5 maggio 2007

GIORNO DICIANNOVE


Diletti fogli,

ho avuto un rigurgito anticlericale; c'è un perchè, oltre alle conseguenze psicofisiche del digiuno.

Venerdì, ritornando a casa, pensavo finalmente di trovare pace e silenzio alle mie pene, spazi di riflessione personale.

No, invece di trovare l'infinito, ho trovato l'aiutante impiantatore di irrigazione dell' uliveta ( la famosa uliveta del Presidente e dello Sciamano ).

Fino da giovanissima ho avuto in dote un dono del quale farei a volte volentieri a meno: le persone dimostrano una naturale tendenza a svelarmi esperienze personali, vergognosi segreti, pensieri nascosti.

Così ancora una volta è successo che per la prima volta in vita sua qualcuno mi abbia messo a parte di terribili avvenimenti rimossi; nello specifico, sono stata depositaria delle confidenze dell'irrigatore su molestie e abusi da lui subiti da bimbo ad opera di ecclesiastici, della premiata ghega di Don Cantini.

Questo mi ha distratto un attimo; mi ha spinto a scrivere un altro articolo che poi di seguito vi posto, mi ha occupato per un giorno intero.

Nel frattempo, sotto sotto, ho continuato a rimuginare sugli obbiettivi del mio digiuno; ho scelto un avversario, il mio personale "inglese imperialista" da gandhianamente sfidare.
Poi se ne parla. Nella foto, mentre scrivo a Prodi e a D'Alema.

Nessun commento: