4 giugno 2007

GIORNO QUARANTANOVE/2

...... stamanimattina eri anche in ottima forma fisica, se me la passi vorrei 'augurarti cento di questi digiuni': Ciao!
----- Original Message ----- To: radicali-toscana
Claudia Sterzi: "ieri all'aquila" ho notato che duecento persone avevano avuto uno spazio mediatico che manifestazioni radicali di duecento e passa persone non avevano avuto; così come il referendum elettorale gode di una visibilità ripetuta che i referendum radicali non hanno mai avuto; idem come il congresso di cannabis tipo di forte rispetto ai trenta processi di Rita Bernardini.
La notizia che parlamentari e dirigenti radicali nonviolenti hanno occupato la sede rai non passa. Da nessuna parte.
Tra parentesi, sabato arriva bush. La battaglia per la moratoria ha la bellezza di essere transnazionele e transpartitica e potrebbe unire molte forze per un obiettivo di prestigio.
Marco, quando dici chavez e pcc purtroppo non capisco un accidente, ognuno ha le sue carenze. Michele per quanto ne so è il primo caso di radicale poliziotto della digos dichiarato e mi sembra non un limite ma una risorsa.Pienamente d'accordo su marco con la sua bellissima faccia di guano vietata e vieta, vorrei che tutti insieme riuscissimo a conseguire l'obiettivo che per me resta la votazione all'onu della moratoria.
Possibilimente senza passamontagna e molotov :-) claudia


Date : Mon, 4 Jun 2007 19:53:18 +0200
Antonio Bacchi:
Occhio Marco a non scendere anche te con l'elmetto nella trincea scavata da Perduca, e altri con lui. La nostra capacità di mobilitazione è limitata, ma non è una novità. E nel caso della moratoria mi sembra che ci si possa rimproverare poco quanto a ricerca di coinvolgimento. Poi l'esempio della manifestazione de L'Aquila non è dei più adatti, visto l'inneggiare alla violenza che c'e' stato ed il fatto che proprio grazie a quegli slogan c'è stato lo sfondamento sui media. E quanto alla partecipazione (anche se non è stata certo oceanica) dovresti sapere anche te che buona parte del successo di quegli ambienti dipende dal fascino di un modo di fare politica violento, irresponsabile, senza il rispetto delle regole dello stato di diritto, nonché della libertà altrui, che solletica gran parte della popolazione gggiovane, molto più della costosa nonviolenza ghandiana.
Questo non vuol dire che noi non si abbiano i nostri problemi, pure seri e anche organizzativi, ma posta come l'hai posta la questione non mi pare regga. E non dimentichiamoci che esiste un problema di comunicazione, di legalità, complesso e denunciato da anni, per il quale da un po' abbiamo trovato la felice definizione di 'Caso Italia', che rende bene l'idea. Quante volte in questi anni l'abbiamo spiegato, ad altri, al di fuori di noi.. Cerchiamo di usare la testa e non accettare la logica (purtroppo sempre più in voga tra noi, mi pare) del tutto bene o tutto male, dell'o di qua o di là, con annessa revisione (anche retroattiva) delle categorie del bene e del male, a seconda dello schieramento scelto o al quale ci si è ritrovati iscritti d'ufficio. Ant

Marco Perduca: marco tu non ti capaciti dei mezzucci di pannella, io di questa tua lettura sulle nostre scarse capacità aggregative al soggetto politico... scusa sai, ma secondo te perché stanno occupando la rai?


----- Original Message ----- > From: "Marco Cecchi" Sent: Monday, June 04, 2007 11:30 AM> Subject: [radicali-toscana] Occupazioni e apparizioni tv

Ieri a L'Aquila in una manifestazione non certo facile contro il 41 bis c'era una discreta folla. Le tv non avevano certo "preparato" questo evento, ne in questo caso si può dire che si sia messa in moto la macchina dei partiti e dei sindacati. Si è trattato piuttosto di una manifestazione e di una mobilitazione ben organizzata, lavorando duro e tenendo ben presente che laddove mancano i mezzi si deve far tesoro di tutto (dai volontari che lavorano in carcere a quelli che le carceri vorrebbero demolirle).
Attorno alla trincea RAI (Roma, non l'Aquila) ho visto ieri mobilitate le stesse venti persone, dieci dentro e dieci fuori. E questo, al di là della giustezza della battaglia combattuta sulla moratoria e delle ragioni di quella occupazione simbolica della sede Rai, denota un problema nostro, di scarsa capacità aggregativa del nostro soggetto politico. Al di là di qualche adesione bipartisan alle nostre iniziative (ma solo tra addetti alla politica, il cui entusiasmo scema non appena i microfoni di Radio Radicale si chiudono) non si va. Ho visto uno splendido Pannella a TG 5 sabato sera e un altrettanto bel (si proprio bello , non solo bravo) Pannella domenica mattina da Timperi con quella immagine evocativa del King Kong e quel geniale sprazzo sulle 23 puntate di Porta a Porta su Cogne. E quanto più lo vedo grande quest'uomo, tanto più fatico a comprendere il perchè di alcune sue scelte, come quella di accentuare il suo scontro con Capezzone proprio nella settimana decisiva per la battaglia sulla Moratoria. Con quel dossier a supporto della lettera che, come lo giri lo giri, appare per quel che è. Non un argomento politico, ma un mezzuccio un po' squallido, buttato lì per far caciara. Soprattutto, quanto più grande, anche nelle sue contraddizioni, mi appare Pannella, tanto più piccoli mi sembrano i nanetti che gli girano attorno. Come quel Michele Rana inutilmente facondo, che non so da quale Questura d'Italia ci spiega, lui!, quello che è radicale e quello che no. O come Valter Vecellio che così ci racconta quello che per lui sarebbe un> paese "normale": una cosa che neppure Chavez o il PCC oserebbero, non dico proporre, ma neppure sognare!

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