20 novembre 2012

La dama bianca

Uno spettro si aggira per il globo ...
bianca è la dama,
bianca la sua pelle,
bianca la bocca e bianchi i suoi capelli.

Gratti gli scandali e trovi la roba, bianca, polvere bianca
o le cariche dell’esercito coinvolte in accordi illeciti con i narcotrafficanti

o le banche sorprese a riciclare denaro derivato dal business degli stupefacenti illegali

o gli imprenditori transnazionali con import export di coca

o i traffici di medio basso livello nel mondo dei cosiddetti vip

o i ministri che sono anche re della droga che sono anche terroristi, così come in Asia, Africa, America latina in modo documentato, in Occidente chissà

o le compravendite di diritti umani che passano sotto gli “accordi internazionali per il controllo sulla droga e sul terrorismo”

o i ricatti sui consumi personali che molti politici subiscono in silenzio, dopo esser stati filmati in situazioni imbarazzanti

ecc.ecc.

un elefante trasparente sotto gli occhi di tutti

27 ottobre 2012

L'arte dell'agguato

Il cacciatore non è colui che riempie di urla tribali e di scoppi le domeniche mattine in campagna per ammazzare quattro fagiani rintontiti e lanciati un mese prima, e riparte alle una con la jeep per andare a pranzo perdendo sempre due o tre cani. Il cacciatore è colui che studia la preda, le sue abitudini, i suoi orari, il suo sentire, il suo odore; che sa essere dolce, astuto, paziente e, alla fine, ahimé, spietato. Cacciare è un'arte, ed è stata trasformata in una ignobile farsa.

5 ottobre 2012

Schiave e/o principesse

1974
Càpita. Ogni tanto mi sento discriminata in quanto donna, perchè ogni tanto avviene, davvero. Non è certo per la nudità delle ancelle moderne, esposta come merce; quello è un problema che riguarda anche gli uomini, e attiene più alla classe che al genere. E' per una visione del mondo, molto diffusa, che applica alle donne etichette, intepretazioni (maschili, quindi come minimo carenti di esperienza diretta), pregiudizi e giudizi.
Allora penso alle figlie delle case regnanti europee degli scorsi secoli; nonostante la loro ricchezza e agio venivano deportate in ostaggio di accordi commerciali a fare da mogli a perfetti sconosciuti, lasciando amicizie di infanzia, amori veri e vite intere senza appello; se questo esempio storico non basta, penso alle donne che oggi nel mondo vivono in società dove sono considerate al pari di una capra del gregge, e peggio, donne uccise, sfigurate, fatte a pezzi, per un sorriso o per una canzone.
Così, considerando che io anche stamani, come ogni giorno della mia vita, sono libera di esprimermi, muovermi, comportarmi come meglio credo (nel rispetto di leggi uguali per tutti), e che è mia la facoltà di decidere per la mia vita e per i miei beni, una cosa non da nulla, visto che le donne la hanno esercitata in ben pochi periodi storici e zone geografiche, non vedo proprio come potrei lamentarmi.
E ringrazio la teoria di donne che nel corso della storia ci ha portato a questo splendido esperimento, costato sangue e dolore inquantificabili, alle quali è bene rendere onore con pensieri e azioni che ne proseguano il cammino.

23 agosto 2012

La cortesia del bandito

Renato Vallanzasca al lavoro
Io sono stata viziata, da bambina, e non basta una vita a togliersi i vizi; mi piace, se posso, la mattina, sul tardi, mettermi a sedere in un bar e leggere il giornale locale. A Firenze era la Nazione, a Roma il Messaggero; tralasciando le eccezioni e gli altri luoghi, per non farla troppo lunga.
Oggi, sul Messaggero, c'è un articolo dedicato a Vallanzasca, che gode di alcune ore di permesso giornaliere per andare a lavorare, come commesso, in un paese sul lago di Iseo; intanto ho scoperto, se il Messaggero non mente, che il primo scontro con la giustizia lo ebbe a otto anni, quando liberò una tigre dalla gabbia dello zoo, e questo me lo ha reso ancor più simpatico.
Poi mi sono soffermata sui commenti della "gente", dal barista che gli serve il cappuccino ai vari abitanti del paese e clienti del negozio. "E' gentile" "Non l'avrei mai detto" "E' molto cortese".
Ecco, ma chi l'ha mai detto che un delinquente non sia gentile ed  educato? Come se lo immagina, la gente, il criminale? Puzzolente, ignorante e sgarbato?
No davvero, molto spesso i criminali sono persone squisite; e proprio in questo sta la loro forza.

20 agosto 2012

Fu vero stupro?

Todd Akin

Non si finisce mai di imparare; Todd Akin, candidato repubblicano al Senato americano, nel sostenere la sua contrarietà alla interruzione di gravidanza anche in caso di stupro, ci informa: "... da quel che mi dicono i medici, una gravidanza a causa di uno stupro è davvero rara ... se è un vero stupro, il corpo femminile ha modo di chiudersi del tutto".
Da questa delirante nozione discende che, se una gravidanza si verifica, non fu vero (legitimate) stupro. Non solo, ma si dà per acquisito che il corpo femminile abbia comportamenti istintivi, automatici, che si attiverebbero solo in caso di vero stupro; perchè se fossero volontari, non ci sarebbe bisogno di pillole anticoncezionali, basterebbe "chiudere tutto" e via, il gioco è fatto.
Chissà che medici frequenta Akin; accontentandosi di poco, in ogni caso, si può trovare conforto nel fatto che l'ignoranza più profonda non è solo dei politici italiani.

18 agosto 2012

Un dialogo tra sordi

Le mie belle bambine / agosto 2012
Il dibattito pubblico sulle droghe illegali sembra prendere il via, dopo false partenze e seppellimenti. Per ora, però, non si vede lume.
La criminalità organizzata vive e prospera con il proibizionismo, dicono i radicali, Roberto Saviano, Vasco Rossi, procuratori, magistrati, e via via;
La criminalità organizzata vive e prospera con i soldi dei consumatori, rispondono in coro Giovanardi Serpelloni, onorevoli e pretonzoli (e mafiosi).
E' un fatto di libertà, di diritto ai comportamenti privati, di sacrosanta liceità di fare i fatti propri in casa propria senza danneggiare nessuno, aggiungono i radicali, ecc.ecc.
Ah sì? E voi vorreste vendere la droga davanti agli asili? rispondono i 4 + 4 del DPA.
Si tratta di legalizzare, non di liberalizzare, insistono i radicali, ecc.ecc.
Incoscienti, libertini, sventati, pregheremo per voi. Amen. Replicano i proibizionisti del gruppo Lepanto.
Se si parla di iniziare a tentare strategie diverse, cominciando con piccoli semplici passi come la depenalizzazione della coltivazione della canapa per uso domestico, si viene redarguiti sui terribili danni cerebrali che la "canapa d'oggi", cioè il prodotto senza alcun controllo, affidato nelle mani di persone che scrupoli non se ne fanno, produce negli adolescenti.
E' ovvio che se un ragazzo di 14 anni si finisce dalle canne di white widow bene non gli fa; non importa che consumi per essere uno psicotico, lo è già. Ma gli studi sugli effetti che la cannabis ha sul cervello degli adolescenti, e dei topi adolescenti (sic), sono il pezzo forte di Serpelloni.
La libertà costa cara, ha detto oggi Vasco Rossi in uno dei suoi clippini.
Sì, molto cara, ma ne vale sempre la pena.
Il nemico che, come antiproibizionisti, abbiamo di fronte però non va sottovalutato; un impero che fattura più di ogni altro, insieme ai suoi mercati paralleli di armi e di esseri umani. Un impero che si basa sull' equilibrio tra proibizione e prezzi, che prospera nell'illegalità totale, tra corruzione, violenza, crudeltà di ogni genere.
Il contrario della parola libertà, in effetti, è la parola proibizione.
Viva la libertà.


17 agosto 2012

Morales, i Maya e la coca (cola)

La Bolivia mi sta facendo apprezzare il mio paese; ed Evo Morales, nonostante la sua sacrosanta azione in difesa del diritto dei boliviani andini a coltivarsi la coca negli orticelli domestici, e a masticarsela in pace, in quanto a populismo, proibizionismo e mancanza di laicità getta una buona luce sui satrapi nostrani.
Il presidente della Bolivia, l'altro giorno, in una conferenza stampa, ha annunciato (seriamente) di aver chiesto perdono alla vergine di Urkupiña, una madonna locale, per le offese dell'opposizione; "speriamo di essere ascoltati, specialmente sul tema della stabilità economica, quando c'è sicurezza economica, quando non manca il cibo, quando non manca l'energia, ci possono essere piccole rivendicazioni, ma il popolo sta tranquillo ... che la madre terra e la vergine di Urkupiña ci accompagnino", ha dichiarato.
Non contento di aver affidato la stabilità economica alle preghiere delle vergine, invece che ad azioni politiche e ragionate, Morales ha dato un colpo anche al "demonio", così almeno pare che consideri l'Occidente e l'America, come se fosse un ayatollah iraniano. Dal 21 dicembre, infatti, la coca cola verrà bandita dalla Bolivia, e "il ministro degli Esteri boliviano, David Choquehuanca, ha spiegato che il 21 dicembre è una data simbolica, perché è la fine del calendario maya che dunque segnerà la fine del capitalismo". la bevanda satanica verrà sostituita dall'autoctona mocochinchè, a base di succo di pesca.
Superstizione, autarchia, fanatismo. Da noi, nonostante le "Crociate del rosario" dei quattro gatti di Lepanto, che pregano da mesi per riconvertire gli antiproibizionisti, non siamo (ancora?) a questi punti. 

14 luglio 2012

MARIJUANA ASSASSINA

E' una follia collettiva, una psicosi, una schizofrenia ... i poliziotti, con le sigarette in tasca, arrestano i consumatori di canapa; gli operatori delle comunità, dopo tre caffé e prima dell'aperitivo (a Sanpatrignano il vino si produce, per dire) fanno terapia ai consumatori di coca. Il direttore del carcere, dove il 30% almeno arriva per violazioni di leggi sulla droga, senza sonnifero non dorme. Vieni incarcerato per tre piante di canapa e poi ti danno psicofarmaci per tenerti buono tutto il giorno in una cella in 8 senza potersi lavare. Mah. Boh. Poi dice che fumare cannabis aumenta il rischio di psicosi. A me la psicosi la fanno venire Serpelloni & Co.

13 giugno 2012

Più oppio per tutti.

Papavero da oppio
Comunismo, fascismo, religioni e ideologie sono modesti surrogati dell'oppio; il fanatismo, la corruzione, l'avidità fanno il resto. Evidentemente agli esseri umani tutto ciò piace.

24 maggio 2012

Fischi all'inno

E' un evento significativo quello che si è verificato all' Olimpico di Roma, dove i tifosi convenuti per la Coppa Italia (Napoli/Juventus, 2 a 0) hanno sonoramente fischiato l'inno di Mameli; non per come era cantato, dato che la prima raffica di fischi era partita già all'annuncio.
Il nazionalismo degli italiani, creatura recente mai del tutto formata, traballa sotto i colpi di una classe dirigente sciatta e rozza, quella che gli italiani stessi si sono votati, e i fischi all'inno, dentro ad uno stadio, sono significativi della disgregazione di uno spirito che ha sempre avuto nel calcio e negli stadi i suoi momenti più partecipati.
Se questo fosse il prologo ad un riconoscersi in una identità più allargata, che potrebbe essere quella europea come quella mediterranea, o addirittura globale, se ne potrebbe attendere fiduciosi gli sviluppi; ma per come fino a oggi si sono dimostrati gli italiani, più facile che sia una introduzione ad un campanilismo di ritorno.

11 maggio 2012

Noi non abbiamo pianto

Pala
"Noi non abbiamo pianto. Nemmeno vedendo il documentario di Zeffirelli." Era questo il geniale incipit di un libretto edito subito dopo l'alluvione di Firenze, dal titolo "Alla pala".
Proprio così. Noi non abbiamo pianto. Nemmeno vedendo la disperazione della miseria nera economica e culturale italiana messa in mostra, stasera, da Santoro, e più in generale, da tutti i movimenti anticasta antipolitica antiequitalia. Vanno a sciacallare dove non c'è più nulla da prendere. Che schifo.
Alla pala.

28 aprile 2012

Silvio ci manchi? No.

C'è qualcosa, nei criteri in base ai quali un uomo sceglie le donne che frequenta, o gli uomini, o una donna gli uomini, o le donne ... le donne di Berlusconi sono piccole, aggressive, avide, cattivelle, e nonostante tutte le stronzate politiche che il popolo italiano si è dovuto sorbire da lui, sorge un senso di umana pietà quando in una telefonata senti lui che dice "sono stanco, ho anche mal di pancia", e la brasiliana, quella che il fidanzato portava i chili di cocaina nella macchina della Minetti, insiste, ma io voglio una casa più grande, ma io voglio il bagaglino, ma ho sognato che telefonava Pingitore ... povero vecchio dittatore satrapo, col mal di pancia e un branco di scimmie ingrate da mantenere. Però se le è scelte lui, o almeno ha scelto chi gliele sceglie. E se oggi ci possiamo leggere tutte le parole che ha detto, e addirittura sentire la registrazione, è a se stesso che lo deve. Rendetevi conto, elettori berlusconiani, avete subito il carisma di un poveruomo qualsiasi, col mal di pancia, le zeppe sotto ai piedi, il parrucchino e gli ausili erettivi. Complimenti.

11 aprile 2012

In nome del padre (padano), cronaca di un rito politico


La politica può essere vista come una religione laica, una religione civile, con i suoi riti, le sue istituzioni, le sue feste, la sua solennità; questo non lo dico io oggi, ma numerosi scienzati sociali degli ultimi due secoli; all'interno della politica, i vari attori, chi più chi meno, mettono l'accento sui simbolismi e sulle dinamiche proprie alle cerimonie religiose. Il raduno leghista di Bergamo di ieri sera è un ottimo esempio di come una riunione politica possa diventare una cerimonia rituale, in questo caso, un po' primitiva.
Le prime parole di Bossi, nel filmato che viene mandato a tutto volume su una folla agitata, sono "fratelli padani", non compagni, non camerati, ma fratelli,"fratelli padani! i popoli vincono sempre, non gli eserciti". Una identità quindi, forte, un legame di sangue, una promessa di vittoria. Lo stesso Bossi che aprirà poi il suo intervento, secondo a quello di Maroni, ricordando la Pasqua e la Messa.
"Fratelli leghisti" sono le prime parole di Maroni; i concetti da lui espressi sono pochi, e molto semplici, ma li ripete per trenta minuti, mentre la folla piano piano si calma e si dispone a incanalare l'energia nella direzione suggerita dai capi, grandi sacerdoti e stregoni di questo evento. Primo concetto, "la Lega è diversa", non si sa perché, non si sa come, ma è diversa; "la Lega non è morta", anzi "non morirà mai". Secondo concetto, catartico e di purificazione "chi ha sbagliato paga", e qui viene introdotto un elemento irrinunciabile, il capro espiatorio, perché chi ha sbagliato sono solo tre, e per loro c'è solo l'espulsione, "fuori dalle palle", Bossi jr, Belsito, Rosy Mauro. Per gli ultimi due vengono spese parole di sano razzismo, Belsito, dirà Bossi, non è propriamente lombardo, per Rosy Mauro Maroni prefigura la cacciata dal Sindacato padano, perchè sia un vero sindacato padano, con un padano a capo; una carezza alla pancia dei fratelli leghisti. Pulizia, dunque, e nuove regole, regole non scritte, declamate in assembea ma senza alcun valore legale, per ripartire di nuovo, e unità. Il concetto di unità viene fondato classicamente su un nemico, ancor più che su un obiettivo; e se l'obiettivo è uno solo, "Padania indipendente" (e qui l'ex ministro degli interni sa che sta prendendo in giro i fratelli padani), i nemici sono tanti, la crisi economica (che peraltro non tange né Maroni né Bossi, stipendiati da quello Stato nemico della padania indipendente), un governo che "distrugge il tessuto sociale del nord con una immigrazione selvaggia" (altra carezza alla pancia padana), l'Europa e la finanza internazionale, e infine la partitocrazia e Roma, che tentano di portar via soldi, cose e valori ai sindaci leghisti, "grandissimi valorosi guerrieri del territorio" e tentano di dividere la "potentissima" Lega per annientarla.
I legami della Lega con 'ndrangheta e mafie? Un orrore, innominabile, che non esiste, che viene negato senza alcuna spiegazione; più tardi Bossi adombra che l'unico responsabile di tali legami sia Belsito, colpevole anche di peggio, visto che ha parlato al telefono sapendo di essere intercettato. L'unica verità, dirà il capo carismatico, è che c'è stato un complotto del "centralismo romano", complici alcune magistrature del sud, per dividere, "tutto il resto sono storie". Storie, il cerchio magico non esiste, c'è solo un povero padre che ha sbagliato, e che chiede scusa.
Mentre riprende la musica sacra (si inizia con la celtica, si chiude col Va pensiero) i tre officianti (Calderoli non ha parlato) baciano a turno la bandiera padana. Resta un mistero, doloroso - come faranno i fratelli padani a bersi questa incredibile accozzaglia di puerili imbonimenti.

10 aprile 2012

"Voglio morire da viva" (M.M.)

Poi vi ci voglio vedere, a tutti, specie voi moderni intellettuali metropolitani, così entusiasti del "voglio morire da viva" della Mafai, rifiutare la morfina e affrontare la discesa nell'Ade con gli occhi spalancati e la sensibilità integra. Ma se per un accenno di maldipancia vi riempite di antidolorifici, ma se al solo nominare la morte vi viene il sudore freddo sulle tempie, ma se vi ci vogliono i sonniferi per dormire, gli antidepressivi per andare a fare la spesa e l'anestesia anche per lavarvi i denti ... parole parole parole.