14 maggio 2007

GIORNO VENTOTTO


Ora il mondo è cambiato; a digiuno il mondo cambia, è un pò più rarefatto, oscilla con più leggerezza. Si avverte ( si tratta di un ragionamento scientifico strettamente personale ) una smaterializzazione dovuta dall'assenza dei segnali materici della vita: i pezzi di carne, i bocconi di pane, i quarti di pere, le scodelle di spaghetti, ecc.ecc. A Roma il 12 uno dei miei compagni digiunanti, Guido Biancardi, ha svolto a Valter Vecellio, altro digiunante, e a me, una sua personale relazione sul significato affettivo relazionale del cibo che a me sinceramente è sembrata già acquisita dalle scienze umane e sociali da almeno dieci anni. Però il fatto che lui ci sia arrivato da sè è una dimostrazione della validità dell' acquisizione. Ovviamente la relazione primaria è interdipendente dalla soddisfazione del bisogno di nutrimento. E' che poi si cresce e le cose si confondono non poco e tanto vale trascendere.

che il cagre ci sia già stato e il digiuno sia già interrotto e io non lo so? sarebbe uguale, perchè ora non ho fame. Anzi mi piace questo stato liquido di acqua, caffeina, thè giapponese e riflessioni gandhiane. Perchè no? Avere la possibilità di fare qualcosa che è sia utile che dilettevole è un grande privilegio che se non me lo fossi meritata renderei lodi al signore e gliele canto lo stesso

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