11 maggio 2007

GIORNO VENTICINQUE/2


Risposta a Gualtiero Vecellio


Caro Gualtiero, compagno di digiuno, grazie per avermi pensato, mentre vivo il mio digiuno “fuori Roma, senza Torre Argentina”.
Oggi, venticinquesimo giorno di digiuno, è stato un giorno un po’ di inedia; certo che il digiuno può portare a momenti di inedia, che non è spossatezza, non è pressione bassa, non è malinconia o passività. Per me l’inedia legata al digiuno è un paziente addestramento a non-fare, quando da fare c’è obiettivamente poco, una raccolta di energie per il tempo che verrà.
Mi sono buttata nel digiuno all’improvviso, senza preparazione, e per una o due settimane ho continuato a fare la vita di sempre come fanno alcuni che, colpiti da pallottola mortale, continuano a camminare qualche metro. Lavoro, autostrada, figli, casa, amici, tutto come prima però a digiuno. Dal nove maggio, mio cinquantunesimo compleanno, il primo compleanno a digiuno della mia vita, sono “in ferie”; così si chiama la fine di un contratto a progetto, ferie non pagate, ma tanto, essendo a digiuno, che cosa dovrei spendere?
Je suis lasse de reves memes, gli accenti mettili te, dice una delle mie frasi poetiche francesi preferite. Si, anche io cucino per la famiglia e per gli amici, lavo piatti dove non ho mangiato e spazzo briciole che non ho sbriciolato; senza pena.
Dai compagni radicali toscani poche notizie, ma come sempre. Ricevo regolari inviti ad iniziative, leggo la mailing list toscana dove ci si scanna per il global warming o per le dichiarazioni di questa o quello dirigente radicale; eccezione, un radicale fiorentino che mi ha telefonato per chiedermi come stavo e per dirmi che mi vedrebbe bene candidata a sindaco di Firenze … cose che ti riappacificano con il mondo!
L’ underground radicale mi pare pervaso da una litigiosità senza precedenti, che a mio avviso esula di gran lunga da una sana competizione; tutti sbraitano, ammoniscono, la chiarezza va persa in conflitti antropologici, devo dire, con rispetto parlando, molto maschili.
Sapori, odori, tentazioni, ci vuole determinazione, al venticinquesimo giorno, e convinzioni profonde. I problemi io li ho con le altre dipendenze, con il fumo, il caffè, con tutti i vizi interdipendenti dal vizio di mangiare; perché facendo digiuni si può anche osservare che mangiare è un vizio. Non il nutrirsi, che è fisiologico, ma il mangiare come noi, occidentali che non ci manca niente, mangiamo.
La mia lunga critica ai tre cappuccini ( l’ idea è stata di Pannella? Non avevo dubbi. ) mi ha riportato a scelte più umane. Premesso che si tratta di assumere in tre volte pro die una quantità di calorie pari a quelle di tre cappuccini, le tabelle comparate da trarne sarebbero molto interessanti; l’inventiva potrebbe spaziare in molte direzioni, ma si rischia di togliere efficacia ad un arma già indebolita dai digiuni a staffetta e dai digiuni parziali o fasulli. Così ho riscoperto il benemerito thè bancha giapponese, l’ unica sostanza che mi ha permesso, in precedenza, di attuare altri lunghi digiuni. Le calorie sono pochissime perché il thè bancha pur essendo giapponese non è fatto con le teste delle meduse bensì con un qualsiasi umilissimo arbusto; lo zucchero non c’entra nulla, è buono così come è, quindi niente calorie neanche dallo zucchero. Però sto veramente bene, mi gira la testa solo se pretendo di zappare l’ orto o di fare ginnastica al sole; non sono ancora un chiodo perché ero molto prospera, ma sto ricercando vecchi abiti che mi rientrano dopo dieci anni. La mattina prendo un caffè.
Molte poche, pochissime, le persone che hanno notizia del nostro sciopero.
Un comunicato stampa che ho fatto nei primi giorni ha sortito l’ effetto di farmi intervistare da una radio locale di arezzo, come vi ho scritto.
E’ normale? No, certo che non è normale. Il fatto che non è normale lo do per scontato non perché non mi scandalizzi ma perché così è; bisogna riuscire ad andare oltre. Leggo che state collaborando con Marco Beltrandi sul “caso italia”, che esiste, certo che esiste, più volte documentato e strettamente interdipendente dalla situazione economica radicale.
Siate voi il cambiamento che volete… la frase di Gandhi sembra indicare che il miglioramento di se stessi è il primo goal; continuo a digiunare, a oltranza, per la moratoria delle esecuzioni capitali nel mondo e per tutti gli altri obiettivi aggiunti.
Sto tenendo informati tutti quelli che lo desiderano sulle mie condizioni fisiche e mentali attraverso un blog: http://www.cesarebeccaria.blogspot.com/ che aggiorno regolarmente e che mi tiene compagnia.
Credo di aver capito che il 14 maggio è una data importante per la nostra battaglia, una riunione dei ministri degli esteri europei. La Presidenza tedesca vuol fare la novella dello stento, il nostro ministro degli esteri per lunedì dovrebbe portare la Risoluzione scritta: un compito più che possibile. Non basterebbe ad aver vinto, ma sarebbe un passo necessario per arrivare alla votazione all’ ONU.
Domani, sul palco della Rosa nel pugno Pride, orgoglio laico o coraggio laico che sia, ci sarà certamente uno spazio per la battaglia sulla moratoria, per i temi del Partito Radicale Transnazionale. Senza centro, anche gli altri progetti perderebbero forza..

Nessun commento: