11 giugno 2007

GIORNO CINQUANTASEI

Giornata di quotidiano massacrante; dove una cittadina da 56 giorni a digiuno deve combattere con la burocrazia della provincia di arezzo, ente per il quale una parola è poco e due son troppe, per ottenere ciò a cui ha pieno diritto; poi si deve trascinare, in tacchi alti e gran montura, in treno fino a prato per colloquio di lavoro peraltro andato bene. Poi sorbirsi tre ore di consulenza sociologica per avere i soldi per pagarsi il treno di ritorno e le sigarette e le aranciate dei prossimi giorni. La suddetta cittadina rivolge comunque un pensiero affettuoso al piccolo amico che i soldi per le aranciate non li ha mai avuti ( nella foto mentre legge il nuovo comunicato ).
11 giugno 2007

"Continuiamo la nostra azione nonviolenta e lancio il mio appello al presidente del Consiglio, Romano Prodi, affinché depositi nelle prossime ore, insieme al gruppo di paesi di tutti i continenti che si sono già manifestati, il progetto della risoluzione definitivo per la moratoria universale della pena di morte, affinché sia portato al voto entro la sessione in corso dell'Assemblea generale. Abbiamo bisogno che tutti scendano davvero in campo in queste ore, perché il sostegno, come quello nobile di Berlusconi, è necessario più che mai". Lo ha dichiarato il leader dei Radicali, Marco Pannella, in occasione di una conferenza stampa che si è appena conclusa presso la sede del partito.
"Continuiamo nello sciopero della fame, seppur interrompiamo quello della sete - aggiunge il leader dei Radicali - sperando di poterlo interrompere dopo aver raggiunto l'obiettivo. Tutto dipende dall'informazione, 'la grande scomparsa', che ieri con Mediaset è tornata a manifestarsi. C'è una lobby potente che riesce a impedire che la maggioranza a favore della moratoria presenti la risoluzione all'Assemblea generale dell'Onu".
"Da oggi - conclude Pannella - si moltiplicano le forze militanti per irrobustire questa iniziativa. Tutto si dovrebbe decidere il 18 giugno, e siamo fermi nella convinzione che la regola dettata dalla lucidità della non violenza, ci permetta oggi di sperare e ottenere che si rispetti la legalità dei parlamenti dei paesi che hanno aderito".


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