Ancora qualche giorno; due, tre. Di rimandi, di gerundi, di rimpalli, poi il silenzio scenderà sulla moratoria delle esecuzioni capitali. La sessione dell’Onu finirà, tutti andranno a godersi le immeritate vacanze, per riparlarne, forse, a ottobre.
A ottobre qualche altro centinaio di donne e uomini qualsiasi, colpevoli e/o innocenti, saranno stati uccisi nei molti modi che gli Stati inventano per eseguire le pene di morte: chi impiccato, chi fucilato, chi sbruciacchiato sulla sedia elettrica.
A ottobre magari qualche altro attentato terroristico avrà già mobilitato l’opinione pubblica e l’opinione dell’Onu in direzione opposta alla moratoria.
Marco Pannella con il suo carrozzone di radicali ( se tanti parlano di baracca, potrò ben parlare di carrozzone! ) profeticamente digiuna, si agita e si adopra perché questo non succeda, perché in questi ultimi giorni sia possibile cambiare la storia e rispettare la volontà dei cittadini italiani e europei, che hanno impegnato, attraverso i loro parlamenti che li rappresentano, i Governi a presentare la Risoluzione per la moratoria già dallo scorso luglio, per l’Italia, e da questa primavera per l’Europa.
Ma che cosa importa e a chi la volontà dei cittadini? In questa presente rappresentazione della democrazia, la volontà dei cittadini conta come il due di picche.
Il rispetto delle regole è viziato dalla logica “due pesi, due misure”.
Se un disgraziato cittadino viola un qualche minuscolo regolamento celato nelle pieghe della burocrazia, si ritrova vessato da processi, multe, fermi amministrativi, sanzioni, e chi più ne ha più ne metta; non altrettanto quando un Governo viola regole fondamentali come le delibere del parlamento o i risultati dei referendum popolari. Niente sanzioni, niente multe, niente pene.
Come al tempo dei Borboni, anzi peggio, perché tutto avviene con modalità più sottili, che tolgono al cittadino la voglia e l’energia per andare sotto i palazzi con i forconi a reclamare giustizia.
Non c’è pace senza giustizia? Ben venga per i venditori di armi; per i produttori di sedie elettriche e i carpentieri di forche, la mancata pace e la mancata giustizia.
Se questo è il mondo che vogliamo, questo risprofondare nella parte più oscura del medioevo, questo “occhio per occhio, dente per dente” che sembra ogni giorno di più tornare di moda, promosso dagli Stati, accettato dai cittadini; questa voglia di vendetta, di sangue e di carne bruciata.
Se questo è quello che volete, rimanete a casa, date retta ai telegiornali, ai giornali; non documentatevi, e soprattutto non aprite i siti radicali, non ascoltate Radio Radicale, e quando, ogni venti anni, appare Marco Pannella, cambiate subito canale; sarete accontentati molto presto.
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