22 aprile 2007

RE PIERO E GLI EMBRIONI UMANI






Da radicale, una cosa mi è rimasta in mente di tutto il discorso conclusivo di re Piero ( Fassino ).
E’ stata l’ elegante frase con la quale ha liquidato la libertà di ricerca scientifica: non ammetteremo mai, ha detto, che si possano “manipolare degli embrioni umani”.
Da autentico rappresentante del popolo borghese e ignorante ha dimostrato di non sapere di che cosa parlava.
Intanto gli embrioni umani vengono già manipolati, con il consenso del parlamento tutto che ha votato la sciagurata legge sulla fecondazione medicalmente assistita e la altrettanto sciagurata legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Sciagurate perché incomplete, proibizioniste e limitate.
Quindi secondo il lungimirante sovrano della nuova sinistra non più sinistra gli embrioni umani si possono creare, uccidere, gettare fra i rifiuti ospedalieri, congelare, impiantare ma non, dio ne guardi, manipolare.
“Manipolare degli embrioni umani” è stata una definizione inesatta ad effetto, che è servita solo a lanciare un messaggio anti-radicale, cardinalizio ed anche un po’ demagogico alla folla festante del mandela forum.
Una ripetizione della squallida diatriba sul nome di Luca Coscioni nelle liste elettorali e sull’ospitalità negata.
Certo, Re Piero e i suoi sudditi sono laici, laicissimi, anche se fanno una gran confusione sul significato dei termini; ho sentito un intervento di una delegata nel quale si confondeva l’essere laici con l’essere relativisti, che è confusione non da poco.
Ma laico, ha pontificato Amato, non vuol dire il vuoto assoluto ( di che? ); ma libera chiesa in libero stato, ha precisato Prodi, vuol dire anche se non soprattutto libertà di fedeltà alla propria chiesa.
La conclusione è che si possono manipolare le parole, la democrazia, le coscienze e il consenso, ma, per carità divina, non gli embrioni!
E soprattutto deve essere chiaro ai radicali che la porta del partito democratico è chiusa a Luca Coscioni, così come chiuse sono rimaste le porte delle chiese alle spoglie mortali di Piero Welby.
Grazie Piero, non avevamo dubbi già fin da prima.
Ciliegina sulla torta: nelle interviste alla fine del congresso a Re Piero è stato domandato se ricordava che Marco Pannella gli aveva proposto di fondare il partito democratico già qualche anno fa.
In verità in verità vi dico, ha risposto: c’è un tempo per ogni cosa, e questo è il tempo giusto, quello di Pannella non lo era.
Essere padroni del vapore non basta più; Re Piero è padrone anche del tempo e degli embrioni.

Nessun commento: