerando possibilità di iniziative, raccolte firme, disobbedienze civili, manifestazioni, organizzazione sul territorio ecc.
Forte Prenestino è un galeone pirata, un non luogo con pregi e difetti evidenti e profondi; un luogo onirico con anfratti, taverne, sale, stalle, sotterranei, musica, uso psichedelico di luci e colori, odore di canapa che impregna i muri.
L'organizzazione ha offerto a me e a Luisa Simeone una cena con il personale delle cucine; con Alessia Bellotto abbiamo bevuto del vino nella vineria, e prima e durante e dopo gli interventi ci siamo sparpagliate parecchio.
Di canapa ce ne era tanta, tanta. Autoprodotta ma anche comprata, con un ragionevole giro di distribuzione organizzato.
E' più che evidente, considerando l'architettura del Forte, che mai a nessun amministratore locale per quanto scriteriato verrà in mente di mandare uomini e cani a controllare le attività che si svolgono, per esempio, nella sala denominata "Antiproibizionisti 365 giorni l'anno"; sarebbe un tale clamoroso autogol da auspicare!



Sono intervenuta su canapa e libera coltivazione domestica, in apertura di "Stupefacente Marijuana", discussioni intorno alla canapa. Non ho approfittato e mi sono espressa, per questa prima volta, in 5 minuti, sulla attualità, in ambito antiproibizionista, della battaglia per la libera coltivazione domestica e sulla necessità di unire le forze antiproibizioniste su questo obiettivo.
Non ho assistito alla premiazione, che si è svolta presumibilmente durante la notte, perchè mi sono addormentata prima. :)
Sono stata bene accetta, come radicale, e come radicale ritengo un buon risultato di questa apertura, oltre alle numerose idee concrete di iniziativa politica, il fatto che ciò che i radicali antiproibizionisti scrivono sul blog dell' @.r.a. ha dall' inizio dell'anno una platea potenziale non più di centinaia al massimo, ma di decine di migliaia di lettori, attraverso i link inseriti dagli altri fondatori. Questo non risolve certo il nodo dell'informazione, che di antiproibizionismo non si occupa mai, ma migliora la facoltà di mobilitazione e di attrazione.
Claudia Sterzi

19 gennaio 2011

Le serate del premier, roba che neanche un pecoraio ...

Lasciamo perdere la morale, che non è roba mia, lasciamo perdere pure l'etica, che non ha una definizione certa; gli italiani hanno già sopportato millenni di tirannie, e ne hanno viste di tutte, da Nerone a Caligola, dai Papi avvelenatori e incestuosi fino agli ultimi scandali.
Ma un po' di stile si potrebbe pretendere, almeno; già qualche tempo fa abbiamo dovuto leggere le avvilenti parole di un regale personaggio, Vittorio Emanuele: "Ho un quarto d'ora e voglio andare a puttane ...", che mai avremmo voluto leggere. Un re non ha un quarto d'ora e vuole andare a puttane, questa è roba da camionisti, con tutto il rispetto per i camionisti; un re si prende del tempo, il luogo, le persone, per allietarsi e rilassarsi come meglio crede, ma deve al popolo che lo mantiene un po' di eleganza, un po' di fantasia, un po' di buon esempio anche nelle ricreazioni.
Ora poi, con la descrizione delle serate di Berlusconi, siamo al trash moovie, all'avanspettacolo di bassa lega, alla tristezza fatta orgia, banale, senza stile alcuno. Banali i travestimenti (infermiere e poliziotte), banali le parole, i gesti; uno scimmiottamento di Lando Buzzanca, come dice una testimone, "il Bagaglino, ma peggio". Si pensa con nostalgia a Clinton, pragmatico ed efficiente, e alle sue veloci dimissioni per non essere stato sincero; che popolo, che legge!
Se l'Italia e gli italiani, poi, sono divisi tra chi pensa, o dice, "Beato lui", e chi pensa, o dice "Che schifo", tutti sono concordi su un punto: il disprezzo, l'offesa, lo sdegno, verso Karima, che ormai ha perso pure il diritto al suo nome. Non c'è un briciolo di umana comprensione verso questa ragazza che oggi è diciottenne, ma fu una bimba che a 10 anni viveva nelle case famiglie (casualità, casa famiglia di padre Eligio Gelmini, fratello di, ecc.), che a 13 anni incontra Emilio Fede, che la porta da Lele Mora, destino non proprio fortunato, a quella età, che a 16 è già inserita in feste e festini, che dice al telefono "Noemi? Lei è la pupilla, io il culo", frase di una tristezza sconvolgente. Trattata come alcuni pecorai trattano le pecore, escluso che le pecore non vengono travestite da poliziotte; tutte le pecore del Presidente.