lettera al gruppo di digiunanti che oppone forti resistenze a sentirsi un gruppo:
Sergio d'elia marco pannella valter vecellio guido biancardi,
per conoscenza rita bernardini,
“Domani, sul palco della Rosa nel pugno Pride, orgoglio laico o coraggio laico che sia, ci sarà certamente uno spazio per la battaglia sulla moratoria, per i temi del Partito Radicale Transnazionale. Senza centro, anche gli altri progetti perderebbero forza.”
Questa era la frase conclusiva di una mia risposta pubblica a valter vecellio che sarà su NR nei prossimi giorni; mi sbagliavo. Non ho ascoltato tutta la manifestazione ma non mi risulta che ci sia stato uno spazio strutturato per i temi del PNRTT, cioè per la moratoria e per l’allargamento dell’ Unione Europea a Israele e Turchia. E’ vero che Marco ne ha parlato nel suo intervento serale, con tanto di citazione di D’Alema che vola a Milano invece di preparare i documenti per lunedì, magari ha qualcuno che glieli prepara. Non mi preoccupa affatto la determinazione o le convinzioni personali di noi digiunanti e/o transmilitanti, è che non siamo riusciti a dare valore alla nostra azione, in prima persona, non sono riuscita ancora a dare a questa azione nonviolenta il valore che si merita.
Stiamo conducendo dal 16 aprile, insieme a Marco, un esperimento di lotta nonviolenta collettiva; non è la prima volta che uno sciopero della fame coinvolge più persone, ma nell’ esperienza radicale potrebbe costituire un’ accelerazione nell’ uso delle “ armi nonviolente di massa”.
Considero che il nostro sciopero debba durare ancora, e spero che siate d’accordo con me che il nostro mezzo può giustificare qualunque fine.
Sia che domani D’Alema presenti la Risoluzione nel consiglio ministri europei, sia che decida di raccontare ancora la novella dello stento, il primo traguardo mi risulta che sia la votazione della moratoria all’onu nella presente sessione. O no? Non credo che la mia azione di dialogo nonviolento debba mirare ad imporre un voto favorevole o contrario, sarebbe quello, davvero, un ricatto, ma a insistere perché il governo italiano, o chi per lui, presenti alla votazione la risoluzione.
Andando avanti potrebbe aumentare la visibilità; in fondo una mezza dozzina di signori a digiuno da quaranta giorni per una battaglia nonviolenta è una notizia e potrebbe aprire spazi di informazione.
Vorrei poter dire che vi ho visti tutti bene ieri, in ottima forma; non è così, ho visto difficoltà e stanchezze; ma possiamo farcela.
Sergio mi ha accennato a una riunione tra noi; non ho avuto il tempo di dirgli che dal 15 al 26 non sarò a Firenze per degli impegni già presi da tempo ( sud italia ) e che non posso e non voglio disdire; sarò comunque raggiungibile sia per telefono che per e-mail, e in disciplinato digiuno; esattamente passo da Roma rientrando il 26 mattina.
Il mio blog http://www.cesarebeccaria.blogspot.com/ “diario della nonviolenta radicale transnazionale lotta per la moratoria contro la pena di morte nel mondo sotto forma di sciopero della fame radicale classico a partire dal 17.04.2007 ad oltranza “ viene regolarmente aggiornato con le mie notizie, casomai vi interessassero.
Grazie per la vostra attenzione
Claudia
Questa era la frase conclusiva di una mia risposta pubblica a valter vecellio che sarà su NR nei prossimi giorni; mi sbagliavo. Non ho ascoltato tutta la manifestazione ma non mi risulta che ci sia stato uno spazio strutturato per i temi del PNRTT, cioè per la moratoria e per l’allargamento dell’ Unione Europea a Israele e Turchia. E’ vero che Marco ne ha parlato nel suo intervento serale, con tanto di citazione di D’Alema che vola a Milano invece di preparare i documenti per lunedì, magari ha qualcuno che glieli prepara. Non mi preoccupa affatto la determinazione o le convinzioni personali di noi digiunanti e/o transmilitanti, è che non siamo riusciti a dare valore alla nostra azione, in prima persona, non sono riuscita ancora a dare a questa azione nonviolenta il valore che si merita.
Stiamo conducendo dal 16 aprile, insieme a Marco, un esperimento di lotta nonviolenta collettiva; non è la prima volta che uno sciopero della fame coinvolge più persone, ma nell’ esperienza radicale potrebbe costituire un’ accelerazione nell’ uso delle “ armi nonviolente di massa”.
Considero che il nostro sciopero debba durare ancora, e spero che siate d’accordo con me che il nostro mezzo può giustificare qualunque fine.
Sia che domani D’Alema presenti la Risoluzione nel consiglio ministri europei, sia che decida di raccontare ancora la novella dello stento, il primo traguardo mi risulta che sia la votazione della moratoria all’onu nella presente sessione. O no? Non credo che la mia azione di dialogo nonviolento debba mirare ad imporre un voto favorevole o contrario, sarebbe quello, davvero, un ricatto, ma a insistere perché il governo italiano, o chi per lui, presenti alla votazione la risoluzione.
Andando avanti potrebbe aumentare la visibilità; in fondo una mezza dozzina di signori a digiuno da quaranta giorni per una battaglia nonviolenta è una notizia e potrebbe aprire spazi di informazione.
Vorrei poter dire che vi ho visti tutti bene ieri, in ottima forma; non è così, ho visto difficoltà e stanchezze; ma possiamo farcela.
Sergio mi ha accennato a una riunione tra noi; non ho avuto il tempo di dirgli che dal 15 al 26 non sarò a Firenze per degli impegni già presi da tempo ( sud italia ) e che non posso e non voglio disdire; sarò comunque raggiungibile sia per telefono che per e-mail, e in disciplinato digiuno; esattamente passo da Roma rientrando il 26 mattina.
Il mio blog http://www.cesarebeccaria.blogspot.com/ “diario della nonviolenta radicale transnazionale lotta per la moratoria contro la pena di morte nel mondo sotto forma di sciopero della fame radicale classico a partire dal 17.04.2007 ad oltranza “ viene regolarmente aggiornato con le mie notizie, casomai vi interessassero.
Grazie per la vostra attenzione
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