22 giugno 2007

SI STAMPI


Le conclusioni ufficiali del cagre, così come l'altra volta, sono insufficienti, inaffidabili, e anche leggermente irritanti. Così può essere che il 18 di giugno l'azione nonviolenta sia solo sospesa. Almeno la mia.

Si festeggia ma non troppo.

C'è ancora molto da dire e da fare.

Per ora il titolo non si cambia, il blog continua, così come la lotta.

Senza dimenticarsi di chi non mangia perchè non ne ha e di chi non si addormenta per paura di sognare il boia.

21 giugno 2007

SI STAMPI?

La battaglia non è chiaramente finita: la lotta continua. Ci sarà da combattere per far votare la moratoria, per farla approvare, per metterla in pratica.

Cesare Beccaria si rivolta nella tomba, per ora.

Lo Stato, gli Stati, non hanno alcun diritto di decretare la morte di chicchessia; eppure se lo prendono, dando un pessimo esempio ai cittadini.

Altri Stati non se lo prendono a parole, ma operano con polizie segrete e milizie speciali allo stesso scopo.

Quando uno Stato dichiara guerra o imprende una operazione di polizia internazionale, decreta la pena di morte collettiva di una popolazione.

Ci si stupisce che poi le madri ammazzano i figli e i nipoti trucidano i nonni.

Bisognerà pur cominciare da qualche parte, se non vogliamo risprofondare del tutto nella legge del più forte, il che può anche essere.

La moratoria universale delle esecuzioni capitali è solo un primo passo, e anche questo primo passo è così difficile

20 giugno 2007

SOSPENSIONE

Siamo momentaneamente sospesi.
Stiamo lavorando per noi.
Ci scusiamo per il disagio.
Le trasmissioni riprenderanno il 21 giugno.

18 giugno 2007

GIORNO SESSANTATRE/4

hanno già deciso per il 10 ottobre; hanno già ordinato il rinfresco; chiamato le ballerine.
e mica si poteva rovinargli la festa!

GIORNO SESSANTATRE/3


salutiamo come un successo l'impegno formale dei ministri europei a presentare la risoluzione all'apertura della sessione di autunno;

certo era meglio se, ma questa è un'altra storia.

A seguire

conferenza stampa di baffino: conferma dell'impegno formale

discussione sul proseguire della battaglia nonviolenta: interromperanno i nostri eroi lo sciopero della fame?

discussione interna tra me e me: cambiare nome e sottonome a questo blog?
Napolitano ha incontrato i reduci del convegno del santo egidio.
Paragonando la pena di morte alla schiavitù.

GIORNO SESSANTATRE/2


Noi sottoscritti sosteniamo l’iniziativa nonviolenta del primo grande “SATYAGRAHA MONDIALE PER LA PACE” volto a rapidamente promuovere e costruire e realizzare un’ALTERNATIVA STRUTTURALE alla minaccia, alla probabilità di un prossimo tremendo conflitto che, divampando dal Medio Oriente, si estenda rapidamente al mondo intero.
La situazione del Medio Oriente persiste e si aggrava da decenni. Si tratta, dunque, di una situazione strutturale che produce in quanto tale conflittualità costante, e conflitti sempre più gravi continui. E ne minaccia uno - che quasi tutti nel mondo ritengono non solamente possibile ma ormai probabile - dai costi umani e naturali senza precedenti sia per dimensione geografica sia per l’impiego di nuove armi, a cominciare da quelle di attrazione - o distruzione - di massa, medianiche.
Urge, quindi, ormai (se non è già troppo tardi), costruire una pace, come alternativa strutturale, politica e istituzionale, a questo corso rovinoso delle cose.
La Pace come mera petizione di principio ha purtroppo mostrato - ormai quasi da un secolo - i suoi gravi limiti, la sua insufficienza, quando non la sua tragica nocività.La Pace non può essere solo invocata come valore assoluto, va costruita, strutturata e organizzata nel mondo, a partire dal nostro, europeo e mediterraneo.
Europa continentale e Medio Oriente si sono sempre compenetrate e si compenetrano nella storia attraverso i loro popoli mediterranei. La civiltà mediterranea, egizia, greco-romana, bizantina, infine laica e tollerante, ha visto nascere e affermarsi le tre grandi confessioni monoteiste - l’ebraica, la cristiana, l’islamica - proprio in quel suo lembo di terra che oggi sembrerebbe dovere costituire il luogo e la causa di una possibile orrenda apocalisse civile e umana.
Occorre reagire subito.
Il Primo Satyagraha Mondiale per la PACE, di ispirazione gandhiana e nonviolenta, ha per obiettivo un urgente intervento politico e istituzionale, di Riforma delle caratteristiche strutturali delle politiche che si scontrano in Medio Oriente e, a partire da lì, nel mondo.
Il carattere nazionale e sostanzialmente nazionalista, la blindatura ideologica di tutti gli Stati medio -orientali- incluso quello democratico dello Stato di Israele, è un pericolo manifestamente gravissimo, letale per Israele stessa e per l'intera area medio orientale.
Il superamento della sovranità nazionale assoluta come causa di guerre e ipoteca contro lo sviluppo civile e democratico, è alla base del processo federalista europeo, nel quale sono oggi attori pieni 25 Stati democratici, e coinvolti positivamente altri, sì da costituire ormai una comunità di mezzo miliardo di persone dai confini in continua espansione.
E’ un vero scandalo intellettuale, antropologico che Unione europea e Israele, con la convergenza di Stati Uniti, non abbiano di già corretto questa situazione patologica: che la sola democrazia consolidata di un territorio - del quale occupa lo 0,2% - si illuda e quindi scelga lo strumento della sovranità nazionale assoluta, sia portata ad una logica di sopravvivenza necessariamente armata, militare, di perenne stato di eccezione. Dunque, è urgente che Israele operi nel quadro giuridico, civile, politico, dell’Unione europea, quale regione - per ora, sottolineiamo: per ora - di frontiera di una comunità istituzionale di mezzo miliardo di persone, con le sue regole, leggi, giurisdizioni, il suo parlamento democratico e un suo potere esecutivo (di certo imperfetto e inadeguato, ma pur sempre corrispondente e legittimato dai suoi trattati costitutivi).
La Unione europea, e l’intera Comunità internazionale, devono anche intervenire nella situazione Medio Orientale con coerenza, rigore e vigore rispetto alla propria legalità, quella costituita dalle dichiarazioni dei Diritti dell’uomo e da ormai centinaia di altri Trattati, Dichiarazioni con forza di legge, Costituzioni nazionali che li includono nel proprio diritto interno.
In Medio Oriente questo non accade, è anzi spesso tradito, ignorato. Si è sin qui posto l’accento esclusivo sul diritto dei Popoli a uno Stato nazionale, e alla sua assoluta sovranità. In tal modo si realizza l’aberrazione di consolidare anziché rimuovere gli ostacoli, frapposti in tanta parte del mondo, al riconoscimento e all’esercizio dei Diritti umani fondamentali.
Stati nazionali che non si fondano su questi diritti e sul diritto che dovrebbe essere vigente, e non lo è, costituiscono violenza e non diritto, producono guerre civili contro le libertà e la vita dei propri popoli e dei loro membri. I palestinesi hanno innanzitutto il diritto di non vedersi imposto una qualsiasi forma di Stato che non sia espressione e forza dei loro diritti umani, politici, sociali, di coscienza.
Se questo viene acquisito, Palestina, Libano, con Israele e la Giordania a ciò molto vicina, con la Turchia e il Marocco che ha chiesto ufficialmente l’adesione alla Unione europea sin dal 1987, e tutto il sud mediterraneo dove affondano le radici più profonde dell’Europa, vedranno riconosciuti ai propri cittadini e ai loro popoli i diritti di coscienza, sociali, economici, politici senza i quali non v’è libertà, non v’è democrazia, non v’è pace (se non sotto la forma di guerra civile di oppressione del proprio popolo).
E’ per questo obiettivo che ci appelliamo ai democratici del mondo intero, ai suoi Parlamenti, al sistema delle Nazioni Unite che deve tornare a difendere e affermare i valori e le proclamazioni della sua carta costitutiva, al popolo che si è costituito e naviga in internet, la cui libertà sarebbe ulteriormente negata, piegata a nome delle esigenze di guerra e di sicurezza. Tale appello potrà essere raccolto, fatto proprio, vissuto nei giorni del Primo Grande Satyagraha Mondiale per la Pace, per la Vita del Diritto e il Diritto di tutti alla Vita, quale CONCRETA ALTERNATIVA all’altrimenti probabile, prossimo scatenamento di una guerra globale, senza confini geopolitici, etici, umani”.

GIORNO SESSANTATRE


OLTRANZISTI PRIDE

GIORNO SESSANTADUE

domani a roma aspettando godot

16 giugno 2007

GIORNO SESSANTUNO

sono tornata al peso che avevo venti anni fa ma non mi assomiglio più comincio ad avere qualche problemuccio di identità e sto cambiando la pelle come i serpenti
le mie sorti sono appese a quel di baffino che lunedì va a mangiare al cagre chissà come si mangia bene e che belle apparecchiature
azione diretta reale non si può dire ma si può dire automacerazione
lamailing list radicali toscana è muta da un giorno magari è faringite
mah boh

15 giugno 2007

GIORNO SESSANTA


Sta per finire.

e' tutto molto chiaro.

Dopo le ong ho aggiunto alla mia tessera a bollini Panama Brasile Guatemala Messico Nicaragua che cosa mi daranno quando la tessera sarà completa?

Io vorrei la pentola per fondue e quattro forchette.

Si potrebbe avere l'africa contattando le amiche mutilate. Strano che nessuno ci pensi.

quasi quasi mi offendo.




Pena di morte. Il Governo – annuncia Romano Prodi – è assolutamente determinato a presentare immediatamente all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la risoluzione pro-moratoria secondo mandati parlamentari, impegni assunti, appello internazionale dei nobel e della campagna politica parlamentare e nonviolenta di NTC e PRT.

Emma Bonino comunica a Prodi e a D’Alema l’impegno di Parigi e di Madrid a sostenere l’iniziativa italiana. Oltrepassati i 50 Nobel tra cui Dalai Lama, Michail Gorbachev e Lech Walesa, l’ex presidente Felipe Gonzales e oltre 500 parlamentari di tutto il mondo.
15 giugno 2007
• comunicato stampa del Partito Radicale e di Nessuno Tocchi Caino
Il Presidente Romano Prodi, incontrando a Palazzo Chigi Emma Bonino, Marco Pannella e Sergio D’Elia il 13 giugno scorso, li ha informati di essere fermamente e “assolutamente” determinato a presentare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attualmente in corso la risoluzione pro moratoria con la adeguata, necessaria urgenza, di ciò doverosamente informando il CAGRE che si terrà lunedì 18 giugno prossimo a Bruxelles.
In tal modo si agirà nel pieno rispetto dei reiterati mandati parlamentari italiani ed europei; si adempierà agli impegni assunti dal Governo italiano il 2 gennaio scorso e si darà alla Risoluzione che sarà presentata, piena corrispondenza spesso anche letterale, alla Dichiarazione, proposta lo scorso autunno dal Governo italiano, che ha ricevuto – per il solo suo impegno e sola paternità – già la formale sottoscrizione di 93 Stati Membri sui 192 dell’ONU (essendo ridotti a 50 quelli che serbano nella propria legislazione, e praticano, la pena di morte).
A seguito di ciò si è intensificata la campagna di sostegno al Governo e al Parlamento italiani da parte del Partito Radicale e di Nessuno Tocchi Caino.
1) Ieri, su iniziative di Sergio D’Elia, la Commissione esteri della Camera ha, all’unanimità, per la terza volta, ribadito il mandato di presentare comunque nei prossimi giorni, cioè in tempo utile, la Risoluzione pro-Moratoria all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite informandone l’Unione europea ma con co-sponsor di tutte le Regioni organizzate nell’ambito dell’ONU.
2) Nella stessa data, per iniziative del Presidente del Gruppo liberale al PE Graham Watson e dell’eurodeputato radicale Marco Cappato, tutti i Gruppi Parlamentari del Parlamento europeo hanno ribadito ufficialmente le omogenee e convergenti Risoluzione del 1 Febbraio e del 25 aprile scorso.
3) Contemporaneamente, il Ministro Emma Bonino ha comunicato al Presidente Prodi e al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema che il Ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner e quello spagnolo Moratinos, da Lei direttamente contattati, hanno assicurato il pieno sostegno all’iniziativa del Governo italiano, del Parlamento europeo, contro qualsiasi ennesimo “rinvio” della presentazione e della relativa votazione della Risoluzione per la Moratoria Universale.
4) Si è intensificata la campagna non solo politica, parlamentare militante e nonviolenta di Nessuno Tocchi Caino e del Partito Radicale. Gli scioperanti della fame a oltranza hanno deciso di protrarre ancora la loro lotta a sostegno del Governo e del Parlamento italiano.
All’appello internazionale al Presidente Prodi hanno aderito oltre 50 Premi Nobel come il Dalai Lama, Michail Gorbachev, Lech Walensa oltre 500 parlamentari da tutto il mondo nonché decine di statisti di livello internazionale.

14 giugno 2007

GIORNO CINQUANTANOVE/2


avevo già scritto un post riassuntivo in poesia di questa bella giornata di digiuno però l'ho perso nelle viscere della rete
il difficile sarà trovare qualcuno che aderisca all'appello dalla santa sede
e dall'alto consiglio dei guardiani della rivoluzione
stai zitto te che t'hanno cacciato dal tuo partito ha detto diliberto a capezzone sarà vero?
forse è successo un giorno che non c'era nessuno a torre argentina daniele è scappato giù per le scale mentre pannella gli tirava dietro le ventierotti leggi di iniziativa popolare e i bilanci del prt dal 2001 ad oggi
chissà in quali cassetti sono finite quelle iniziative popolari che hanno decimato i militonti convinti fraudolentemente di essere sottosegretari in pectore ai tempi gliele avrei tirate dietro anch'io oggi è un pò tardi
anzi mi auguro che faccia tanta strada
mi dà più noia il deputato radicale che fa il pianista e vota per due
quello è un brutto rospo che non mi va giù è già cinque giorni che cerco di ingoiarlo ma a stomaco vuoto proprio non ce la fo
che uomo non sa quello che fa
non dice ciò che pensa
non fa ciò che dice
allora era meglio olivier
allora aridateci andreotti

GIORNO CINQUANTANOVE


Ho avuto un’idea super che riguarda blog siti link soluzioni immaginarie ma me la tengo ancora un po’ per me perché stavolta gratis solo acqua e sole ( se c’è ).

13 giugno 2007

GIORNO CINQUANTOTTO/2

Perle di saggezza per ostriche bulimiche:

al sindacato non far sapere
quanto è bello digiunare senza pere

cazzate di sera
moratoria si spera

tanto va d’alema al cagre
che ci lascia il suo baffino

Ho portato il mio mattoncino alle adesioni all'appello.
Ho seguitato a dialogare imperterrita.
Qualche volta ho una fame arrabbio ma allora penso al mio amico e la fame passa come per incanto.

GIORNO CINQUANTA OTTO


Sit in

rai sitting

tutti giù per terra davanti alla rai

davanti la sede del centro di produzione RAI di via Teulada di : Marco Pannella, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Marco Perduca, Sergio D'Elia, Elisabetta Zamparutti, Rocco Berardo, e Simone Pazienza per non essere stati ammessi come pubblico alla trasmissione Ballarò.

siederò ballarò vivrò senza te

se non lo avessi udito a rr e visto sul sito di rr non lo saprei.

Così come non saprei il notizione che ha firmato l'appello il dalai lama; appena ha udito il messaggio che gli ho lasciato in segreteria telepatica ha chiamato mellano ( niente stupore, dio risponde a bush! ) e gli ha comunicato la sua adesione.

12 giugno 2007

GIORNO CINQUANTASETTE


Che meraviglia ogni giorno più digiuno più mi arrivano buone notizie se tutti sapessero quanto porta bene il digiuno l'esselunga fallirebbe.

onde per poco il cuor non si spaura.

sono di un saldo che mi fo paura da sola.

Simpatico intervento di marco cecchi, che aveva letto l'articolo "Disubbidienza civile? No, grazie"

Silenzio assenso da torre argentina.

Marco pannella dà del bulimico a daniele capezzone, daniele capezzone dà della comare a emma bonino, è tutto un darsi tuoni fulmini scintille quante energie fresche fresche per nonno giacinto! Per la moratoria, per la seggiola all'onu ( se avendo i tavoli ci mancavan le poltrone, ci si può accontentare anche delle seggiole ), per una cassaforte piena di quattrini per il partito radicale!

Hasta la moratoria siempre!

Elisabetta Zamparutti ha parlato di un partito che è ridotto a un osso senza carne, come gli oltranzisti. Solito discorso: limite o forza? Per me non c'è dubbio. Essere all'osso è una risorsa che ci permette di ripartire dalle ossa, dai semi. Le ossa ripulite sono l'autonomia, l'autodeterminazione, la legalità, l'antiproibizionismo; sono ossa piuttosto carnose!
Aggiungo: libertà e nonviolenza. Che bel mucchio di ossa!
Mi sento soddisfatta dal livello basso di intolleranza e violenza da me raggiunto in questi 56 giorni, in assoluto e in relativo. Ho cercato il dialogo. Ho fatto un'eccezione, è vero. Ma essendo oltre che radicale, patafisica, lo studio dell'eccezione è impegno al quale non mi sottraggo. Ho offeso la mamma a ( non di, a ) Marco Cecchi.
L'insulto è andato in onda nella mailing list toscana, che raccomando per uno studio di psicopatologia di massa, me compresa.
Solo i toscani, infatti, possono apprezzare l'alto valore antropologico, simbolico, culturale nonchè accademico dell'espressione.
Poi, anch'io sono una mamma.

11 giugno 2007

GIORNO CINQUANTASEI

Giornata di quotidiano massacrante; dove una cittadina da 56 giorni a digiuno deve combattere con la burocrazia della provincia di arezzo, ente per il quale una parola è poco e due son troppe, per ottenere ciò a cui ha pieno diritto; poi si deve trascinare, in tacchi alti e gran montura, in treno fino a prato per colloquio di lavoro peraltro andato bene. Poi sorbirsi tre ore di consulenza sociologica per avere i soldi per pagarsi il treno di ritorno e le sigarette e le aranciate dei prossimi giorni. La suddetta cittadina rivolge comunque un pensiero affettuoso al piccolo amico che i soldi per le aranciate non li ha mai avuti ( nella foto mentre legge il nuovo comunicato ).
11 giugno 2007

"Continuiamo la nostra azione nonviolenta e lancio il mio appello al presidente del Consiglio, Romano Prodi, affinché depositi nelle prossime ore, insieme al gruppo di paesi di tutti i continenti che si sono già manifestati, il progetto della risoluzione definitivo per la moratoria universale della pena di morte, affinché sia portato al voto entro la sessione in corso dell'Assemblea generale. Abbiamo bisogno che tutti scendano davvero in campo in queste ore, perché il sostegno, come quello nobile di Berlusconi, è necessario più che mai". Lo ha dichiarato il leader dei Radicali, Marco Pannella, in occasione di una conferenza stampa che si è appena conclusa presso la sede del partito.
"Continuiamo nello sciopero della fame, seppur interrompiamo quello della sete - aggiunge il leader dei Radicali - sperando di poterlo interrompere dopo aver raggiunto l'obiettivo. Tutto dipende dall'informazione, 'la grande scomparsa', che ieri con Mediaset è tornata a manifestarsi. C'è una lobby potente che riesce a impedire che la maggioranza a favore della moratoria presenti la risoluzione all'Assemblea generale dell'Onu".
"Da oggi - conclude Pannella - si moltiplicano le forze militanti per irrobustire questa iniziativa. Tutto si dovrebbe decidere il 18 giugno, e siamo fermi nella convinzione che la regola dettata dalla lucidità della non violenza, ci permetta oggi di sperare e ottenere che si rispetti la legalità dei parlamenti dei paesi che hanno aderito".


GIORNO 55/56



Pena morte. Straordinaria adesione da tutto il mondo all'appello per la Moratoria subito. Anche il presidente Berlusconi sostiene l'iniziativa.
Roma, 10 giugno 2007

All'appello promosso dal Partito Radicale Transnazionale e da Nessuno tocchi Caino che chiede al Governo italiano di presentare in queste ore la risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali all'Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso hanno già aderito in queste prime ore:
Personalità internazionali:
21 i Premi Nobel: Shirin Ebadi (pace), Dario Fo (letteratura), Rita Levi Montalcini (medicina), Arvid Carlsson (medicina), Mairead Corrigan Maguire (pace), Sir Harold W. Kroto (chimica), Erwin Neher (medicina), Richard J. Roberts (medicina), Jens C. Skou (chimica), Betty Williams (pace), Peter Agre (chimica), Paul Nurse (fisiologia), John Walker (chimica), Richard Ernst (chimica), Val Fitch (fisica), Jean-Marie Lehn (chimica), Roald Hoffmann (chimica), Sheldon Lee Glashow (fisica), John Polanyi (chimica), Reinhard Selten (economia), Carlos felipe Ximenes Belo (pace).
Tra le altre 10 personalità membri di Governo: Bronislav Geremek, ex ministro degli esteri polacco, Pandeli Maiko, ex primo ministro albanese, Daniel Ducarne (Ministro belga), Ovidiu Ioan Silaghi Ministro Piccole imprese Commercio Turismo (Governo Romania), Emma Bonino, Ministro Politiche Europee e Commercio Internazionale
A livello istituzionale:
Inedita e straordinaria adesione dei Presidenti di tutti i Gruppi parlamentari della Camera e del Senato (tranne il Pres. Castelli, mentre alla Camera ha aderito anche il Pres. Maroni).
I Senatori a vita: Rita Levi Montalcini, Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Sergio Pininfarina e Francesco Cossiga.
Inoltre, hanno firmato 150 parlamentari da tutto il mondo e 4 Presidenti di Regione, 8 Presidenti di Provincia, 79 Sindaci.
Società civile: 10 ONG, e 15 testimonial tra cui Ornella Vanoni, Beppe Grillo, Eugenio Bennato, Lina Sastri, Enrico Ruggeri e Paolo Belli
Segue il testo dell'appello
Noi sottoscritti,
Conosciamo fin dal 1994, e riconosciamo in queste ultime settimane, la leadership dei Governi e del Movimento Pro-Moratoria italiani a favore della proclamazione di una Moratoria universale della pena di morte alle Nazioni unite. Riteniamo che, dopo anni di rinvii e ricerche di consensi dell'Unione europea in quanto tale non richiesti né necessari, il tempo per l'azione al Palazzo di Vetro sia dunque arrivato. Ci appelliamo quindi al Presidente del Consiglio Romano Prodi, dando seguito alle delibere del Parlamento italiano e agli inviti e riconoscimenti del Parlamento europeo, affinché depositi nelle prossime ore, assieme al gruppo di paesi di tutti i continenti che si sono già manifestati, il progetto di risoluzione definito sulla base della Dichiarazione di associazione del dicembre scorso già sottoscritta da 93 paesi, per la Moratoria universale della pena di morte, al fine di porlo al voto entro la sessione in corso dell'Assemblea generale.

10 giugno 2007

GIORNO CINQUANTACINQUE/2



Pannella: lo sciopero “AD OLTRANZA” prosegue, anche se dobbiamo constatare con immensa riconoscenza che in queste ore sta montando la ribellione della comunità internazionale contro la ultradecennale ostruzione messa in opera per impedire alle Nazioni Unite di proclamare quella Moratoria Universale, per la quale già dal 1994 vi era la maggioranza, oggi divenuta assoluta. Mi permetto di mormorare: “Che bel Satyagraha, così bello che non finirà, comunque, qui”.
Roma, 10 giugno 2007
• Dichiarazione di Marco Pannella
Ho comunicato al Presidente Prodi lo straordinario afflusso di consensi all’appello a lui rivolto perché “nelle prossime ore” assicuri il deposito della Risoluzione per la moratoria all’Assemblea Generale in corso delle Nazioni Unite. Continuano a giungere adesioni da tutto il mondo, Premi Nobel,

Perché si compia questo grande atto di speranza.Cionondimeno riteniamo essere doverosa, opportuna prudenza, per ora, continuare a dar corpo e voce alla grande iniziativa nonviolenta di sciopero della fame AD OLTRANZA. Domani mattina alle ore 11 in una conferenza stampa, alla quale ci auguriamo che saranno presenti giornalisti non votati al sacrificio solito delle notizie “provenienti dal mondo radicale” illustreremo le valutazioni che potremo fare etc. Nel frattempo è doveroso da parte nostra ringraziare anche Silvio Berlusconi per la sua presa di posizione così netta. Siamo certi che il Governo, il Presidente Prodi, vorranno far tesoro della nostra militante, inerme ma non inerte, lotta e sostegno.

GIORNO CINQUE CINQUE 55


ancora pochi giorni, ancora poche ore


... poi gli darò la voce, il detonatore .... ( Fabrizio de André, Storia di un impiegato )




,,Certo bisogna farne di strada


da una ginnastica d'obbedienza


fino ad un gesto molto più umano


che ti dia il senso della violenza


però bisogna farne altrettanta


per diventare così coglioni


da non riuscire più a capire


che non ci sono poteri buoni,,






anche se ci sarebbe discutere sul fatto che non ci sono poteri buoni; si se corrisponde a "non ci sono poteri cattivi". Il potere è.

9 giugno 2007

GIORNO CINQUANTAQUATTRO


giornata bellissima che sarà superata solo dal giorno in cui smetteremo il digiuno e festeggeremo la moratoria universale della pena di morte.
1 - è uscita una intera pagina sull'iniziativa e sul digiuno e su di me.
Il Firenze, laddove scrive anche il mio direttore preferito, Massimo Bordin, e il mio compagno di liceo, nonchè giornalista senza frontiere, Marcelli, ha pubblicato un bell'articolo di Tommaso Galligani. Si potrebbe dire che non lo faccio per protestare, e tantomeno con l'onu, ma che il mio è un digiuno di dialogo con il governo italiano perchè rispetti i suoi impegni, ma l'errore è stato fatto in buona fede, per quanto mi fossi spiegata, il linguaggio radicale è complesso e viene rimosso facilmente dalla memoria.
2 - Martini ha aderito all'appello; non so quanto abbia influito la mia lettera, e l'articolo e l'adesione di nencini e di Venerdì ( simpatico soprannome popolare che il sindaco di firenze si è meritato ), le comparsate ai tre tg, ma fatto sta che ha aderito, ecco la notizia:
"Un'adesione in prima persona ma che sono convinto interpreti i sentimenti e la volontà di una comunità come quella toscana, da sempre in prima fila nell'impegno contro la pena di morte e, ai tempi del Granducato, primo stato al mondo ad abolire la pena capitale". E' con queste convinzioni che il presidente della Regione Toscana annuncia l'adesione all'appello lanciato da Nessuno tocchi Caino e dal partito radicale, insieme a numerosi parlamentari e a personalità del mondo della cultura e dell'arte, perché il governo italiano riassuma con forza la sua leadership nell'iniziativa internazionale per la moratoria mondiale delle esecuzioni capitale. Nell'appello si chiede infatti che l'Italia provveda a depositare presso le Nazioni Unite il progetto di risoluzione - già definito e fatto proprio da 93 paesi - in modo che esso possa essere votato entro la sessione in corso dell'Assemblea generale. "Duecentoventi anni dopo la storica abolizione da parte del Granducato di Toscana - spiega ancora il presidente - la pena capitale è ancora una battaglia di civiltà da vincere e la Toscana intende combatterla da protagonista, come ha fatto negli anni passati con straordinarie mobilitazioni delle istituzioni e della società civile. Per questo appoggeremo con forza il governo italiano in ogni iniziativa che intenderà adottare per la sospensione di ogni esecuzione in qualunque paese del mondo".
3 - ah!, dulcis in fondo . . . pannella mi ha riconosciuto e in pubblico, durante la direzione alla quale ero stata invitata, mi ha chiamato per nome e mi ha detto cose che sono state un balsamo, che dico? un elisir miracoloso per le mie annose ferite radicali.
Lieta e soddisfatta me ne vado a dormire, sempre a digiuno, ancora poche ore, con il risultato alla nostra portata. Ma per oggi ho fatto anche troppo.

8 giugno 2007

ALLE PORTE COI SASSI




Ancora qualche giorno; due, tre. Di rimandi, di gerundi, di rimpalli, poi il silenzio scenderà sulla moratoria delle esecuzioni capitali. La sessione dell’Onu finirà, tutti andranno a godersi le immeritate vacanze, per riparlarne, forse, a ottobre.
A ottobre qualche altro centinaio di donne e uomini qualsiasi, colpevoli e/o innocenti, saranno stati uccisi nei molti modi che gli Stati inventano per eseguire le pene di morte: chi impiccato, chi fucilato, chi sbruciacchiato sulla sedia elettrica.
A ottobre magari qualche altro attentato terroristico avrà già mobilitato l’opinione pubblica e l’opinione dell’Onu in direzione opposta alla moratoria.
Marco Pannella con il suo carrozzone di radicali ( se tanti parlano di baracca, potrò ben parlare di carrozzone! ) profeticamente digiuna, si agita e si adopra perché questo non succeda, perché in questi ultimi giorni sia possibile cambiare la storia e rispettare la volontà dei cittadini italiani e europei, che hanno impegnato, attraverso i loro parlamenti che li rappresentano, i Governi a presentare la Risoluzione per la moratoria già dallo scorso luglio, per l’Italia, e da questa primavera per l’Europa.
Ma che cosa importa e a chi la volontà dei cittadini? In questa presente rappresentazione della democrazia, la volontà dei cittadini conta come il due di picche.
Il rispetto delle regole è viziato dalla logica “due pesi, due misure”.
Se un disgraziato cittadino viola un qualche minuscolo regolamento celato nelle pieghe della burocrazia, si ritrova vessato da processi, multe, fermi amministrativi, sanzioni, e chi più ne ha più ne metta; non altrettanto quando un Governo viola regole fondamentali come le delibere del parlamento o i risultati dei referendum popolari. Niente sanzioni, niente multe, niente pene.
Come al tempo dei Borboni, anzi peggio, perché tutto avviene con modalità più sottili, che tolgono al cittadino la voglia e l’energia per andare sotto i palazzi con i forconi a reclamare giustizia.
Non c’è pace senza giustizia? Ben venga per i venditori di armi; per i produttori di sedie elettriche e i carpentieri di forche, la mancata pace e la mancata giustizia.
Se questo è il mondo che vogliamo, questo risprofondare nella parte più oscura del medioevo, questo “occhio per occhio, dente per dente” che sembra ogni giorno di più tornare di moda, promosso dagli Stati, accettato dai cittadini; questa voglia di vendetta, di sangue e di carne bruciata.
Se questo è quello che volete, rimanete a casa, date retta ai telegiornali, ai giornali; non documentatevi, e soprattutto non aprite i siti radicali, non ascoltate Radio Radicale, e quando, ogni venti anni, appare Marco Pannella, cambiate subito canale; sarete accontentati molto presto.

GIORNO CINQUANTA E TRE/2


STORIA ( un po’ romanzata ma vera ) DI UNA SIGARETTA

C’era una volta un pacchetto da 10 di Muratti Ambassador; un pacchetto come tutti gli altri, anonimo, impilato con altri pacchetti uguali sugli scaffali di una tabaccheria.
Un giorno il pacchetto fu acquistato da un funzionario RAI, la cui vita poteva essere definita, come minimo, agiata e ricca di privilegi.
“Che culo!” dissero 9 delle 10 sigarette in coro “siamo finite in mano di un ricco signore, che ci fumerà in begli ambienti, con mani curate e polsini di stoffa pregiata!”
“Io” disse una sigarettina in seconda fila “a queste cose non ci bado! Spero solo di poter vivere all’aria aperta più possibile e di finire fumata fino in fondo, non spenta a metà, accartocciata tra cicche e cenere.”
Il funzionario, aperto il pacchetto, ne fumò una, ma non se la gustò; comprava pacchetti da 10 perché detestava il suo stesso vizio, e la spense nauseato dopo tre tiri, accartocciandola miseramente nel portacenere di alabastro con decorazioni d’argento.
Così per la seconda e per la terza.
Ora accadde che quel giorno un gruppo di 8 parlamentari e dirigenti radicali, esasperati e disperati per il furto di verità che ogni giorno la RAI perpetrava a danno dei cittadini, occupò la sede RAI di Viale Mazzini; pensavano di occupare qualche ora e venir via. Invece l’azione prese loro la mano e a sera erano ancora lì, senza sigarette perché nel frattempo erano finite.
“Scusi” disse uno degli occupanti al funzionario RAI “avrebbe mica una sigaretta?”
“Ma certo” disse lui, che in fondo e non solo in fondo era divertito dal diversivo “anzi, tenete il pacchetto”.
Così le sigarette rimaste finirono nella borsa della segretaria di Radicali Italiani, senatora eletta ma mai nominata per via di certi brogli.
Ma le Muratti Ambassador non piacevano a nessuno degli occupanti, e seppure spinti dalla necessità a fumarle, ne lasciarono una. Ci credereste? Era proprio la nostra sigarettina deviante.
Qualche giorno dopo, durante una sospensione dello sciopero della fame per la legalità, che ormai durava da quaranta anni, la segretaria andò a mangiare una pizza con altre quattro donne radicali, dirigenti e militanti, più che storiche, d.o.c.
Al momento di tirare fuori il portafoglio per pagare, vide in fondo alla borsa il pacchetto, e lo regalò alla militante povera che era lì per caso e per la moratoria universale della pena di morte.
“Grazie” disse la transitante militante “le Muratti non mi piacciono, ma la terrò per ricordo”.
Gettò il pacchetto e mise la sigarettina in mezzo alle sue.
Poco dopo, in Largo di Torre Argentina, furono avvicinate da un orrido barbone che, tra gesti osceni e sguardi offuscati, chiese loro una sigaretta.
“Tieni!” disse la militante povera “questa viene dal settimo piano!”
Il barbone la prese, la fumò quasi fino al filtro e conservò religiosamente il mozzicone fino alla mattina dopo, realizzando così l'ultimo desiderio di una sigaretta.
Verde è la foglia, stretta la via,
dite la vostra che ho detto la mia.

GIORNO CINQUANTA E TRE


fine della sospensione. da ieri. queste sospensioni rovinano il corpo e lo spirito. propongo di sospenderle.

In anteprima per voi, l'appello che in questo momento dirigenti transitanti nonviolenti digiunatori danneggiatori stanno diffondendo per tutto il globo:


Noi sottoscritti:conosciamo fin dal 1994, e riconosciamo in queste ultime settimane, la leadership del Governo italiano a favore della proclamazione di una Moratoria universale della pena di morte alle Nazioni unite. Riteniamo che, dopo anni di rinvii e ricerche di consensi dell'Unione europea in quanto tale non richiesti né necessari, il tempo per l'azione al Palazzo di Vetro sia dunque arrivato.
Ci appelliamo quindi al Presidente del Consiglio Romano Prodi e al Ministro degli Esteri Massimo D'Alema affinché, dando seguito alle delibere del Parlamento italiano e agli inviti e riconoscimenti del Parlamento europeo, depositino nelle prossime ore, assieme al gruppo di paesi di tutti i continenti che si sono già manifestati, il progetto di risoluzione definito sulla base della Dichiarazione di associazione del dicembre scorso già sottoscritta da 93 paesi, per la Moratoria universale della pena di morte al fine di porlo al voto entro la sessione in corso dell'Assemblea generale.


amen.

7 giugno 2007

GIORNO CINQUANTA E DUE

L'occupazione è finita, andate in pace.
Link all'argomento : il gruppo T.N.T. , che per me, che lo ho aperto, finisce qui.
Link all'argomento : 7 compagni in digiuno per la moratoria subito, da modificare nel titolo ( non sono sette e non lo son mai stati ).
Sospensione dello sciopero della fame per 18 ore 18 ( per ora causa miseria sono riuscita a mangiare mezza insalata e una pizza, un cornetto di quelli da vacanza e neanche un bicchiere di vino bianco! - e sono anche senza sigarette, puttana eva ).

6 giugno 2007

GIORNO CINQUANTUNO


L'audace manipolo di otto - sette - sei radicalrosapugnantinonviolenti ha lasciato, fra gli scroscianti applausi dei santi del paradiso e chi li prega, i Palazzi dei Guardiani dell' Involuzione ( baciamo le mani, sempre ).

Con molto piacere abbiamo appreso che la lotta continua, lotta dura senza paura ( ? ).

Per chi non lo avesse intuito, il digiuno crea stati di delirio, specie in chi c'è portato ( parlo con me ).
A proposito dei fatti del 9 settembre 1981
Diario di un delinquente e di due efferati complici
di Sandro Tessari

NOTIZIE RADICALI, febbraio 1982

Sì lo confesso: sono un interruttore. Ho interrotto un giorno la povera Piera Rolandi mentre al TG2 delle 19.45 raccontava a milioni di telespettatori paganti con rara abnegazione il pesante canone radiotelevisivo - le solite bugie del regime. Ero entrato alla sede della RAI assieme a Crivellini e Cicciomessere la sera del 9 settembre 1981. Essendo noi di casa alla RAI, come tutti sanno, e non solo in effige come Piccoli, Craxi, Longo e Spadolini, nessuno ha pensato di chiederci i documenti o controllare se avevamo il permesso di accesso. Siamo così entrati dalla porta d'ingresso normale. Il sottosegretario Leccisi, quello per intenderci che aveva organizzato una raccolta di fondi neri per la corrente di Donat Cattin di oltre un miliardo senza riuscire ad andare nei notiziari RAI, rispondendo alla camera alla nostre interpellanze sulla RAI il 25 gennaio, affermava che noi ci "eravamo introdotti" all'interno della RAI, dando alla nostra iniziativa un grosso sapore d'avventura come dimostra il successivo interesse del commissariato di polizia e dall'autorità giudiziaria che ci hanno gratificato di una relativa comunicazione. Entrati che fummo nei locali della RAI e dovendo attendere qualche minuto per l'inizio del TG1 della sera (erano infatti le 19.50) ci siamo recati al bar dove, per far passare il tempo, abbiamo dovuto consumare numerosi cappuccini con brioches. Cicciomessere che guidava la spedizione ha proposto di definire l'"azione": lui e Crivellini, notoriamente agili e scattanti, avrebbero fatto irruzione nello studio del TG1 non appena questo fosse iniziato. A me, in considerazione dell'età e delle mie origini veneto-contadine hanno lasciato il compito più facile: quello di entrare nello studio del TG2 e portarvi il messaggio che sale spontaneo ogni sera da milioni di bocche di telespettatori quando accendono la televisione di stato: ladri di verità! Debbo dire che non ci fu facile individuare nel labirinto della RAI i due studi. Abbiamo bussato a tutte le porte chiuse e chiesto gentilmente dove fossero le due sale regia. La previdenza della RAI è tale tuttavia che ci è venuta incontro mettendo fianco a fianco i due studi con porte quasi comunicanti. Sono così entrato dopo aver bussato. Nessuno, debbo dire la verità, quando sono entrato ha badato a me: erano tutti protesi a sentire quello che stava dicendo Piera Rolandi. Mi sono inserito nel monologo sintetizzando il mio pensiero: ladri di verità, furto di informazione. Nessuno dei presenti ha fatto mostra di stupirsi troppo della mia affermazione come cosa forse fin troppo ovvia. La Rolandi sempre molto contegnosa, faceva con una mano il gesto di non avvicinarmi troppo a lei mentre parlava salvo poi interrompersi del tutto. Forse voleva esprimersi sulle mie affermazioni ma la regia non glielo ha consentito e ha mandato in onda un diverso programma. Dopo qualche minuto di reciproco imbarazzo, non sapevamo a chi toccava la parola, dalla regia ridanno la voce alla Rolandi che inizia a fare originali considerazioni sulla situazione economica del paese. Io ribadisco il mio pensiero su questo tema: ladri di verità e furto di informazione. A quel punto sento che succede qualcosa: voci concitate da ogni parte, si interrompe il servizio, si aprono le porte e comincia in concitato andirivieni di funzionari e poliziotti del servizio interno. Uno mi afferra ad un braccio bruscamente: non appena tuttavia gli faccio notare che forse noi non ci conosciamo, subito mi fa le sue scuse ed usciamo urbanamente conversando con i tecnici dello studio giusto in tempo per vedere nel corridoio, in uno schiamazzo indescrivibile, trascinati come due cirenei il Cicciomessere e il Crivellini, all'urlo concitato: sono radicali, sono radicali, sono Cicciomessere e Stanzani. Io, da mezzo il pubblico che assisteva alla scena, dico subito che quel signore distinto con l'aria tra Verdi e Mazzini non è Stanzani ma Crivellini. Subito vengo guardato con sospetto e mi si chiede come faccio a saperlo. Dico: ma come fate a non riconoscerlo, è sempre sugli schermi della RAI. Un funzionario coi baffetti, molto autorevole a giudicare dalle ore che passa alla buvette della Camera, esplode: da questo momento basta coi radicali sul video! Non devono più mettere piede alla RAI, bisogna rompere tutti i rapporti che abbiamo coi radicali, e via dicendo. Dispiaciuto che non avesse colto la mia ironia cerco di fargli notare che è difficile rompere i rapporti che non ci sono. Mi guarda sospettoso e dice: ma lei è un amico dei radicali? un basista? un complice? Mi sento perso. Un altro dice: è anche lui un interruttore. E' la fine. Veniamo agguantati e tutti e tre trascinati dinnanzi al tribunale del direttore del TG1 come fossimo malfattori, arraffa tangenti, piduisti ecc. ecc. Strada facendo siccome erano molti i segni di divertita complicità del personale RAI alle nostre malefatte, il giornalista televisivo Valentini ha pensato bene di farci la paternale e con la sua ben nota voce pastosa e controllata, senza fare neanche una papera, ci ha detto che lui aveva un'alta opinione della classe politica (evidentemente pensava a Piccoli, Bisaglia, Gioia, Lima, Ciancimino, Andreotti, Evangelisti, Longo, Labriola e a tanti altri che hanno ben meritato con opere preclare su cui tuttavia la RAI ha esercitato una rozza e inspiegabile censura) per cui riteneva, quello radicale, un gesto troppo diverso dallo stile della "classe politica" e sul quale era bene che la RAI stendesse un velo di silenzio. Così abbiamo capito che è solo per una questione di diversità se i radicali non compaiono mai sul video, come risulta dai numerosi libri bianchi che abbiamo fatto sui disservizi televisivi. Nello studio del direttore del TG1 il trattamento è diventato subito elegante: non più vociferazioni e insulti. Ci hanno perfino offerto da bere. Poi si è saputo che il direttore era contento che fossimo riusciti solo a interrompere il TG2 della concorrenza e non il suo. Abbiamo subito fatto le nostre rimostranze sulla inconsistente vigilanza che si esercita agli ingressi di uno strumento così delicato come il servizio televisivo di stato e l'indomani abbiamo fatto un'interrogazione ai ministri dell'interno e delle Poste. Una settimana fa ci è arrivato un foglietto gualcito: una comunicazione giudiziaria per aver interrotto un servizio pubblico. Abbiamo subito compreso la gravità del gesto da noi compiuto. Forse con la nostra azione abbiamo impedito al segretario del PSDI di portare ai milioni di pensionati trepidanti il suo messaggio di salvezza, a Craxi di spiegare come la cosa più importante da fare per il paese sia il cambio della poltrona del presidente del consiglio e a Spadolini che la questione morale è rinviata a data da stabilirsi. E ne siamo profondamente dispiaciuti. Siamo anche noi interruttori pentiti.

per gentile concessione di internet grazie a m.palombo e al suo argomento su radicali.it

5 giugno 2007

GIORNO CINQUANTA

Stamani, tanto per non saper che fare,
ho scritto a Claudio Martini e per conoscenza a Riccardo Nencini e Massimo Toschi ( Assessore alla cooperazione internazionale
Cooperazione internazionale; perdono e riconciliazione fra i popoli; iniziative per la cooperazione con la riva sud del Mediterraneo; iniziative contro la pena di morte e per la promozione dei diritti umani; iniziative per promuovere il dialogo sull’interdipendenza ).
Questo ho inviato, verso le 11:

Signor Presidente Claudio Martini,

con questa lettera desidero richiamare la Sua attenzione sulla Moratoria universale delle esecuzioni capitali; un tema transnazionale e transpartitico che ci riguarda come cittadini, come toscani, come donne e uomini.
Come forse saprà, il Partito Radicale e Nessuno Tocchi Caino sono da tempo impegnati perché sia possibile alla Assemblea Generale dell’ ONU votare la Risoluzione per la moratoria della pena di morte nel mondo; dal 16 aprile Marco Pannella e un gruppo di dirigenti e militanti radicali, fra i quali anch’io, stanno attuando una iniziativa nonviolenta di digiuno per sostenere il Governo affinché rispetti gli impegni presi con il Parlamento e presenti la Risoluzione al voto dell’ ONU; Marco Pannella è passato dal 30 maggio allo sciopero totale della fame e della sete.
Come forse non saprà, un altro gruppo di radicali nonviolenti, parlamentari e dirigenti, stanno attuando, da venerdì scorso, una occupazione della RAI di Viale Mazzini a Roma, nel silenzio pressoché totale dei mezzi di informazione, per rivendicare ai cittadini il diritto ad una informazione libera e corretta, il diritto a conoscere per deliberare, sul tema della Moratoria e in generale.
Saprà invece certamente che, nell'anno 2000, il nostro Consiglio Regionale ha approvato una legge per celebrare, ogni anno, il giorno in cui ricorre l'anniversario della Riforma Penale promulgata, il 30 novembre 1786, da Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana.
Con quella legge, che aboliva la pena di morte e la tortura, si stabiliva un principio di portata storica e giuridica fondamentale, una base della moderna coscienza civile, una guida per gli altri popoli nel cammino verso l’affermazione del Diritto e dei Diritti.
Siamo oggi vicini alla naturale evoluzione di questo grande primo passo; la possibilità che questo principio divenga universale è a portata di mano in queste ore che sono decisive, dopo più di tredici anni di tentativi.
Come cittadina toscana impegnata in questa grande battaglia, vorrei che le Istituzioni toscane fossero partecipi dell’ iniziativa, in modo da poter festeggiare ogni anno anche la data dell’allargamento a tutti i popoli di questa illuminata e liberale decisione.
Nei giorni scorsi abbiamo raccolto l’adesione del Sindaco di Firenze alla Marcia di Pasqua per la Moratoria; il Prefetto Andrea De Martino ha inviato una nota al Presidente del Consiglio Romano Prodi e al Ministro Massimo D'Alema per chiedere che siano rispettati gli impegni assunti; il Presidente dell’Associazione dei Sindaci toscani ha inviato loro un telegramma.
Vorrei invitare anche Lei ad intervenire presso il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, rappresentando l’importanza che assume, per tutti noi toscani, il tema delle esecuzioni capitali, e l’urgenza e la necessità di un impegno decisivo.

Grazie per l’attenzione

Claudia Sterzi
Partito Radicale Transnazionale
sterzi@iol.it
3381007330

4 giugno 2007

GIORNO QUARANTANOVE/3

Oggi ho partecipato ad una conferenza stampa convocata dall'Associazione Andrea Tamburi; sono stata intervistata da tre televisioni ( tg3 toscana tele toscana e rete 37 ) e ho parlato della iniziativa sulla moratoria e di quella sull'informazione; poi siamo andati, Antonio Bacchi, Daniela De Nuzzo ed io, ad un incontro con il presidente dei sindaci toscani, che si è impegnato a mandare un telegramma a prodi e d'alema; ben poca cosa.
Quando mi hanno intervistato a RR Dino Marafioti ha parlato di un bel successo; ma il presidente aveva scritto in faccia che un suo telegramma a prodi e d'alema non avrebbe cambiato la storia, nè maiuscola nè minuscola.
Sto cercando di immaginare che cosa sia possibile fare durante questa settimana. Magari sarà una idea stupida, anzi sicuramente, ma una interrogazione parlamentare no?

GIORNO QUARANTANOVE/2

...... stamanimattina eri anche in ottima forma fisica, se me la passi vorrei 'augurarti cento di questi digiuni': Ciao!
----- Original Message ----- To: radicali-toscana
Claudia Sterzi: "ieri all'aquila" ho notato che duecento persone avevano avuto uno spazio mediatico che manifestazioni radicali di duecento e passa persone non avevano avuto; così come il referendum elettorale gode di una visibilità ripetuta che i referendum radicali non hanno mai avuto; idem come il congresso di cannabis tipo di forte rispetto ai trenta processi di Rita Bernardini.
La notizia che parlamentari e dirigenti radicali nonviolenti hanno occupato la sede rai non passa. Da nessuna parte.
Tra parentesi, sabato arriva bush. La battaglia per la moratoria ha la bellezza di essere transnazionele e transpartitica e potrebbe unire molte forze per un obiettivo di prestigio.
Marco, quando dici chavez e pcc purtroppo non capisco un accidente, ognuno ha le sue carenze. Michele per quanto ne so è il primo caso di radicale poliziotto della digos dichiarato e mi sembra non un limite ma una risorsa.Pienamente d'accordo su marco con la sua bellissima faccia di guano vietata e vieta, vorrei che tutti insieme riuscissimo a conseguire l'obiettivo che per me resta la votazione all'onu della moratoria.
Possibilimente senza passamontagna e molotov :-) claudia


Date : Mon, 4 Jun 2007 19:53:18 +0200
Antonio Bacchi:
Occhio Marco a non scendere anche te con l'elmetto nella trincea scavata da Perduca, e altri con lui. La nostra capacità di mobilitazione è limitata, ma non è una novità. E nel caso della moratoria mi sembra che ci si possa rimproverare poco quanto a ricerca di coinvolgimento. Poi l'esempio della manifestazione de L'Aquila non è dei più adatti, visto l'inneggiare alla violenza che c'e' stato ed il fatto che proprio grazie a quegli slogan c'è stato lo sfondamento sui media. E quanto alla partecipazione (anche se non è stata certo oceanica) dovresti sapere anche te che buona parte del successo di quegli ambienti dipende dal fascino di un modo di fare politica violento, irresponsabile, senza il rispetto delle regole dello stato di diritto, nonché della libertà altrui, che solletica gran parte della popolazione gggiovane, molto più della costosa nonviolenza ghandiana.
Questo non vuol dire che noi non si abbiano i nostri problemi, pure seri e anche organizzativi, ma posta come l'hai posta la questione non mi pare regga. E non dimentichiamoci che esiste un problema di comunicazione, di legalità, complesso e denunciato da anni, per il quale da un po' abbiamo trovato la felice definizione di 'Caso Italia', che rende bene l'idea. Quante volte in questi anni l'abbiamo spiegato, ad altri, al di fuori di noi.. Cerchiamo di usare la testa e non accettare la logica (purtroppo sempre più in voga tra noi, mi pare) del tutto bene o tutto male, dell'o di qua o di là, con annessa revisione (anche retroattiva) delle categorie del bene e del male, a seconda dello schieramento scelto o al quale ci si è ritrovati iscritti d'ufficio. Ant

Marco Perduca: marco tu non ti capaciti dei mezzucci di pannella, io di questa tua lettura sulle nostre scarse capacità aggregative al soggetto politico... scusa sai, ma secondo te perché stanno occupando la rai?


----- Original Message ----- > From: "Marco Cecchi" Sent: Monday, June 04, 2007 11:30 AM> Subject: [radicali-toscana] Occupazioni e apparizioni tv

Ieri a L'Aquila in una manifestazione non certo facile contro il 41 bis c'era una discreta folla. Le tv non avevano certo "preparato" questo evento, ne in questo caso si può dire che si sia messa in moto la macchina dei partiti e dei sindacati. Si è trattato piuttosto di una manifestazione e di una mobilitazione ben organizzata, lavorando duro e tenendo ben presente che laddove mancano i mezzi si deve far tesoro di tutto (dai volontari che lavorano in carcere a quelli che le carceri vorrebbero demolirle).
Attorno alla trincea RAI (Roma, non l'Aquila) ho visto ieri mobilitate le stesse venti persone, dieci dentro e dieci fuori. E questo, al di là della giustezza della battaglia combattuta sulla moratoria e delle ragioni di quella occupazione simbolica della sede Rai, denota un problema nostro, di scarsa capacità aggregativa del nostro soggetto politico. Al di là di qualche adesione bipartisan alle nostre iniziative (ma solo tra addetti alla politica, il cui entusiasmo scema non appena i microfoni di Radio Radicale si chiudono) non si va. Ho visto uno splendido Pannella a TG 5 sabato sera e un altrettanto bel (si proprio bello , non solo bravo) Pannella domenica mattina da Timperi con quella immagine evocativa del King Kong e quel geniale sprazzo sulle 23 puntate di Porta a Porta su Cogne. E quanto più lo vedo grande quest'uomo, tanto più fatico a comprendere il perchè di alcune sue scelte, come quella di accentuare il suo scontro con Capezzone proprio nella settimana decisiva per la battaglia sulla Moratoria. Con quel dossier a supporto della lettera che, come lo giri lo giri, appare per quel che è. Non un argomento politico, ma un mezzuccio un po' squallido, buttato lì per far caciara. Soprattutto, quanto più grande, anche nelle sue contraddizioni, mi appare Pannella, tanto più piccoli mi sembrano i nanetti che gli girano attorno. Come quel Michele Rana inutilmente facondo, che non so da quale Questura d'Italia ci spiega, lui!, quello che è radicale e quello che no. O come Valter Vecellio che così ci racconta quello che per lui sarebbe un> paese "normale": una cosa che neppure Chavez o il PCC oserebbero, non dico proporre, ma neppure sognare!

GIORNO QUARANTANOVE


E' il quarantanove un numero strano,

primo perfetto sette per sette.

Nel quarantanovesimo giorno è d'obbligo riconoscere il nostro amico al quale va tutto il nostro sostegno ( nella foto mentre riflette alla interrogazione parlamentare al governo di fantacento deputati e senatori )

imparare a memoria l'elenco dei paesi mantenitori, proprio così, mantenitori

Mantenitori: 54 Afghanistan, Arabia Saudita, Autorità Nazionale Palestinese*, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Bielorussia, Botswana, Burundi, Ciad, Cina, Comore, Corea del Nord, Corea del Sud, Cuba, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Giappone, Giordania, Guinea, Guinea Equatoriale, Guyana, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Mongolia, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Saint Kitts e Nevis, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Stati Uniti d’America, Sudan, Taiwan*, Thailandia, Trinidad e Tobago, Uganda, Uzbekistan, Vietnam, Yemen, Zambia, Zimbabwe.

Interessante vero? Mi sono meritata il compitino per non aver saputo sottolineare che America e Cina, forse anche Cuba, che comunque non è poco, considerato il margine di errore. Invece sapevo che erano un terzo e che questo dato, insieme al numero di firme sulla Dichiarazione, ci rendevano certi di avere i numeri, anche se l'obiettivo è la votazione e non la volontà dei votanti.

Ora basta e oltretutto ora è il tempo di dare seguito ad una delle idee iniziali mentre spero che l'idea dell'interrogazione parlamentare riesca a varcare le soglie del palazzo.

Oggi è stato un giorno fuori dal comune non solo nel senso che ero a firenze ma anche che sono stata intervistata da tre televisioni e una radio e questo oltre ad aver parlato con il presidente dei sindaci toscani che già di per sè è cosa che potrebbe distruggere un uomo robusto.

Grande comprensione dei compagni radicali fiorentini che non mi hanno trovato abbastanza deperita per i loro gusti a sentir loro avrei dovuto essere bianca come un cencio e con le grinze per fortuna il sole e una vita sana non sono cibo e non costano.

Invece ho lo stomaco vuoto e stasera pure mal di testa.

Sono ore decisive e questo è vero tutto è possibile ed è vero anche questo, oltre che la situazione è complessa e ancora fluida, fra i radicali come in italia.



- l'occupazione continua

il dossier prodotto dai radicali

3 giugno 2007

GIORNO 48/2

FORSE NON TUTTI SANNO CHE . . .
Marco Pannella sta attuando una iniziativa nonviolenta che ha per obiettivo la moratoria universale delle esecuzioni capitali e per interlocutori prodi e d'alema in rappresentanza di un governo che si è impegnato da mesi di fronte al parlamento a presentare la risoluzione per la moratoria in sede onu. Pannella è in sciopero della fame da mesi e da metà aprile è accompagnato e sostenuto da un gruppo di radicali nonviolenti in sciopero della fame, fra i quali ci sono anche io; da quattro giorni è Marco è passato allo sciopero totale della fame e della sete.
Un altro gruppo di radicali nonviolenti è entrato venerdì scorso alle 13.30 nella sede rai di viale mazzini, a roma, e ha attuato una occupazione a oltranza rivendicando il diritto dei cittadini ad una informazione libera e corretta, sulla vicenda moratoria e in generale. Gli otto occupanti sono ancora lì, compreso il Presidente del PRT, Sergio Stanzani, con le sue 83 primavere e la sua carrozzina.
Mentre questo accade, mentre l'obiettivo della votazione sulla moratoria in sede onu è a un passo da essere raggiunto, altri sedicenti radicali si occupano nella cerca delle pulci e delle rogne l'uno con l'altro, scrivendo, pensando e dicendo cose che dovrebbero loro stesse vergognarsi di essere state dette.
Nel mio caso personale, che è solo un caso, sono stata paragonata ai balilla del fascio, ai cucinatori delle salamelle; mi si è chiesto conto, a me!, del testo della risoluzione, dell'efficacia dell'azione nonviolenta; si è voluto far sembrare che alcune iniziative non si sono attuate per responsabilità mia; mi si è fatto capire che sono una deficiente succube di pannella il quale ci sta usando per ottenere una poltrona all'onu e per rapinare la cassaforte della rai; stamani, ciliegina sulla torta che attendevo da giorni, ho avuto la bella notizia di essere stata oggetto di una lettera di discredito inviata alla dirigenza radicale da un ras locale.
Grazie, compagni, grazie!
Dal mio 48 giorno di digiuno mi rallegro perchè la risoluzione è a un passo dall'essere votata e la portata storica di questo risultato va ben oltre i casi personali.

GIORNO 48


Vedere Marco al tg 2 con la sua bellissima faccia di guano, vietata e vieta, mi ha da una parte riempito di gioia, bravo! VIVA! dall'altra risprofondato nella tristezza di un paese dove per ottenere il minimo bisogna dare più dell'umano.

Non basta, non basta; per Marco, per la nonviolenza, per la moratoria, per i radicali questo risarcimento è un'elemosina che non mi accontenta.

NOTTE FRA IL 47 E IL 48

Rai, Radicali. Pretesti a parte, Petruccioli ha ragione: Mediaset fa anche peggio.
Roma, 2 giugno 2007
• Dichiarazione di Marco Cappato (Parlamentare europeo), Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco (parlamentari italiani), Rita Bernardini (Segretaria Radicali Italiani), Maria Antonietta Farina Coscioni (Presidente di Radicali Ita
Abbiamo avuto notizia della dichiarazione al Tg3 del Presidente Rai Petruccioli sul fatto che soltanto la Rai farebbe informazione sulla pena di morte e sul fatto che parlar male della Rai sarebbe sempre un buon “pretesto” per far parlare di sé, come noi Radicali dovremmo “saper bene”.
Dispiace che Petruccioli abbia voluto chiamare “pretesto” ciò che è invece denuncia della documenta negazione del diritto dei cittadini a conoscere per deliberare in ragione del quale stiamo occupando questa sede.
Ha invece certamente ragione il presidente Petruccioli a implicitamente chiamare in causa Mediaset, che sul tema pena di morte - come sulle altre lotte radicali – si rende protagonista di una censura feroce, anche peggiore di quella della Rai, perpetrata approfittando dei più deboli vincoli giuridici, che pur esistono, ma sono da Mediaset sistematicamente violati.

2 giugno 2007

GIORNO 47/6

Radicali, RAI: nuovo incontro tra gli “occupanti” e Petruccioli
Roma, 2 giugno 2007

E’ terminato ora un terzo incontro tra il presidente della RAI Petruccioli, e Marco Cappato (parlamentare europeo), Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco (parlamentari italiani), Rita Bernardini (segretaria Radicali Italiani), Maria Antonietta Farina Coscioni (presidente di Radicali Italiani), e Sergio Stanzani (presidente del Partito Radicale Transnazionale) che dalle 13.30 di ieri occupano la sede della RAI di viale Mazzini.

I Radicali hanno ribadito di non essere alla ricerca di una trattativa per acquisire spazi televisivi, ma di esigere l’affermazione del diritto fondamentale dei cittadini ad essere correttamente informati. Per questo, la delegazione radicale continua l’occupazione riservandosi di valutare il comportamento dell’Azienda, a partire dalla questione “Moratoria sulla pena di morte” per arrivare alla questione della legalità del sistema radiotelevisivo, passando per gli altri temi oggetto dell’iniziativa radicale.

GIORNO 47/5



Rai: domenica 3 giugno, alle 10.30, manifestazione-conferenza stampa presso la sede di Viale Mazzini
Roma, 2 giugno 2007

I dirigenti radicali, riunitisi oggi

- a sostegno della grande lotta nonviolenta in corso per salvare la Moratoria universale sulla pena di morte in procinto di essere ancora dopo 15 anni rinviata ad un anno successivo;

- a sostegno dell'altra iniziativa nonviolenta in corso da parte degli esponenti parlamentari e politici, italiani ed europei, che li vede impegnati nell'occupazione della Rai-Tv per urgentemente realizzare una adeguata riparazione della disinformazione e della parzialità e faziosità dell'informazione cui si candidano il popolo e l'opinione pubblica italiana;

- anche come l'ennesima occasione che intendiamo offrire alla classe dirigente e ai "movimenti" dei diritti umani e civili per manifestare (non a milioni o miliardi), per rendere manifesto il sostegno alla fondamentale lotta per una riforma democratica e costituzionale dell'informazione
annunciano che alle 10.30 di domenica 3 giugno, a via Pasubio 7 (al lato della sede della Rai di Viale Mazzini), si terrà una manifestazione popolare aperta a cittadini, politici, sindacalisti, imprenditori, organizzazioni religiose cristiane e di ogni altra confessione, e a quanti comprendano e vogliano condividere questa straordinaria mobilitazione civile che il mondo radicale, purtroppo assolutamente solo, sta avviando e cercando di affermare.
Nell'ambito di questa manifestazione, alle 11 si terrà una conferenza stampa, nel corso della quale prenderanno la parola il ministro Emma Bonino e Marco Pannella a nome dei compagni che dal 16 aprile conducono l'iniziativa nonviolenta sulla pena di morte con lo sciopero della fame ad oltranza, e gli esponenti nazionali delle forze politiche che vorranno condividere la grande occasione di lotta e non solo di testimonianza che noi offriamo loro. Nel corso della conferenza trasmetteremo anche il messaggio delle compagne e compagni che, da venerdì alle 13.40, stanno occupando la sede Rai.
( Nella foto, il gruppo di radicali nonviolenti mentre occupa la sede rai )

GIORNO 47/4


Il Presidente del PRT, o Numero Uno.

GIORNO 47/3

Radicali: dalle 13.30 di ieri occupata la sede Rai di Viale Mazzini
Censurati gli obiettivi. Chiediamo legalità, controllo e monitoraggio dell’informazione
Roma , 2 giugno 2007

Comunicato di Marco Cappato (Parlamentare europeo), Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco (parlamentari italiani), Rita Bernardini (Segretaria Radicali Italiani), Maria Antonietta Farina Coscioni (Presidente di Radicali Italiani), e Sergio Stanzani (Presidente del Partito Radicale Transnazionale)
“Da giovedì 1 giugno, dalle ore 13,30 abbiamo occupato gli edifici Rai di Viale Mazzini per affermare il diritto dei cittadini italiani di essere informati, in particolare sul boicottaggio in atto contro la proposta di Moratoria delle esecuzioni capitali, e per consentire all’opinione pubblica di essere coinvolta e protagonista di una possibile impresa storica di civiltà e diritto. A partire da questa occasione obbligata di azione, la nostra occupazione prosegue per risolvere, finalmente, dopo lustri, il problema della sempre più grave e ormai intollerabile, oltre che profondamente illegale, disinformazione cui si sottopone l’opinione pubblica, la sottrazione di verità e di informazione cui è vittima il paese.
Viene così negato il diritto dei cittadini ad avere e ricevere una leale e completa informazione, specie per quanto riguarda i temi fondamentali delle iniziative radicali, anche mediante il boicottaggio praticato dalla Rai e dalle istituzioni contro il servizio pubblico di monitoraggio dell’informazione (a cui la stessa Rai è obbligata dal contratto di servizio e dalla commissione di vigilanza) fornito solo dal Centro di Ascolto radicale.
Denunciamo il fatto che persino la carta stampata ha censurato la puntualità dei nostri obiettivi, e ribadiamo che non abbandoneremo la sede RAI di viale Mazzini fino a quando non riceveremo precise assicurazioni che sarà sventato il pericolo che, dopo decenni, venga meno la possibilità stessa di poter accertare quelle violazioni alle leggi sull’informazione cui siamo abituati, ma non assuefatti.
Chiediamo – anzi esigiamo che la RAI riconosca le sue responsabilità gravi, o almeno apra un’indagine interna volta a comprendere cosa sta accadendo”.

GIORNO 47


Prosegue l' iniziativa di occupazione nonviolenta della sede rai di un gruppo di audaci radicali, una segretaria di RI, una giovane e graziosa presidenta di RI, un vetusto presidente di PRT, un allampanato presidente di NTC, nonchè parlamentare, a digiuno da 47 giorni, un disubbidiente ad honorem parlamentare e segretario della ALC, un parlamentare e segretario di A.net, e ultimi ma non dimenticati, un parlamentare impegnato sui temi dell'informazione e un parlamentare disubbidiente non da oggi.

Questo gruppo "di fuoco" si aggiunge a quello dei digiunatori a oltranza nel tentativo di rivendicare diritti umani e di legalità per questo paese di xxxxx.

Essere una di loro è già un premio sufficiente alla mia vita che non trovo aggettivi per descrivere.

1 giugno 2007

IL GRUPPO T.N.T.

Circa tre ore fa, alle 19, c'è stata una intervista in diretta con Marco Beltrandi al settimo piano; Beltrandi non prevede una risoluzione dell'occupazione nonviolenta in tempi brevi, perchè tutti sono molto gentili, si impegnano e promettono, ma visti i precedenti fino a che non riceveranno risposte sia per la questione della moratoria che per la questione legalità del servizio pubblico non si muoveranno da lì.

giorno 46/5


Gruppo T.N.T, nato nel maggio 1969 da Magnus & Bunker

GIORNO 46/4

Radicali: proseguiamo l'occupazione della Rai
Roma, 1 giugno 2007

Dichiarazione dei sei parlamentari Radicali (Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Marco Cappato, Bruno Mellano), della Segretaria e della Presidente di Radicali Italiani (Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni) e del Presidente del Partito Radicale Sergio Stanzani, dal settimo piano della sede Rai di Viale Mazzini:
Rimaniamo nella sede della Rai Tv di viale Mazzini. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Presidente Petruccioli, constatando però anche che impegni di simile natura sono rimasti troppe volte disattese da parte dei responsabile dell’azienda. Vogliamo chiarire che non siamo qui per “trattare” spazi per i radicali, ma per affermare il diritto dei cittadini italiani ad essere correttamente informati.
Oltre alla questione “pena di morte”, poniamo con la nostra presenza anche il problema più generale del decennale ostracismo contro le iniziative radicali, dell’attentato all’identità e all’immagine dei suoi leader, della violazione del diritto civile politico dei cittadini a conoscere per deliberare e dell’assenza di un qualsiasi rispetto e considerazione per le funzioni di servizio pubblico svolte dal centro d’ascolto di informazione televisiva e dal centro di produzione- radio radicale.
Per chiedere attenzione e interlocuzione su questi temi proseguiremo fin quando necessario la nostra occupazione degli uffici Rai.

GIORNO 46/3

Dal settimo piano sei radicali nonviolenti chiedono impegni immediati per risarcire legalità violata:

Dichiarazione dei sei parlamentari Radicali (Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Marco Cappato, Bruno Mellano), della Segretaria e della Presidente di Radicali Italiani (Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni) e del Presidente del Partito Radicale Sergio Stanzani, dal settimo piano della sede Rai di Viale Mazzini:
Roma, 1 giugno 2007

“Chiediamo che la Rai assuma impegni concreti ed immediati di fornire informazione ed approfondimenti sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali, almeno a parziale risarcimento del danno subito dai cittadini italiani per la disinformazione su questo tema, nel contesto del decennale sistematico furto di conoscenza e di negazione dei diritti civili e politici del cittadino. Il risarcimento che chiediamo riguarda il doveroso rispetto della legalità, in particolare a seguito della delibera della Commissione di Vigilanza Rai del 2 maggio scorso, approvata all’unanimità, così come a seguito del pubblico impegno assunto lo scorso 24 aprile dal Presidente Rai Claudio Petruccioli.
In discussione è il diritto dei cittadini italiani a conoscere lo stato dell’iniziativa per la moratoria delle esecuzioni, obiettivo di straordinaria valenza storica, umana, civile e politica su cui il Parlamento e il Governo italiani sono impegnati e che, in queste ore, rischia di non essere ottenuto all’Assemblea Generale dell’Onu in corso sol perché le viene impedito, come è avvenuto negli ultimi 13 anni, di esprimere il suo voto favorevole e assolutamente maggioritario”.

Ora l'azione nonviolenta collettiva è entrata a pieno regime; finalmente!
Avevo passato gli ultimi giorni nel buio più pesto, ma oggi una nuova speranza illumina la vittoria; stiamo per ottenere un risultato oltre che storico, buono e giusto.

GIORNO 46/2

Informazione Rai: “occupato” da parlamentari e dirigenti radicali il settimo piano della sede Rai di viale Mazzini. Prosegue all’esterno il presidio.
Roma, 1 giugno 2007

È iniziata alle ore 13.40 l’“occupazione” ad oltranza del settimo piano della sede della Rai Tv di viale Mazzini a Roma da parte dei parlamentari radicali Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Bruno Mellano, Marco Beltrandi, Marco Cappato, con la Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e la Presidente Maria Antonietta Farina Coscioni. E’ anche presente il presidente del Partito Radicale Nonviolento, Sergio Stanzani.
Intanto, prosegue fuori dei cancelli della Rai il presidio di decine di militanti radicali.

FANTASTICO!!! Siamo al settimo piano e al settimo cielo!
Il gruppo TNT alla riscossa, è troppo bello per essere vero, potrei digiunare altri tre mesi per la contentezza.

GIORNO 46

Mala tempora
abbiamo perso il nostro tempo, è vero, ma era un così malo tempo...

Ho passato gli ultimi giorni a difendermi dai miei stessi compagni, sul forum e sulle mailing list. Mi è stato chiesto conto del testo della Risoluzione e dell'efficacia dell'azione nonviolenta ( se non pubblicizzata ).

Sto cercando di contattare capezzone per fondare l'associazione dei mobbinghizzati radicali.